
L'assemblea Assonime
Meloni carica le imprese: “In campo per difendere ricchezza e lavoro, aspettiamo proposte”. Giorgetti: “Ossigeno dal fisco”
Conti in ordine, credibilità, ma anche rigore nella gestione delle risorse, per confermare quella linea di rispetto di vincoli di bilancio su cui l’Italia ha costruito la sua “pagella” nei rating delle agenzie internazionali, che oggi le valgono anche uno “spread” inferiore ai minimi storici e interessi sul debito più bassi rispetto all’ex colosso francese. Una sintesi, quello della premier Giorgia Meloni all’assemblea biennale di Assonime, che però apre la strada al dialogo sulla manovra con imprese e sindacati. La difesa dell’impresa, del lavoro e dell’economia è il filo conduttore delle scelte che il governo ha fatto da inizio legislatura”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Non è lo Stato a produrre ricchezza, sono le imprese e i lavoratori a farlo. il compito dello Stato è sostenere chi fa impresa, crea benessere e occupazione, Impegnandoci a rimuovere vincoli strutturali che limitano lo sviluppo”, ha aggiunto.
“Oggi l’Italia si presenta con rinnovata credibilità di fronte a un quadro economico e finanziario di grande complessità. Credibilità riconosciuta dai mercati, dagli investitori e dai risparmiatori”, è quanto si legge nel messaggio inviato all’Associazione fra le società italiane per azioni che si occupa, dal 22 novembre 1910, dello studio e dell’approfondimento dei temi che riguardano lo sviluppo dell’economia italiana.
Meloni alle imprese: “Gli indicatori dell’Italia sono tutti positivi”
Che l’economia italiana vada bene, lo testimoniano – sottolinea – “il ritrovato appeal dei titoli pubblici italiani, l’ottima performance della Borsa, lo spread ai minimi degli ultimi quindici anni, il giudizio positivo delle agenzie di rating e la rinnovata fiducia degli investitori istituzionali. Una fiducia – aggiunge la presidente del Consiglio – che riflette un netto miglioramento nella percezione del rischio specifico dell’Italia rispetto a qualche anno fa”. “Oggi il nostro Paese – prosegue Meloni – può contare su conti pubblici in ordine: è l’unica Nazione del G7 tornata, dopo il Covid, in avanzo primario. Si avvia inoltre ad avere, già nel 2026, un indebitamento sotto la soglia del 3% del Pil. Possiamo vantare – osserva ancora – un mercato del lavoro con numeri record e indicatori macroeconomici molto incoraggianti”. “Indicatori che testimoniano, pur in un contesto internazionale complesso, la solidità dell’economia italiana e la resilienza del nostro sistema produttivo”, rivendica Meloni, che aggiunge: “Vogliamo continuare a investire sul protagonismo delle imprese, con il coraggio delle riforme e la forza di scelte strutturali capaci di imprimere all’Italia quello slancio che per troppi anni le è mancato. E’ una sfida ambiziosa, che però non possiamo vincere da soli: serve il contributo di tutte le componenti del Sistema Italia, in un grande gioco di squadra per la crescita e il benessere della Nazione”, conclude
Il fisco è il primo step per lo sviluppo, dice la premier. “Avere un contesto normativo fiscale più semplice e moderno è necessario, ma non è sufficiente per sostenere il sistema imprenditoriale italiano”, si legge ancora nel messaggio . “Ecco perché – spiega la presidente del Consiglio – ci siamo posti come obiettivo quello di favorire l’accesso al mercato dei capitali, semplificando gli adempimenti per chi decide di quotarsi in Borsa. Nel confronto con gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone, le borse europee presentano una liquidità non adeguata, risentono di un complesso di regole e prassi diversificate, presentano debolezze strutturali”. Il governo ha avviato un intervento “con la legge sul sostegno della competitività dei capitali nel 2024 e che stiamo portando avanti con la delega, integrata nel 2025, e che vedrà l’adozione del decreto legislativo delegato nelle prossime settimane. E’ un intervento complesso ed ambizioso, funzionale ad uno scopo strategico: favorire l’accesso al mercato delle imprese, canalizzare gli investimenti”. In vista della manovra, “l’Assemblea biennale di Assonime rappresenta una preziosa occasione di analisi e confronto sulle principali sfide che investono il nostro sistema economico, industriale e produttivo e il Governo farà tesoro degli spunti e delle proposte che emergeranno nel corso di questa giornata”.
L’assemblea ha eletto Massimo Tononi presidente dell’Associazione per il biennio 2025-26. Tononi succede a Patrizia Grieco, giunta al termine del suo secondo mandato, non più rinnovabile, che diventa presidente onorario e resta nel Consiglio Direttivo come membro di diritto.
Giorgetti punta alla riduzione dell’Irpef
Nel documento programmatico di finanza pubblica “alcuni dati sono migliori di quelli previsti: la revisione a consuntivo del 2024 ha portato un miglioramento di 4 decimali del livello del debito, che si attesta al 134,9%: un punto di partenza più favorevole che si trasmette agli anni successivi. Il rapporto deficit/pil scenderà stabilmente sotto il livello del 3% dal 2026, forse anche dal 2025, vedremo, ricominciando, per la prima volta dopo la pandemia, a registrare avanzi primari”, ha detto invece il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti parlando all’assemblea di Assonime. “Questo vuol dire – ha aggiunto – che dall’8,6% del 2022, in 4 anni avremo ridotto il deficit di oltre 5 punti e mezzo“. “L’intervento sull’Irpef rafforzerà ulteriormente la riduzione, già strutturale a partire da quest’anno, dell’onere fiscale sui redditi dal lavoro medio-bassi, con un effetto di stimolo della domanda interna”.