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A Piazza Re di Roma ripristinati lo striscione e la panchina in memoria di Pamela Mastropietro

Un gesto d'amore

Nel nome di Pamela Mastropietro: cittadini, politici e istituzioni insieme per ripristinare i simboli della memoria vandalizzati

Ad agosto lo striscione e la panchina installati a Piazza Re di Roma in ricordo della 18enne uccisa da Innocent Oseghale erano stati vandalizzati. Ora sono stati restituiti al quartiere con una cerimonia pubblica molto partecipata, che ha lanciato un messaggio chiaro: nessuno potrà mai cancellare il ricordo di Pamela

Cronaca - di Elia Cevoli - 11 Ottobre 2025 alle 15:03

Una risposta pacata, dignitosa, ma ferma e molto partecipata. Piazza Re di Roma, nella serata di ieri, si è trasformata in un luogo di memoria collettiva nel nome di Pamela Mastropietro: cittadini, politici, istituzioni hanno ripristinato lo striscione e la panchina rossa in memoria della 18enne stuprata, assassinata e fatta a pezzi a Macerata da Innocent Oseghale. Striscione e panchina erano stati deturpati ad agosto con un atto vandalico tanto più vile in quanto rivolto contro il ricordo di una vittima innocente. Pamela, che si trovava nelle Marche perché ospite di una comunità di recupero, era originaria di Roma e della zona di piazza Re di Roma in particolare.

«Difendere questi simboli è fondamentale, perché servono a riflettere e a non dimenticare», ha detto Flavia Topani, presidente della Tcs Onlus, che ha promosso l’iniziativa. Tra le forze politiche, Fratelli d’Italia si è schierata in prima linea, guidando il ripristino del simbolo ferito: il senatore Marco Scurria ha pagato personalmente il nuovo striscione, mentre militanti e rappresentanti del partito hanno rimesso in ordine la panchina. Non era un gesto di politica, ma un atto di presenza, un messaggio chiaro: la memoria non si cancella e nessuno può intimidirci, Pamela resta qui, con noi, perché la giustizia è anche un atto di presenza. Pamela non è più solo un nome inciso su una panchina: è il volto di una città che non vuole dimenticare, che si rifiuta di cedere al silenzio.

La piazza era piena di famiglie, bambini con palloncini rossi a forma di cuore, cittadini comuni, esponenti politici e istituzionali. Tra loro, Lorena Vinzi, responsabile dipartimento pari opportunità di FdI, ha ricordato come Pamela rappresenti tutte le vittime di violenza, sottolineando l’urgenza di non restare indifferenti. Monica Pietropaolo, responsabile del Dipartimento Tutela Vittime di Violenza del partito, ha evidenziato che difendere la memoria significa difendere ogni donna, ogni vita spezzata, ogni famiglia che chiede giustizia. Cristina De Simone, responsabile Dipartimento Inclusione di FdI e vicepresidente della Commissione Pari Opportunità del VII Municipio, ha portato la testimonianza l’attenzione concreta delle istituzioni verso chi subisce violenza.

Ma il ricordo è stato trasversale, anche le assessore Pd del VII Municipio hanno portato la voce delle istituzioni locali: Estella Marino ha sottolineato che ogni atto contro un simbolo della memoria ferisce l’intera comunità, mentre Adriana Rosasco ha parlato dell’impegno quotidiano del municipio nel piantare alberi e installare panchine in memoria delle donne vittime di femminicidio, tra cui quella dedicata a Martina Scialdone.

Per chi passava dalla piazza, fermarsi davanti alla panchina o allo striscione significava dedicare un pensiero, lasciare un fiore, rivolgere una preghiera. Chi aveva compiuto il vile gesto di vandalismo di agosto voleva cancellare tutto questo, ma la risposta è stata chiara: la comunità c’è, e rimarrà sempre. La memoria di Pamela non è privata: è di tutti, è un richiamo collettivo alla dignità e alla giustizia.

Un momento di grande emozione è arrivato con il videomessaggio del Sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, mostrato alla madre di Pamela, Alessandra Verni, privatamente. «In Piazza Re di Roma sono stati oltraggiati simboli che ricordavano Pamela Mastropietro, e questo va stigmatizzato. La panchina a lei dedicata e lo striscione portato via sono gesti vili. Ma non ci fermeranno, non ci intimoriranno. È importante mantenere viva la memoria di Pamela e di tutte le donne uccise. Continueremo su questa strada, perché il ricordo è fondamentale affinché questi gesti non si ripetano mai più», sono le parole che Frassinetti ha voluto affidare alla signora Verni.

La piazza ha ascoltato in silenzio, stretta attorno a questa donna simbolo di forza e coraggio, che non ha mai smesso di lottare per sua figlia. Nessun gesto scenografico ha chiuso la serata. Solo un lungo silenzio, davanti ai fiori e allo striscione ricomposto. Un silenzio che è stato preghiera, rispetto, promessa. Non c’erano bandiere né slogan, solo una comunità unita, persone che hanno superato ogni divisione politica per ricordare Pamela. Nessuno potrà mai cancellare la memoria di Pamela Mastropietro.

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di Elia Cevoli - 11 Ottobre 2025