Il testimonial
I magistrati a convegno con Bennato in prima fila. Ma qualche anno fa cantava, “tu che sei innocente, andrai in prigione”
“Tu che sei innocente, tu che non hai fatto niente, tu che ti lamenti perché ti hanno imbrogliato, allora adesso senti, tu andrai in prigione, in n prigione, in prigione, e che ti serva da lezione!”, cantava fino a qualche anno fa il grande Edoardo Bennato, che poi concludeva la canzone con la consueta, amara ironia, sui magistrati. “No! No, lasciatemi! No! C’è un errore! Io sono il giudice, lasciatemi! No! Lasciatemi, c’è un errore!”. Oggi, invece, era tutto zucchero e miele, all’assemblea generale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) in corso a Roma. Edoardo Bennato ha fatto un rapido saluto a sostegno della categoria, nel giorno in cui hanno sfilato tutti i testimonial contrari alla riforma della giustizia, Sigfrido Ranucci compreso. “Ho accettato volentieri l’invito del presidente perché ci tenevo a manifestarvi la mia stima e solidarietà perché il vostro è uno dei mestieri più complicati – forse il più complicato – il più rischioso, il più ingrato e delicato”, ha detto Bennato rivolgendosi alla platea dei magistrati.
Toni trionfalistici, da parte dei vertici dell’Anm. Mi dicono che ci sono “quasi 600” persone, “non sono solo magistrati, l’accesso era sostanzialmente libero”, dice il segretario dell’Anm Rocco Gustavo Maruotti, a margine dell’assemblea generale dell’associazione in corso a Roma. “Lo leggo come un segnale di grande unità perché se non ci fosse stata unità di intenti da parte di tutti i gruppi, di tutte le sensibilità culturali, oggi non saremmo così tanti – ha continuato – Quest’unità si è ritrovata molto intorno alla contrarietà a questa riforma”.
Le parole di Parodi sulla sentenza Berlusconi
Fanno discutere, ancora una volta, le dichiarazioni del presidente Parodi sulla recente assoluzione di Berlusconi e Dell’Utri dalle accuse di mafia, dopo anni, decenni, di persecuzione giudiziaria. “Chi fa queste affermazioni mi sembra di capire abbia avuto una risposta in termini di giustizia. E allora perché lamentarsi di una giustizia che comunque arriva a un risultato che viene condiviso?”, dice Parodi. “È incredibile leggere le affermazioni del presidente dell’Anm, Cesare Parodi riguardo la lettera inviata da Marina Berlusconi al Giornale. Praticamente Parodi sostiene che Marina Berlusconi non si deve lamentare per quanto accaduto al padre Silvio Berlusconi, visto che, oggi, dopo 30 anni, una sentenza della Cassazione dà merito a suo padre di non essere stato un imprenditore e politico colluso con la mafia. Si proprio così, dopo 30 anni. Parodi con una leggerezza incredibile quasi per amnesia pare non consideri che per decenni è stata puntata una pistola caricata di pesanti false accuse contro il presidente Berlusconi, contro il suo partito Forza Italia, contro l’intero paese e ancor di più infangando la sua famiglia”, commenta il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli.
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