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Le imprese e i guai di Sinner e Djokovich al torneo di Shanghai

Tennis in ginocchio

Inferno Shanghai, Sinner ko, Djokovic vomita in campo, Fritz a rischio collasso. Panatta e Bertolucci furiosi. Rune: volete il morto? (video)

Il torneo cinese travolto da un'emergenza salute causata dal caldo estremo, dall'umidità e dallo smog, che ha costretto al ritiro Sinner e portato Djokovic a rimettere a scena aperta, scatenando le dure critiche di giocatori e esperti

Cronaca - di Lara Rastellino - 7 Ottobre 2025 alle 17:22

Difficile cancellare dalla memoria le immagini di Jannik Sinner che, appoggiandosi alla racchetta come fosse un bastone per la vecchiaia, abbandona campo, match e torneo di Shanghai, aiutato dal fisioterapista che lo scorta, sorreggendolo, fin nello spogliatoio. Difficile perché dispiace vedere un talento mortificato. E perché fa rabbia vedere un talento come quello del nostro campione azzurro costretto ad alzare bandiera bianca…

Inferno Shanghai, tra caldo e umidità il tennis da Sinner a Djokovich finisce al tappeto

Fatto sta che quella che si è verificata a Shanghai è stata – ed è ancora in corso per altri tennisti – una vera e propria emergenza salute, che ha letteralmente travolto il Masters 1000 ATP cinese, e messo in ginocchio i suoi indiscussi protagonisti. Oltretutto, trasformando uno dei tornei più prestigiosi del circuito in un’estenuante prova di sopravvivenza. I casi di malore e i ritiri si sono moltiplicati a causa del caldo estremo e di un’umidità asfissiante, che hanno nesso ko atleti di primo piano e sollevato una dura critica sul sistema Atp.

Nole vomita due volte durante il match a bordo campo

Lo abbiamo appena anticipato: l’immagine simbolo è il ritiro di Jannik Sinner nel terzo turno contro Tallon Griekspoor, costretto ad arrendersi per i crampi che lo hanno bloccato all’inizio del terzo set. Ma l’azzurro è solo l’ultima vittima illustre. Perché persino il veterano Novak Djokovic ha faticato in maniera inattesa nel suo match, arrivando a vomitare due volte a bordo campo durante la sfida contro il tedesco Hanfmann, vinta poi miracolosamente in tre set. Tanto che è diventato virale sui social un video (che riportiamo appena sotto) che mostra l’ex numero uno del mondo, piegarsi sulle gambe e rimettere in un cestino fuori dalle strisce che delimitano il terreno di gara.

Fritz rischia il collasso

Un gesto che testimonia condizioni al limite. Proprio come le smorfie di malessere dell’americano Taylor Fritz, immortalato dalle telecamere mentre è allo stremo delle forze per uno sportivo che, anche secondo la testimonianza di Paolo Bertolucci, avrebbe addirittura rischiato il collasso in campo.

Le voci dei giocatori, Rune: “Volete un morto in campo?”

Un caos diffuso e spalmato su tutti, le cui lamentele non sono state diplomatiche. Anche perché l’onda anomala di malesseri che ha generato ko tutt’altro che tecnici e ritiri inaspettati, ha travolto anche altri atleti. Come il danese Holger Rune, che ha tuonato senza mezzi termini: «Perché l’Atp non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?». Peraltro, il tema, come sottolinea lo stesso campione serbo, Nole Djokovic, non riguarda solo la temperatura: Ma il tasso arrivato fino all’80-90% di umidità, che rende ogni sforzo disumano.

E allora, colpisce ma non sorprende, che altri ritiri, come quelli di David Goffin e Tomáš Macháč, abbiano completato un quadro drammatico che ha fatto dire a Lorenzo Musetti, non senza ironia, di non aver «mai cambiato così tante maglie in vita mia».

Atp Shanghai, dura condanna di Panatta e critiche all’Atp

Insomma, non è solo una questione di quantità, ma di cause effettive, pratiche e concrete, che motivano quest’ondata di malori, di ritiri, di sconfitte indotte da fattori esterni alla tecnica o al talento sportivo. Una casistica che sconcerta e induce a porsi interrogativi ancora in attesa di risposte e che hanno riacceso il dibattito sulla sostenibilità del calendario e sulla mancanza di tutele sanitarie.

E allora, Adriano Panatta, in un intervento al Corriere della Sera, ha parlato di «fragilità» che riguarda «l’intero sistema», criticando aspramente l’assenza di un regolamento Atp che garantisca la salute dei giocatori. «Cincinnati e Shanghai sono due tornei giocati in condizioni estreme, quasi fossero prove di sopravvivenza. Finiti con due ritiri evitabili, e dolorosi». E il riferimento al nostro Jannik è tutt’altro che casuale…

Ma non solo: perché Panatta punta il dito contro un tour de force non necessario. E contro organizzatori che sembrano disinteressati allo stress degli atleti, con un’unica eccezione. L’ex campione, infatti, ha citato l’esempio virtuoso dell’Australian Open, l’unico Slam ad avere un protocollo anti-caldo che ferma i match oltre una certa soglia.

Bertolucci: «Il tennis è diventato brutale»

Ma Panatta non è il solo. Anzi, è in buona (e vecchia) compagnia: anche Paolo Bertolucci, dalle colonne di Repubblica, ha parlato di un «tennis diventato brutale», dove «meno tecnica, meno tattica, più fisico», la fanno da padrone. Pur minimizzando la gravità del ritiro di Sinner («sono solo crampi. Dolorosi, ma non gravi. E anche normali per chi fa sport, figuriamoci in quelle situazioni estreme»), Bertolucci ha confermato la gravità delle condizioni di gioco: «A Shanghai c’è il 90% di umidità, ci sono temperature altissime… giocatori che dicevano di non vedere la palla, che hanno pensato di morire»…

E nel frattempo, mentre i malori si moltiplicano, e le polemiche deflagrano, l’assenza di un regolamento specifico per il caldo non affrontato da parte dell’Atp continua a sollevare interrogativi e dubbi. Come evidenziato anche da un articolo di Famiglia Cristiana, venuto alla ribalta un paio di giorno di fa, in cui l’urgenza evidenziata è quella di rimettere la salute degli atleti al centro. Rivedendo le impostazioni dei tornei internazionali, per evitare che la rincorsa a punti e ingaggi si trasformi in una corsa al collasso…

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di Lara Rastellino - 7 Ottobre 2025