
L'Assemblea di Lubiana
L’Italia d’esempio anche nella Nato. Rutte loda i nostri piloti: “Gestione perfetta degli sconfinamenti russi”
Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica ha sottolineato anche il ruolo italiano nelle missioni internazionali. Il capodelegazione Cesa: «Una dimostrazione del valore aggiunto del nostro Paese e un riconoscimento al governo Meloni»
Quello dato dai piloti italiani di fronte agli sconfinamenti dei velivoli russi nei cieli europei è un esempio per la Nato. A dirlo è stato il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, nel corso dell’assemblea parlamentare della Nato a Lubiana, cui ha partecipato da remoto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Durante il suo intervento, Rutte ha anche indicato il nostro Paese come «grande amico» della Nato e come virtuoso di cooperazione nell’ambito delle missioni internazionali. Parole che sono «motivo di orgoglio e un riconoscimento al governo Meloni», ha commentato il capo della delegazione parlamentare italiana, Lorenzo Cesa.
Rutte: «Non serve abbattere i jet russi, noi siamo più forti»
«Mi viene spesso chiesto se abbiamo tutta l’autorità necessaria per gestire, ad esempio, quando il Mig-31 o altri oggetti russi entrano nello spazio aereo della Nato. Posso assicurarvi di sì», ha detto Rutte nel suo intervento davanti all’Assemblea. I militari dell’Alleanza, ha aggiunto, «sono stati addestrati per questo. Si sono preparati. Non è una novità. Lo facciamo dagli anni ’60 e ’70, fin dall’epoca sovietica». Rutte, quindi, ha sottolineato che «non è necessario abbattere un jet russo appena entra nello spazio aereo della Nato perché siamo molto più forti della Russia, se fossimo più deboli allora magari dovremmo lanciare un messaggio», chiarendo che la valutazione spetta ai militari.
L’elogio dei piloti italiani che hanno gestito lo sconfinamento aereo
«I nostri militari dicono che abbatteranno i velivoli russi solo se pongono una minaccia ed è giusto che sia così», ha aggiunto, chiarendo che altrimenti «li guideremo con delicatezza fuori dal nostro spazio aereo e ci assicureremo che capiscano che è meglio non farlo più». Per il segretario generale della Nato è «esattamente così che dovremmo reagire, ed è esattamente quello che hanno fatto gli italiani nel caso estone». «Penso – ha aggiunto – che sia stato molto saggio».
L’invito a guardare alla potenziale minaccia russa con lucidità: «Se fossero così idioti da attaccarci…»
Rutte, ribadendo la necessità di prepararsi di fronte alla minaccia russa, che potrebbe arrivare fino alle grandi capitale europee, ha però anche avvertito che «non dovremmo sottovalutare la minaccia della Russia, ma non dovremmo nemmeno sopravvalutarne le capacità». La Russia, ha chiarito, «non è così forte come finge di essere», ma «resta profondamente pericolosa» ed è per questo che «è assolutamente essenziale assicurarsi di essere preparati» con un adeguato piano di difesa.
«Speriamo che non accada mai, ma se la Russia fosse così idiota da attaccarci – ha poi commentato Rutte – sarebbe guerra aperta tra la Russia e la Nato. Sarebbe diversa dalla guerra tra Russia e Ucraina, per molte ragioni che non posso approfondire ora, perché non vogliamo dare loro vantaggi informativi, ma sarebbe diversa».
Non solo in cielo: l’Italia lodata anche per il ruolo nelle missioni internazionali
Le parole di Rutte sono state accolte con grande soddisfazione dall’Italia, lodata anche per «il contributo dell’Italia alla guida della missione Kfor» e per «le significative potenzialità del programma Global Combat Air Programme (GCAP), indicato come esempio virtuoso di cooperazione multilaterale avanzata», si legge in una nota dell’ufficio stampa di Montecitorio. «L’esplicita menzione del contributo italiano, sinceramente apprezzato e valorizzato, da parte del segretario generale Rutte e dei colleghi esteri rappresenta indubbiamente un motivo d’orgoglio e un riconoscimento al governo Meloni», ha commentato il presidente della delegazione italiana, Lorenzo Cesa.
Cesa: «Una dimostrazione del valore aggiunto del nostro Paese e un riconoscimento al governo Meloni»
«Si tratta – ha aggiunto – di un’ulteriore dimostrazione del valore aggiunto che il nostro Paese è in grado di apportare all’Alleanza atlantica, in termini di expertise militare e capacità tecniche. Un elemento spesso “soffocato” da discussioni incentrate sul contributo alla Nato inteso in termini meramente economici». Alla Sessione di Lubiana hanno partecipato, oltre a Cesa, i deputati Andrea Orsini, Luciano Cantone, Nicola Carè, Paolo Formentini e Matteo Richetti e i senatori Michele Barcaiuolo, Stefano Borghesi, Alberto Losacco, Simona Flavia Malpezzi, Fausto Orsomarso e Adriano Paroli. Nel corso della Sessione sono state adottate sei risoluzioni; quella relativa all’Ucraina, Solidarietà con l’Ucraina e l’imperativo di una pace giusta e duratura, è stata redatta e illustrata dalla senatrice Malpezzi.
L’avvertimento di Rutte sulle intenzioni di Russia, Cina, Corea del Nord e Iran
Rutte nel suo intervento ha avvertito che Russia, Cina, Corea del Nord e Iran «lavorano insieme per cercare di rimodellare l’ordine globale» e ha annunciato che i ministri della Difesa della Nato si incontreranno questa settimana a Bruxelles e «discuteranno di come rafforzare ulteriormente la nostra posizione di difesa e deterrenza, anche alla luce dei recenti incidenti». I ministri, in particolare, «discuteranno i piani per raggiungere il nuovo obiettivo di investimento nella difesa, nonché gli sforzi per aumentare la produzione di difesa. Tutto ciò contribuisce a garantire che restiamo pronti e in grado di difendere i nostri cittadini».