
5Stelle e stampa
Oggi Conte & c. fanno i paladini della libertà di stampa ma Grillo voleva “mangiare i giornalisti per poi vomitarli”
Ci vuole una discreta faccia tosta e una buona dose di cinismo nel denunciare il bavaglio alla libertà di stampa e a osannare il coraggio dei giornalisti da parte dei 5Stelle. Oggi Giuseppe Conte si erge a capo-popolo dell’informazione libera annunciando la partecipazione alla mobilitazione di solidarietà per Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato incendiario. “Ci ritroviamo a Roma, a piazza Santi Apostoli, sotto un’unica insegna, senza colore politico. Viva la libertà di stampa. Saremo a fianco di Sigfrido Ranucci, della redazione di Report, di tutti i giornalisti che ogni giorno si battono per un’informazione libera e indipendente e per tutelare il nostro diritto a essere informati”. Così l’ex premier, campione di piroette, in un video postato sui suoi canali social. Ma i grillini sono gli ultimi a potersi ergere a paladini del giornalismo e della libertà di informazione.
Oggi Conte, maestro di piroette, invoca la libertà di informazione
Basta tornare un po’ indietro nel tempo per trovare autentiche perle di attacchi beceri ai giornalisti, definiti “morti viventi” da parte del movimento del vaffa. Un servizio trasmesso ieri da Quarta Repubblica passa in rassegna gli esempi più eclatanti dei fuor d’opera grillini contro la stampa. Si parte con il fondatore, Beppe Grillo. Celebre la sua frase “vi mangerei tutti per il gusto di vomitarvi”, rivolta ai cronisti davanti all’Hotel Forum. Ma anche “Non percepite un minimo di vergogna per il mestiere che fate?”. Per non dire dello sfogo urlato a gran voce “siete morti viventi”. E ancora la volta che, parlando a un collaboratore, disse: “Guardami il Foglio che gli togliamo i finanziamenti”. Frasi eloquenti che ben fotografano l’immensa stima del comico genovese per la professione giornalistica.
Quando Grillo voleva mangiare tutti i giornalisti per poi vomitarli
Nel servizio trasmesso da Nicola Porro si ricorda anche l’episodio della giornalista di Quarta Repubblica che, ai tempi del covid, venne accolta sulla spiaggia con un disinfettante al grido di “virus, virus, siete voi il vero virus”. C’è anche il caso di una giornalista del Tempo cacciata dalla conferenza dei 5Stelle sulla Flotilla. Per non parlare del ‘taglia e cuci’ della senatrice pentastellata Barbara Floridia che accusò Mario Sechi di essersi augurato l’affondamento delle barche della flottiglia per Gaza. Bastava ascoltare fin dall’inizio le parole del direttore di Libero per accorgersi che diceva tutt’altro.
La lista di proscrizione di Luigi Di Maio contro i giornalisti
A dir poco eloquente la rubrica il giornalista del giorno sul blog di Grillo dove puntualmente un giornalista veniva messo nel mirino dell’Elevato. Non è meno militante la crociata contro la stampa di Luigi Di Maio che arrivò a consegnare all’ordine dei giornalisti una lista di proscrizione dei giornalisti definiti sciacalli. Nella galleria grillina c’è una sterminata fantasia di epiteti da far rabbrividire: “Infami e boia della libertà di pensiero”, “Mafiosi, buffoni, corrotti, falsari”, “Saccentoni frou frou con la dissenteria mentale”, “Pennivendoli e puttane”. Conte non se ne ricorda?