Mantiene l'immunità
Ilaria Salis si salva ancora una volta per un voto ed esulta col pugno chiuso. Procaccini: “Vergogna. Un voto che legittima la violenza politica”
Ilaria Salis è salva per il rotto della cuffia. Il pugno chiuso esibito dall’europarlamentare è l’emblema di una brutta pagina che si è scritta al Parlamento europeo che, sia pure per un voto di scarto, conferma l’immunità per l’ ex antagonista italiana, accusata a Budapest di violenze ai danni di alcuni militanti di destra. Amarezza e rabbia si alternano nei commenti di Ect-FdI compatti nello stigmatizzare come tale voto abbia legittimato la violenza. La violenza antifascista è stata “sdoganata” dal voto dei 306 eurodeputati. Poco dopo mezzogiorno di martedì la plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo si è esprimeva per il mantenimento dell’immunità di Silvia Salis. Che reagiva a pugno chiuso: “Siamo tutti antifascisti”. Tanti gli assenti. “Ma uno più di altri: lo stato di diritto. Siamo davanti all’unico caso in cui l’immunità parlamentare copre fatti accaduti prima dell’elezione. Roba da matti!”. Commentava così, a botta calda, sui social è Ruggero Razza, avvocato penalista, deputato al Parlamento Europeo di Fratelli d’Italia-Ecr.
FdI-Ecr: “Assente lo Stato di diritto”
Durissimi, i giudizi di Nicola Procaccini, Carlo Fidanza e degli altri europarlamentari di FdI. “Il voto umilia l’Italia perché è dal nostro Paese che arriva questo scandalo che passerà alla storia con il nome di Ilaria Salis – il commento di Nicola Procaccini, copresidente di Ecr -. Ci umilia come esponenti politici che sono qui in virtù di una vita di attività politica. Non siamo qui per caso. Viceversa Ilaria Salis si trova qui unicamente per sfuggire ad un processo per atti di violenza. Il voto stabilisce che la violenza politica per la sinistra non deve essere sindacata o non deve essere processata. Di fatto questo voto legittima la violenza politica”. E allora i voto dimostra che “la sinistra europea e italiana gettano la maschera. Da oggi, la violenza politica da sinistra è legittima, autorizzata dalla massima istituzione democratica continentale”. Su 628 votanti, hanno votato a favore 306, contro 305 e 17 astenuti.
Fidanza: “Una ferita”
Furibondo Carlo Fidanza: “Il voto è di oggi rappresenta un fatto gravissimo per il Parlamento europeo che si è espresso sulla base delle appartenenze politiche e non sul diritto. Alla fine è emerso il principio che c’è un’alleanza in grado di salvare i propri amici e invece bocciare gli altri”. “Oggi la democrazia è stata violata”- ha aggiunto- . “È una ferita per un’istituzione come il Parlamento europeo, che si vede soffocato da una modalità che va contro i diritti umani, sottraendo una persona semplicemente accusata al giudizio della magistratura”. Ha parlato di “messaggio devastante” il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon. “In un sistema civile e democratico, chi va in giro a tirare martellate sulla testa di chi non la pensa come lui non merita alcuna impunità. Eppure, il Parlamento europeo ha mandato un messaggio devastante: che la violenza politica, se viene da sinistra, può essere tollerata“.
Il voto è stato segreto, come richiesto da tutto il centrosinistra, e a maggioranza semplice. Delusione esprime l’europarlamentare di FdI, Giovanni Crosetto: “La presunzione di innocenza è un principio che difendiamo e che deve sempre essere garantito, ma non può trasformarsi in uno scudo che impedisca il normale corso della giustizia. L’immunità parlamentare nasce per garantire la libertà di espressione e di azione politica dei deputati nel perimetro del loro mandato – sottolinea -. Non deve, e non può in alcun modo, essere usata per impedire che un parlamentare venga giudicato per azioni, potenzialmente criminali, compiute prima della sua elezione”. “Chi siede a Bruxelles o a Strasburgo non deve godere di un trattamento diverso rispetto a qualunque cittadino europeo. Fratelli d’Italia continuerà a battersi perché nessuno sia al di sopra della legge e perché il Parlamento europeo resti un luogo di credibilità, non di privilegio”.
Ilaria Salis salva, la reazione scomposta: “Siamo tutti antifascisti”
La richiesta di ripetere il voto, perché la scheda dell’eurodeputato del Ppe Markus Ferber non funzionava, è stata respinta dalla presidente Roberta Metsola. “Il voto resta”, ha detto. Salis esulta su X: “Siamo tutti antifascisti”. I commenti, al netto di qualche laudatores, sono sconcertati e scontenti. “Una vergognosa pagine per il Parlamento europeo. L’esito era stato accolto da Salis in aula con un’esultanza, tra gli abbracci dei colleghi – tra cui della co-presidente del gruppo, Manon Aubry, e di Sandro Ruotolo del Pd. Le è stato consegnato un mazzo di fiori. Tutti ne Pd italiano ed europeo si lanciano in manifestazioni di giubilo strillando che ha vinto lo Stato di diritto. In verità, poco prima del voto, Adrian Vazquez Lazara, eurodeputato spagnolo, relatore sul caso Salis per il Ppe, era stato molto chiaro sulle regole da rispettare: “Se gli eurodeputati che si considerano “difensori dello Stato di diritto” oggi voteranno per mantenere l’immunità dell’eurodeputata di Avs Ilaria Salis, in realtà “violeranno lo Stato di diritto”.
Il relatore del Ppe “Chi voterà per mantenere l’ìmmunità viola lo Stato di diritto”
E ha argomentato il suo assunto: “Non penso che il Parlamento Europeo possa salvarla – si esprimeva prima del voto-. L’immunità non serve a proteggere gli eurodeputati, ma l’attività politica del Parlamento”. La commissione Juri, proseguiva, “non può giudicare lo Stato di diritto del Paese che richiede la revoca dell’immunità: non lo dicono solo le regole procedurali del Parlamento, ma anche la giurisprudenza della Corte di Giustizia”. Conclusione: “Se i politici che si considerano difensori dello Stato di diritto oggi votano (come accaduto ndr) per mantenere l’immunità di Ilaria Salis, allora violano lo Stato di diritto. Perché dobbiamo rispettare lo Stato di diritto: chi deve giudicare lo Stato di diritto in Ungheria sono la Commissione o i tribunali, non certo il Parlamento”.
La Salis è una faccia dell’ ingiustizia.
Il voto di oggi è un elogio alle ingiustizie della giustizia.
Riconoscere e giustificare l’impunità , con una sorta di immunità politica è veramente una beffa che ricorda ancora che : “la legge è uguale per tutti , ma non tutti sono uguali davanti alla legge”