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Il messaggio alle toghe

Meloni: “Senza avvocati liberi non c’è giustizia. La separazione delle carriere è cruciale”

Ribadita la necessità di arrivare a un giusto processo attraverso la parità delle parti e la centralità in democrazia del diritto alla difesa

Politica - di Gianni Giorgi - 17 Ottobre 2025 alle 13:51

La riforma costituzionale della giustizia mira a realizzare una “vera parità processuale”. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni , nel videomessaggio inviato al XXXVI Congresso Nazionale Forense in corso a Torino. Sottolineando l’importanza dell’avvocatura all’interno del processo e la capacità della riforma in corso sulla separazione delle carriere di incidere sulla giustizia giusta.

Le parole della Premier

“L’Avvocatura – ha detto Meloni- ricopre un ruolo fondamentale nel nostro ordinamento perché assolve un principio alla base della nostra civiltà giuridica, il diritto di difesa come baluardo contro ogni forma di arbitrio. Nessuno può perdere o essere privato del diritto di essere difeso in giudizio perché il venir meno di questo diritto equivale al venire meno della stessa dignità della persona”.

“La dignità della persona è sacra”

La presidente del Consiglio ha voluto mettere l’accento sul ruolo degli avvocati nella democrazia: “Perché ciò che distingue radicalmente un ordinamento civile da un regime è proprio il rispetto integrale della dignità di ogni persona, chiunque essa sia, qualunque delitto abbia commesso, qualunque pena gli sia stata inflitta al termine di un giudizio”.

“La separazione delle carriere porta al giusto processo”

La presidente del Consiglio ha poi affrontato la questione della separazione delle carriere arrivata all’approvazione finale prima del referendum: “Senza avvocati non solo non esisterebbe la giustizia, ma non ci sarebbe neanche il presupposto per realizzare quel giusto processo che la nostra Costituzione sancisce e che la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere punta a rendere concreto. Perché non può esserci giusto processo se non in contraddittorio davanti a un giudice che non solo deve essere terzo ma deve anche apparire come tale. È esattamente ciò che intendiamo fare con la riforma della giustizia all’esame del Parlamento, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica, che punta a garantire una vera parità processuale tra accusa e difesa”.

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