
Mantiene l'immunità
Ilaria Salis si salva ancora una volta per un voto ed esulta col pugno chiuso. Procaccini: “Vergogna. Un voto che legittima la violenza politica”
Ilaria Salis è salva per il rotto della cuffia. Il pugno chiuso poteva risparmiarselo. Mantiene l’immunità. Violenza legittimata. Poco dopo mezzogiorno la plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo si è espressa sulla richiesta delle autorità ungheresi di revocare l’immunità all’eurodeputata di Avs. Salis si salva per un voto. Finale a 305 contro 306. 17 astenuti. Tanti assenti. “Ma uno più di altri: lo stato di diritto. Siamo davanti all’unico caso in cui l’immunità parlamentare copre fatti accaduti prima dell’elezione. Roba da matti!”. A commentare a botta calda sui social è Ruggero Razza, avvocato penalista, deputato al Parlamento Europeo di Fratelli d’Italia-Ecr.
Ruggero Rezza: “Assente lo Stato di diritto”
Il Parlamento europeo ha deciso dunque di difendere l’immunità dell’europarlamentare di Avs. Respingendo la richiesta di revoca delle autorità ungheresi per un voto di scarto. L’Eurocamera ha pertanto approvato la posizione della commissione Affari giuridici del Parlamento europeo (JURI) che aveva deciso, con un voto di scarto (13 a 12), di non revocare l’immunità di Ilaria Salis. Su 628 votanti, hanno votato a favore 306, contro 305 e 17 astenuti. Il voto è stato segreto, come richiesto da tutto il centrosinistra, e a maggioranza semplice. Salis è accusata dalle autorità ungheresi di aver partecipato all’aggressione di due attivisti neonazisti nel febbraio 2030 durante una contro manifestazione nel Giorno dell’Onore, una rievocazione storica di omaggio a combattenti e militanti filonazisti. Ha passato 15 mesi in carcere a Budapest. Poi la candidatura offerta da Avs al parlamento europeo.
Ilaria Salis salva, la reazione scomposta: “Siamo tutti antifascisti”
La richiesta di ripetere il voto, perché la scheda dell’eurodeputato del Ppe Markus Ferber non funzionava, è stata respinta dalla presidente Roberta Metsola. “Il voto resta”, ha detto. Salis esulta su X: “Siamo tutti antifascisti”. I commenti, al netto di qualche laudatores, sono sconcertati e scontenti. “Una vergognosa pagine per il Parlamento europeo. L’esito era stato accolto da Salis in aula con un’esultanza, tra gli abbracci dei colleghi – tra cui della co-presidente del gruppo, Manon Aubry, e di Sandro Ruotolo del Pd. Le è stato consegnato un mazzo di fiori. Tutti ne Pd italiano ed europeo si lanciano in manifestazioni di giubilo strillando che ha vinto lo Stato di diritto. In verità, poco prima del voto, Adrian Vazquez Lazara, eurodeputato spagnolo, relatore sul caso Salis per il Ppe, era stato molto chiaro sulle regole da rispettare: “Se gli eurodeputati che si considerano “difensori dello Stato di diritto” oggi voteranno per mantenere l’immunità dell’eurodeputata di Avs Ilaria Salis, in realtà “violeranno lo Stato di diritto”.
Il relatore del Ppe “Chi voterà per mantenere l’ìmmunità viola lo Stato di diritto”
E ha argomentato il suo assunto: “Non penso che il Parlamento Europeo possa salvarla – si esprimeva prima del voto-. L’immunità non serve a proteggere gli eurodeputati, ma l’attività politica del Parlamento”. La commissione Juri, proseguiva, “non può giudicare lo Stato di diritto del Paese che richiede la revoca dell’immunità: non lo dicono solo le regole procedurali del Parlamento, ma anche la giurisprudenza della Corte di Giustizia”. Conclusione: “Se i politici che si considerano difensori dello Stato di diritto oggi votano (come accaduto ndr) per mantenere l’immunità di Ilaria Salis, allora violano lo Stato di diritto. Perché dobbiamo rispettare lo Stato di diritto: chi deve giudicare lo Stato di diritto in Ungheria sono la Commissione o i tribunali, non certo il Parlamento”.
Procaccini: “Sinistra italiana ed europea gettano la maschera”
Gli appelli di Carlo Fidanza ieri dal Secolo erano stati chiari. Oggi Nicola Procaccini è netto: si trata di una vergogna da cui l’Italia esce umiliata. “Ilaria Salis è qui per sfuggire a un processo per violenza politica. Il voto di oggi dimostra che per la sinistra italiana e europea la violenza politica non va perseguita. E’ un voto che legittima la violenza politica. Oggi la sinistra europea e italiana getta la maschera. E’ una vergogna”. E’ netto il capogruppo di Ecr, parlando a caldo subito dopo il voto sull’immunità a Salis. “Oggi abbiamo assistito all’invasione della politica sulla sfera giudiziaria. Il potere legislativo ha invaso il campo di quello giudiziario. Budapest che è accusata di violazione del diritto, oggi ha subito lei una gravissima violazione dello stato di diritto. Insomma, chi rientra nell’accordo politico generale ha la licenzia di fare male agli altri”.
“Il voto di oggi umilia l’Italia”
Ancora: “Il voto di oggi è un voto che umilia. Umilia intanto l’Italia, perché è dall’Italia che arriva questo scandalo che passerà alla storia con il nome di Ilaria Salis. Ci umilia come esponenti politici, che sono qui in virtù di una vita di attività politica, più o meno discutibile, come è bello e giusto che sia in democrazia, ma che non sono qui per caso. Viceversa, Ilaria Salis si trova qui unicamente per sfuggire a un processo per atti di violenza“.
Fidanza: “Respingiamo tutti i retropensieri”
Furibondo Carlo Fidanza che respinge con fermezza i “retropensieri” e le “ricostruzioni”. Secondo le quali al suo partito, il più grande della maggioranza, sarebbe convenuto, in astratto e a rigor di logica, votare contro la revoca dell’immunità di Ilaria Salis, nel segreto dell’urna; evitando così di doverla riconsegnare all’Ungheria con tutti i problemi che questo avrebbe comportato. “No – risponde interpellato in merito, a Strasburgo – io respingo questa ricostruzione. Ci sono dei principi superiori che devono essere perseguiti. In questo caso lo Stato di diritto e le regole di questo Parlamento dicevano che bisognava revocare l’immunità e che si sarebbe dovuto andare a un legittimo e giusto processo in Ungheria”.
“Nel 99,9 per cento degli altri casi simili l’aurla revocò l’immunità”
Invece, prosegue, “così non è stato. Tutte le altre ricostruzioni e i retropensieri noi li respingiamo. Non abbiamo ricevuto nessun tipo di indicazione in questo senso. Anzi, l’indicazione che abbiamo condiviso con i vertici del nostro partito era di continuare a fare quello che era giusto fare: cioè seguire le regole di quest’Aula e votare per la revoca di un’immunità. Che è riferita a fatti che sono stati compiuti fuori dal mandato”. Per Fidanza, “nel 99,9% dei casi simili a questo, per fatti avvenuti fuori dal mandato, questo Parlamento ha revocato l’immunità dei colleghi. Non si capisce perché questo non dovesse accadere anche in questo caso. È andata così e ne prendiamo atto”.
La Salis è una faccia dell’ ingiustizia.
Il voto di oggi è un elogio alle ingiustizie della giustizia.
Riconoscere e giustificare l’impunità , con una sorta di immunità politica è veramente una beffa che ricorda ancora che : “la legge è uguale per tutti , ma non tutti sono uguali davanti alla legge”