Legittimo trattare
Pasta italiana, operazione verità. Lollobrigida: “Stiamo convincendo gli Usa che la tariffa unificata è sbagliata”
Il ministro spegne la polemica della sinistra: "Stiamo dando tutto il nostro sostengo diplomatico e politico per evitare questo aggravio. Che però non c'entra niente con il meccanismo di sistema tariffario che è quello europeo in accordo con gli Stati Uniti, che è del 15%"
Sulla “battaglia della pasta” occorre un’operazione verità. La sinistra come al solito non ha capito molto accusando il governo Meloni di trattare sui dazi bilateralmente con gli Stati Uniti per tutelare le esportazioni dell’eccellenza italiana. L’accusa è al limite dell’isteria: Meloni rischierebbe di far saltare l’Unione europea. Niente di più sballato. E’ tutto il contrario. Andrebbe chiarito alle opposizioni che si tratta di due partite diverse. Esiste una questione dazi e una questione dumping, ossia le esportazione di merci a prezzi molto più bassi di quelli praticati sul mercato interno, oppure addirittura sotto costo, allo scopo d’impadronirsi dei mercati esteri. Il governo italiano con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è impegnato su queste due partite proprio per tutelare il Made in Italy e i produttori di pasta che si sentono minacciati.
Pasta: “Esistono due tipi di dazi: Non c’è un muro del 100%”
Il governo sta scongiurando l’ipotesi ed è da tempo al lavoro, ma dalla sinistra si coltiva la confusione per meglio attaccare l’esecutivo. Esistono due tipi di dazi– ha spiegato il ministro Lollobrigida – “quelli che riequilibrano il mercato a livellano mondiale. Esiste una concorrenza spesso sleale da parte di alcune nazioni che non rispettano le stesse regole che adottiamo noi in Europa e in Italia. E importano prodotti da noi che, se venissero immessi sul mercato senza dazi, produrrebbero una desertificazione del nostro sistema perché con costi molto più bassi e senza regole farebbero concorrenza sleale ai nostri imprenditori a cui le regole noi le imponiamo”.
“Noi al lavoro per evitare l’aggravio”
“Poi esistono altri dazi che condividiamo meno”, aggiunge il ministro Lollobrigida. “Non troviamo intelligente mettere barriere tariffarie nel nostro commercio: perché siamo paesi democratici che devono garantire prosperità ai propri popoli”. Dunque, ricapitolando: “Sui dazi non c’è un muro del 100% – chiarisce- c’è molta confusione su questo aspetto. I dazi sono al 15%. Esistono poi altre procedura che negli Usa sono in vigore da 20 anni, istituite da governi democratici; vengono attivate da aziende che rivendicano il diritto di attivarle in quanto si sentono danneggiate: queste procedure, per fortuna, raramente vanno a buon fine. Sono accuse di dumping rispetto ad alcune aziende italiane: c’è un margine di rischio che alcune delle nostre aziende vengano colpite. E noi -chiarisce una volta per tutte il ministro- stiamo dando tutto il nostro sostengo diplomatico e politico per evitare questo aggravio. Che però non c’entra niente con il meccanismo di sistema tariffario che è quello europeo in accordo con gli Stati Uniti, che è del 15%”.
“Legittimo muoverci in modo bilaterale”
Aspetto dirimente: per quanto riguarda la procedura antidumping sulla pasta “sia il nostro ministero degli Esteri, sia ovviamente Palazzo Chigi e per quanto di competenza anche noi, stiamo aiutando a convincere gli statunitensi che questa aggiunta che porterebbe al 107% la tariffa unificata sulla pasta è una cosa sbagliata. E su questo ci muoviamo legittimamente anche in modo bilaterale, perché riguarda esclusivamente noi”.
Incontreremo il commissario europeo il 31 ottobre
Ciò detto, “in questo però non manchiamo di coinvolgere l’Europa in un ragionamento di sostengo alle istanze italiane e ai produttori di pasta europei”, spiega Lollobrigida. Annunciando che proprio per questo “incontreremo il Commissario Europeo Šefčovič il 31 ottobre, con le rappresentanze delle varie categorie. E fra i temi che toccheremo ci sarà anche questo”. Il ministro ha parlato a margine della presentazione de World pasta Day, rispondendo alla questione dei dazi americani sui quali la sinistra ha armato una polemica contro il governo riguardo a un rapporto privilegiato tra Italia e Usa. Lollobrigida ha chiarito la polemica sterile:
“Sul piano commerciale ci sono delle regole legate ai rapporti Ue-Stati Uniti, è scritto nei trattati ed è difficilmente eludibile. Che poi ci sia invece un rapporto fra Italia e Stati Uniti, garantito anche dalla nostra comunità italoamericana credo sia un fatto positivo. Un rapporto riconosciuto anche dalle altre nazioni, visto che si affidano all’Italia per interloquire meglio di altri con tutti, compresi gli Stati Uniti. Non ci trovo nulla di male, questo non sostituisce l’unico veicolo di trattativa che passa dall’Ue stanti i trattati attuali”.