
Un incubo
La notte “infame” di Sarkozy in cella: urla, insulti e minacce dei detenuti. Per lui solo tappi alle orecchie e la compagnia dei libri di Dreyfus e Dumas
L'ex presidente in isolamento nel carcere de La Santé è stato "accolto" da grida, schiamazzi e proteste, oltre che dall'indignazione delle guardie carcerarie per l'assegnazione di due agenti di polizia speciali alla sua scorta. Ed è polemica per i video di alcuni carcerati finiti sui social che hanno condiviso in diretta offese e intimidazioni inscenate per impedirgli di dormire. Intanto i suoi legali presentano l'istanza per la libertà condizionata
Urla, insulti, minacce e poliziotti addetti speciali: la prima lunga notte “infame” – e l’amaro risveglio mattutino – di Sarkozy a La Santé sono passate: ma dire che l’ex inquilino dell’Eliseo le abbia superate tranquillamente sarebbe non dire il vero. C’è chi sostiene però, che gridare il nome del nuovo arrivato durante la prima notte in cella sia una tradizione delle carceri francesi: un’abitudine gotica che certo non sarà risuonata come un’accoglienza “calda” al neo detenuto. Tanto che il suo avvocato Jean-Michel Darrois all’uscita dal penitenziario, riferendo e commentando la situazione, si è detto pronto a portare al suo assistito per le prossime notti almeno un paio di tappi…
La notte “infame” di Sarkozy in cella a La Santé
Sarkozy, come noto, è accusato di associazione a delinquere nel caso dei finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007. Dunque, Parigi ha il suo detenuto più illustre, ma l’accoglienza in carcere per lui è stata tutto fuorché onorevole. L’ex Presidente francese, recluso nel penitenziario di La Santé – che, come altre istituzioni penitenziarie in Francia, ha un problema di sovrappopolamento – ha trascorso la sua prima notte tra grida, schiamazzi e insulti da parte degli altri detenuti che, sottolinea sempre il legale che lo assiste, hanno fatto rumore, urlato, sbattuto oggetti sui muri: di tutto per non farlo dormire.
Urla, insulti, minacce e schiamazzi per non farlo dormire
Una detenzione, quella di Sarkozy in cella a La Santé, iniziata con un protocollo obbligatorio – impronte digitali, foto segnaletica e assegnazione di un numero – ma subito finita sotto i riflettori non solo per gli schiamazzi, ma anche per la diffusione sui social di riprese fatte dai detenuti con smartphone. E allora, anche la presenza dei telefoni in cella, seppur vietata, ha scatenato un mare di polemiche online.
Altro che detenzione “privilegiata”: «Passerà una brutta detenzione»
Sorvegliato da due agenti, Sarkozy si trova in una cella di isolamento nel carcere costruito nel 1867 in rue de La Santé, nel 14mo arrondissement – noto per aver accolto tra le sue mura detenuti famosi come Alfred Dreyfus e Guillaume Apollinaire – non a causa della severità della pena. Ma per evitare che venga a contatto con altri detenuti e per garantire quindi la sua sicurezza. Eppure: «Passerà una brutta detenzione», ha commentato un inquilino del penitenziario con lo smartphone in cella, malgrado il divieto. E alla fine, anche le immagini virali diffuse in rete hanno suscitato un mare di reazioni on-line, tra facili ironie sull’ex presidente alla sua prima notte di carcere…
Dunque, Sarkozy si trova in una cella di isolamento (9-12 mq) per ragioni di sicurezza. Uno spazio dotato di un telefono fisso abilitato a comporre una determinata lista di numeri e una televisione, al costo di 14 Euro al mese. La sua cella è dotata di una piccola scrivania e di un piano cottura, e il suo inquilino avrà la possibilità di ottenere un frigorifero. Potrà cucinare e acquistare il cibo su un catalogo. Avrà diritto a «un’ora di uscita al giorno in un cortile recintato, da solo», mentre dovrebbe trascorrere il resto del tempo «rinchiuso in cella», senza contatti con gli altri detenuti.
Il regime carcerario e le regole a cui Sarkozy dovrà attenersi in cella
Gli saranno concessi «tre permessi di visita alla settimana da parte della sua famiglia e dei suoi avvocati, quando lo desidera». Avrà la possibilità di accedere a una palestra e a una biblioteca. Ma nel suo insieme, una misura che l’avvocato di Sarkozy definisce tutt’altro che un «trattamento di favore», dato l’isolamento totale. E se non bastassero i suoi vicini di cella rumorosi e minacciosi, ora a far infuriare il personale penitenziario ci si è messa anche la decisione, definita «senza precedenti», di assegnare all’ex Capo di Stato due agenti di polizia che lo sorveglieranno 24 ore su 24, affiancando gli agenti carcerari.
Polemiche sulla “scorta” in carcere
Il Ministro dell’Interno, Laurent Nuñez, ha giustificato il mantenimento della scorta (di cui Sarkozy già godeva) con il suo status e con le «minacce leggermente più significative» che incombono su di lui. Tuttavia, i sindacati penitenziari, tra cui FO Justice e CGT, hanno espresso rabbia e incomprensione. «Non c’è alcun valore aggiunto. Sappiamo come farlo molto bene», ha dichiarato Nicolas Peyrin della CGT, parlando di una decisione che suona come uno «scandalo» e una «smentita» dell’amministrazione carceraria. Fonti interne ricordano inoltre che l’unità di isolamento de La Santé non ha mai registrato incidenti, neppure con detenuti ad alto profilo.
E intanto i suoi legali depositano la domanda di libertà condizionata
Ma tant’è: al netto di minacce, insulti e polemiche di vario ordine e grado; insomma, nonostante l’agitazione diffusa concomitante con il suo arrivo, Sarkozy – a cui era stato consigliato di portare i tappi per le orecchie per scongiurare gli schiamazzi – si è concentrato sulla scrittura di un libro, ispirato alle lettere di Alfred Dreyfus e a Il Conte di Montecristo. Nonostante tutto, allora, il suo legale ha fatto sapere che Sarkozy appena sveglio ha fatto sport, ha letto e ha iniziato a scrivere il suo libro. Nel frattempo, i suoi avvocati hanno depositato una domanda di libertà condizionata, la cui risposta è attesa entro due mesi. Due mesi che, a quanto pare, l’ex Monsieur le Président dovrà abituarsi a passare in cella, notte e giorno…