
Decine di cipressi abbattuti
Mausoleo di Augusto, Gualtieri decapita il bosco sacro. Rampelli interroga i ministri: “Non è il suo giardino”
Un vero e proprio fregio a uno dei monumenti storici della Capitale. “Il taglio dei cipressi del Mausoleo di Augusto, la “corona di Augusto”, è stato trattato come una mera incombenza burocratica. La Soprintendenza di Roma, responsabile secondo il Primo Municipio della decisione, non avrebbe neppure informato gli uffici del centro storico. E la scelta sarebbe stata fatta a seguito delle analisi del Cnr” . Così in una nota Fabio Rampelli, già consigliere capitolino, che annuncia un’interrogazione urgente ai ministri dell’Università e della Cultura, Bernini e Giuli.
Mausoleo di Augusto, Rampelli denuncia lo scempio delle potature
“Gli alberi secolari e monumentali – spiega il vicepresidente della Camera – sarebbero stati giudicati malati e abbattuti senza alcun tentativo di curarli. Un destino comune a migliaia di pini mediterranei la cui eliminazione sta alterando il paesaggio e la stessa identità di Roma. Per la gioia di alcuni vivaisti di riferimento che incassano commesse milionarie mentre la capitale si pietrifica. E perde la magia delle alberature lungo strade e viali, tanto invidiata dai tedeschi. Al loro posto arrivano i famigerati “zeppi spelacchiati”, molti dei quali si seccano ben prima di diventare (tra vent’anni) adulti”.
La corona di cipressi formava il cosiddetto “Bosco sacro”
Ma nel caso del Mauselo di Augusto la potatura selvaggia è ancora più grave. La corona di cipressi segati di netto dall’amministrazione Pd – infatti – formava il cosiddetto ‘Bosco sacro’, un elemento non estetico ma costitutivo del monumento stesso. “Ne parla Strabone, geografo e storico greco, fin dai tempi antichi nei suoi saggi”, ricorda Rampelli. “Una concezione rispettata da Muñoz nel 1938, ma non dai barbari di oggi. Un intervento in un’area storicamente stratificata doveva essere gestita con una sensibilità degna di chi ama Roma e ne conosce la storia antica”.
Interrogazione urgente a Gelmini e Giuli: non è un giardino privato
E ancora: “In nessun caso un monumento naturale che completa e sublima il Mausoleo di Augusto può essere trattato come fosse il giardino privato di un sovrintendente o di un ricercatore del Cnr. La memoria comune appartiene a tutti. Se si devono abbattere il tempio di Venere, la Bocca della verità o il Bosco sacro, l’intera comunità nazionale deve saperlo e poter esprimere il suo giudizio. Quanto accaduto è gravissimo“. Rampelli chiede ai ministeri dell’Università e della Ricerca Scientifica e della Cultura “tutte le informazioni relative a questo ‘giallo’ che ha indignato il mondo intero. Per capire e nel caso sanzionare i responsabili di questa decisione. Occorre che i burocrati, insieme al sindaco di Roma, tengano presente che le decisioni sui monumenti del centro storico non possono essere gestite come fossero segreti di Stato“.
Un progetto che risale al sindaco Raggi per creare la ‘passerella’
Finora sono 67 i cipressi abbattuti, piantati sul finire degli anni ‘30 durante i restauri . Il progetto, avviato nel 2020 dal sindaco Raggi, prevede la creazione di una passerella anulare al posto del bosco sacro e la ripiantumazione di altri cipressi a crescita lenta. C’è da sperare che non muoiano come tutti gli altri piantati nel corso di questa amministrazione a guida Gualtieri. I romani, per ora, hanno visto solo alberi a decesso rapido. Fratelli d’Italia è pronta alla crociata e ha chiesto chiarimenti immediati sul progetto targato Pd-5Stelle