CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Giustizia, Meloni al Tg1 spegne l’opposizione: “Il referendum sonderà gli italiani, nessuna conseguenza sul governo”

Il giorno della riforma

Giustizia, Meloni al Tg1 spegne l’opposizione: “Il referendum sonderà gli italiani, nessuna conseguenza sul governo”

Politica - di Monica Pucci - 30 Ottobre 2025 alle 20:38

Nel giorno dell’approvazione definitiva della riforma della giustizia, col passaggio finale al Senato, la premier Meloni al Tg1 mette subito in chiaro all’opposizione che il referendum non determinerà la sorte del governo. “La riforma è una occasione storica per il Paese per avere una giustizia più efficiente e più giusta. Sono norme di buon senso: la separazione delle carriere che significa rafforzare la terzietà del giudice, quindi un processo più giusto, Alta Corte disciplinare che significa che se un giudice domani dovesse sbagliare si assumerà anche, finalmente, la responsabilità, e il sorteggio dei componenti del Csm, che vuol dire liberare la magistratura dalle correnti politicizzate e quindi valorizzare il merito”. E il referendum? “Deve essere una consultazione sulla Giustizia. Intanto perché non ci saranno in ogni caso conseguenze per il governo. Noi arriveremo alla fine della legislatura, chiederemo agli italiani di essere giudicati per il complesso del lavoro che abbiamo fatto”, ha detto in serata al Tg1. Per poi aggiungere: “Voglio ricordare a tutti che i governi passano e invece le leggi, soprattutto le costituzionali, rimangono e incidono sulla vita dei cittadini. Quindi io penso che sia una scelta più facile: chi pensa che nella giustizia va tutto bene, voterà contro la riforma e quindi voterà no. E invece chi pensa che possa migliorare, voterà a favore della riforma e, quindi, voterà sì”.

Ai magistrati la premier si rivolge così. “Non sono d’accordo con l’Anm del resto, guardi, a memoria io non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a una qualsiasi riforma della giustizia quindi la loro idea è che tutto va benissimo, non è l’idea che ne abbiamo noi della giustizia e probabilmente neanche quella che ne hanno i cittadini”.

Meloni e le certezze sulla manovra

Modifiche alla manovra? “Sul contributo delle banche non credo, continuo a dire che, secondo me, è un bel segnale che si mettono le risorse sui lavoratori, sulle imprese che assumono, sulle famiglie, sulla natalità, sulla sanità e che si chieda un contributo a banche e assicurazioni“, dice ancora la premier nel Tg della sera. “Sugli affitti brevi a mio avviso -aggiunge- deve decidere il Parlamento se confermare o meno la norma”.

Poi il tema del Ponte sullo Stretto dopo lo stop imposto dalla Corte dei Conti. “Alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi. Come quello nel quale ci si chiedeva per quale ragione avessimo condiviso una parte della documentazione via link, perché avrei voglia di rispondere: perché c’è internet”. “Dopodiché il governo aspetta i rilievi, risponderà ai rilievi. Sia chiaro che l’obiettivo è fare il ponte sullo stretto di Messina che è un’opera strategica. Sarà un’opera ingegneristica unica al mondo, perché voglio dire anche questo, noi siamo eredi di una civiltà che con i suoi ponti ha meravigliato il mondo per millenni e io non mi rassegno all’idea che non si possa più fare oggi perché siamo soffocati dalla burocrazia e dai cavilli”. Dunque, i piani del governo non cambiano. “L‘obiettivo di realizzare il ponte sullo Stretto di Messina c’è. E’ un’opera strategica, unica al mondo, i ponti da millenni meravigliano il mondo. Non mi rassegno che questo non si possa fare perché soffocati da burocrazia e cavilli”, ha sottolineato Meloni.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Monica Pucci - 30 Ottobre 2025