
Scritte e minacce
I pro-Pal odiano e sporcano. E io pago. Roma devastata dalle scritte dei paladini di Hamas: già 100mila euro di danni
L’ultimo caso è quell’atto vandalico ai danni della sede di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale nel quartiere Africano. Nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 ottobre, i muri e la saracinesca sono stati imbrattati con scritte ed è stato anche appeso uno striscione: “Fratelli d’Israele – No Ddl 1627”. Ma scritte offensive e minacciose, anche contro Giorgia Meloni, ormai fanno parte dell’arredo urbano della Capitale.
Pro Pal scatenati con scritte minacciose a Roma
Un reportage del “Messaggero”, questa mattina, quantifica i danni per il ripristino dei muri e delle saracische imbrattate dalle scritte contro politici, poliziotti e inneggiante a Gaza e ad Hamas, in oltre 100mila euro, tutte a carico dei cittadini, ovviamente. “Le fonti ispiratrici provengono dall’armadio ideologico degli anni Settanta e inneggiano alla morte di poliziotti e alla distruzione di Israele. Ecco un piccolo saggio dei graffiti comparsi in via Merulana e in piazza San Giovanni in Laterano: ‘Guerra no, guerriglia sì’, ‘Palestina libera’, ‘Sbirri morti”‘, ‘Odio lo Stato e tollero la Naspi’ , ‘Free Gaza’. Sono ancora lì e fanno parte della prossima fetta di lavori pubblici programmati dall’ufficio Decoro che ha ricevuto molte segnalazioni di edifici deturpati dai manifestanti. Solo per gli ultimi cortei, il Campidoglio ha sborsato 40 mila euro e prevede di spenderne grosso modo altri 40mila per cancellare quelle rimaste: sono centinaia…”.
Ma non è solo una questione di pulizia e di decoro. I messaggi sono diseducativi e danno l’idea di una città in guerra. “I nomi delle istituzioni o di gruppi sociali sono associati a parola come ‘Vermi, assassini, ladri, criminali’. Messaggi che ululano sotto ai davanzali e accanto ai monumenti e che alimentano una comunicazione simile a un agguato”, scrive ancora il quotidiano romano.
In campo, per la pulizia, stanno scendendo associazioni private, come Retake, che ha avviato da un anno una campagna di sensibilizzazione contro queste scritte violente.