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Lo schiaffo della Bce a Landini: nessun fiscal drag con Meloni. E lui si consola con il solito sciopero preventivo

Un altro sabato nero

Lo schiaffo della Bce a Landini: nessun fiscal drag con Meloni. E lui si consola con il solito sciopero preventivo

Politica - di Stefania Campitelli - 24 Ottobre 2025 alle 16:19

Nuova figuraccia di Maurizio Landini che si consola con il solito sciopero preventivo (contro la manovra che ancora non è nero su bianco) che regalerà agli italiani l’ennesimo sabato nero. Questa volta lo schiaffone al malconcio segretario della Cgil arriva dalla Bce. Tra le tante accuse che il sindacalista rivolge come un disco rotto al governo Meloni  anche quella di impoverire gli italiani con il cosiddetto “fiscal drag” (drenaggio fiscale) cioè l’aumento delle tasse reali dovuto all’inflazione. Niente di più falso.

La Bce smentisce Landini sul fiscal drag: il governo restituisce il 40% in più

Uno studio della Banca centrale europeo rileva che, considerando gli interventi sull’Irpef e la decontribuzione, il governo ha restituito ai contribuenti italiani circa il 40% in più di quanto abbia prelevato, con benefici soprattutto per i lavoratori dipendenti e i redditi medio-bassi. Quelli che in teoria Landini dovrebbe tutelare per ‘contratto’. A fotografare l’ennesimo scivolone del segretario della Cgil  (lo stesso che dà della cortigiana alla premier Meloni) una emblematica grafica di Fratelli d’Italia che campeggia sui  social.

Il leader della Cgil al lavoro per il solito sciopero preventivo

Dopo la gaffe sul salario minimo arriva la smentita dell’Europa sul fiscal drag. Ma la risposta di Landini a corto di programmi è la solita mobilitazione delle piazze (preferibilmente di sabato) per agitare numeri inventati e occupare i riflettori per mezza giornata. Anche quella contro la manovra ha le carte in regola per trasformarsi in un boomerang. Come accadde per lo sciopero generale convocato con rulli di tamburi a difesa della baldanzosa Flotilla. Non solo dichiarato illegittimo dal Garante ma totalmente oscurato dalle trattative di pace in Medioriente targate  Donald Trump.

Democrazia al lavoro e un nuovo sabato nero per i cittadini

“Democrazia al lavoro”: è questo lo slogan sfornato per la manifestazione con il consueto corteo che si snoderà per le vie delle Capitale da piazza piazza della Repubblica a San Giovanni con comizio finale di Landini e  Luc Triangle, segretario generale dell’Ituc. Per l’occasione è prevista la presenza di un ospite d’eccezione: Sigfrido Ranucci. L’ennesima chiamata alle armi della Cgil contro il governo, insieme alla rete “La Via Maestra”, è all’insegna dell’ideologia: un po’ di “peace and love”, qualche manciata di salari e diritti sociali. Su tutto “una diversa impostazione della prossima legge di bilancio, rifiutando austerità e riarmo”. Un pigro copia e incolla dal passato tanto per fare rumore e inneggiare alla rivolta sociale. Obiettivo non dichiarato: alzare la tensione contro Palazzo Chigi e cercare lo scontro, magari con l’aiutino (per carità infiltrati) dei ‘bravi ragazzi’ dei centri sociali. Quelli che all’ultimo corteo hanno messo a ferro e fuoco il quartiere Esquilino, ferendo poliziotti e carabinieri.

Stop al riarmo, più risorse a sanità, istruzioni e casa

Per la Cgil – questo il refrain – “è il momento di dire stop al riarmo. No a una Finanziaria che non risolve i problemi del Paese, distribuisce mancette attraverso interventi di maquillage sulle aliquote fiscali, continua ad affamare la sanità pubblica, incentiva l’evasione con la quinta rottamazione e orienta ogni investimento sul riarmo e l’economia di guerra”. Gli ingredienti ci sono tutti, sempre gli stessi.  In attesa dei consueti numeri da sballo declamati dal palco (“siamo 500mila”, oppure il sempre verde “la coda del corteo deve ancora partire, siamo tantissimi”) gli organizzatori si sono appellati anche ai tifosi. Da giorni sui social circola un appello che suona così: “Il 25 ottobre non andare allo stadio. Il 25 ottobre scendi in piazza. Io ci sarò. E tu?”. Paura?

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di Stefania Campitelli - 24 Ottobre 2025