 
		Smentiti i profeti di sventura
Non c’è dazio che tenga, a settembre l’export del Made in Italy negli Usa vola al 34,4 per cento. Schiaffo ai catastrofisti
Non c’è dazio che tenga. Il mese di settembre 2025 segna un mese di forte ripresa per il commercio estero italiano verso i mercati extra Ue. Secondo i dati diffusi dall’Istat, l’export è cresciuto del 9,9% su base annua (dopo il -7,0% di agosto); mentre le importazioni hanno registrato un incremento del 16,9%. Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo per 2,7 miliardi di euro.
Balzo di esportazioni verso gli Stati Uniti
Quel che salta all’occhio da questi numeri -e che è il dato determinante per il risultato complessivo – è il balzo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, che a settembre sono aumentate del 34,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente :pari a +12,0% se si escludono le commesse una tantum di mezzi di navigazione marittima. L’aumento verso gli Usa è stato accompagnato da un analogo exploit delle importazioni, cresciute del 76,8% su base annua. Secondo l’Istat, la forte crescita dell’export è legata principalmente alle grandi commesse navali; ma anche al contributo di settori come farmaceutica e beni strumentali, che continuano a mostrare performance robuste. Nei primi nove mesi dell’anno le vendite italiane verso gli Stati Uniti risultano in media aumentate del 35,7%. Uno schiaffo agli apocalittici che allignano nelle opposizioni che attribuivano al premier Meloni eventuali crolli di export con gli Usa.
L’export vola verso i mercati extra Ue e gli Usa, Urso: “Smentiti i profeti di sventura”
”La crescita dell’export conferma la forza del made in Italy– legge i dati e commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso-. Siamo sulla strada giusta: ancora una volta, smentiti i profeti di sventura. Anche negli Stati Uniti non intendono rinunciare all’eccellenza dei nostri prodotti. Ci avviamo a diventare la quarta potenza esportatrice globale”. I dati sull’export extra Ue di settembre esprimono due aspetti. “Da un lato l’efficacia della strada intrapresa dal governo, con l’impegno in prima linea del ministro Tajani, per il rafforzamento della presenza italiana sui mercati internazionali. Dall’altro lato, il valore aggiunto rappresentato dalla specificità dei nostri prodotti: un requisito non sostituibile che, al momento, sta consentendo di affrontare i cambiamenti in atto nel commercio globale, a partire dai dazi introdotti da Trump”. Così in una nota Deborah Bergamini, vice segretario nazionale di Forza Italia. “I numeri di oggi dimostrano la vitalità dell’interscambio italiano. Il cammino di internazionalizzazione, che questo Esecutivo sta incoraggiando e accompagnando, può rappresentare un’importante leva di competitività per le nostre imprese”.
Dazi, Gasparri: “La qualità italiana batte gli errori altrui”
Commenta il senatore Maurizio Gasparri: “I dati Istat sull’export italiano extra UE parlano chiaro: +5,9% a settembre e +9,9 sull’anno. L’Italia cresce, e lo fa grazie alla forza, alla qualità e alla credibilità sia delle politiche messe in atto dal governo”. Il dato rilevante è che “aumenta anche l’export verso gli Stati Uniti: segno che il Made in Italy è più forte di qualsiasi barriera e della ottusa politica dei dazi. La qualità italiana batte gli errori altrui”.
Confimprenditori: “I dazi non hanno intaccato l’export italiano”
Non solo la politica, anchge le associazioni di categoria gioiscono. “I dati confermano quanto Confimprenditori sosteneva da tempo: ovvero che i dazi imposti dagli Stati Uniti non hanno minimamente intaccato la forza dell’export italiano oltreoceano. Anzi, indicano l’esatto contrario”. Così il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo. “Si tratta di un risultato che smentisce chi prevedeva una frenata. L’Italia cresce negli Stati Uniti più della Germania (+11%) e della Francia (+8%) nel medesimo periodo. I nostri settori chiave, alimentare, moda e arredo, continuano a trainare la domanda americana: con valori che superano complessivamente i 9 miliardi di euro nel trimestre estivo. Un segnale di solidità che va tutelato e potenziato, non ostacolato da politiche europee miopi e autolesioniste”.
L’Unione nazionale consumatori esulta: “Ottima notizia! Ora, a fronte di dazi certi, vi è stato certamente un rimbalzo, con un aumento dell’export verso gli Usa del 34,4% su settembre 2024. Bisognerà attendere i dati dei prossimi mesi – aggiunge – per capire quali sono a regime gli effetti negativi sulle nostre industrie dei dazi fissati da Trump”.
 
				