
L'attacco dell'opposizione
Il mistero sull’assenza di Netanyahu al vertice in Egitto: perché la sedia a Sharm el Sheik è rimasta vuota
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha partecipato al vertice in Egitto sula fine della guerra a Gaza. Ad annunciarlo è stato l’ufficio presidenziale, dopo che Il Cairo ne aveva annunciato la presenza. Nella nota, che smentisce la versione egiziana, i funzionari del primo ministro hanno sottolineato che l’invito gli era stato consegnato da Donald Trump. Secondo le informazioni disponibili, Netanyahu avrebbe rifiutato di recarsi a Sharm el Sheik ” a causa del vicino inizio di una festività ebraica”. “Il Primo Ministro ha ringraziato il Presidente Trump per il suo invito – si legge ancora nel comunicato – e per i suoi sforzi nell’espansione del cerchio della pace”.
Eppure, un portavoce presidenziale egiziano aveva spiegato che sia il Presidente palestinese Mahmoud Abbas che Netanyahu avrebbero dovuto partecipare al vertice “per consolidare l’accordo per porre fine alla guerra a Gaza e riaffermare il loro impegno”. La sedia dedicata al primo ministro ebraico, collocata vicino a quella del presidente dell’Anp, rimarrà vuota almeno per il momento. L’assenza del premier israeliano resta un mistero e dalla Knesset le opposizioni hanno condannato pubblicamente la sua scelta.
Il mistero sull’assenza di Netanyahu in Egitto per il vertice della pace
“Sono sconvolto dalla decisione di Netanyahu, che ha saltato questo evento storico orchestrato da Trump”. A dirlo è stato il leader della sinistra democratica israeliana, Yair Golan, che poi ha aggiunto: “Voglio essere chiaro: il suo rifiuto di partecipare al vertice di pace in Egitto è motivato esclusivamente da ristretti interessi politici”. Poi ha ribadito: “Dopo due anni dalla guerra più difficile per Israele, non possiamo permetterci un leader guidato dai suoi tornaconti personali”.
Persino i leader europei, tra cui il premier Giorgia Meloni, hanno scelto di partecipare all’incontro sulla riviera egiziana. Allo stesso tempo, c’è anche chi non avrebbe gradito la presenza del leader israeliano all’evento. Non a caso, secondo il Times of Israel, il premier iracheno Mohammed Shia al-Sudani aveva minacciato che non avrebbe partecipato al vertice se Netanyahu si fosse presentato.