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Gioventù nazionale: bene il governo Meloni sulla pace a Gaza, ora avanti con i “Due popoli e due stati”

L'intervento

Gioventù nazionale: bene il governo Meloni sulla pace a Gaza, ora avanti con i “Due popoli e due stati”

Politica - di Riccardo Ponzio* - 19 Ottobre 2025 alle 07:30

Non ci sono dubbi, tra le immagini più belle degli ultimi anni ci sono anche queste, scattate subito dopo la firma dell’accordo di pace tra Israele ed Hamas, quando ragazzi e ragazze sono accorsi in piazza per sventolare la propria bandiera, ripresi dalla telecamera di qualche telefonino e trasmessi in diretta sui vari social network.A chi le vedrà un giorno dovremo spiegare che si trattava non della vittoria di un mondiale di calcio, ma della fine di uno dei conflitti più sanguinari della nostra contemporaneità, che ha riguardato innanzitutto e soprattutto la popolazione.

Chi è nato a cavallo del III Millennio probabilmente non può ricordarsi una guerra in cui sono stati colpiti così tanti civili. A partire dal 7 Ottobre 2023, infatti, le vittime israeliane dell’attacco terroristico di Hamas, sia decedute direttamente che prese in ostaggio, come – allo stesso tempo – quelle palestinesi, oggetto di una reazione sproporzionata e cieca, che ha travolto anche ospedali e chiese, non hanno potuto far altro che provocare in noi un senso di piena contrarietà, evolutasi verso un’ingiustificabilità generale.

Gioventù nazionale fiera del primo accordo per la pace: il governo Meloni al fianco dei civili di Gaza

Venendo in Italia, si può osservare come questa drammatica situazione ha marcato ancora una volta la differenza tra una Destra di Governo, realmente impegnata sul lato umanitario, e chi invece ha cercato di sfruttare tutto ciò per un proprio tornaconto politico. Vale la pena ricordare che l’Italia è stata la prima Nazione ad aprire corridoi umanitari per i ricercatori, (la prima Nazione) non islamica per evacuazione di persone da Gaza al fine di curarle nei propri ospedali, tra quelle che hanno destinato il maggior numero di aiuti alla popolazione e all’accoglienza degli studenti. Un impegno silenzioso, ma concreto, reso possibile grazie all’impegno della Farnesina e dei nostri uomini in divisa, iniziato già nei primi mesi del 2024.

Un atteggiamento del tutto differente rispetto a chi – come collettivi e centri sociali – invece ha cercato di strumentalizzare la tragedia in Palestina per crearne un’altra in Italia, provando a costruire su un tema così drammatico e delicato l’opposizione al Governo Meloni. Per questi compagni, ormai scollegati dalla storia e dalla realtà, la sofferenza di questa gente si riduceva ad una bandierina da innalzare in piazza, in un clima continuo da derby e menefreghismo rispetto alla sorte di coloro al quale fianco invece dicevano di stare. È per questo motivo che inizialmente avevano rifiutato – loro, non Hamas – la proposta americana del piano di pace e, in più di qualcuno, speravano nella prosecuzione del conflitto, come dichiarato in alcune interviste. Non ci sorprende: sono gli stessi che vorrebbero cancellare tutte le Nazioni e i confini.

Il ruolo della leadership di Giorgia Meloni e l’idea dei “Due popoli e due stati”

Rispetto alla soluzione di questa guerra non possiamo che menzionare ancora una volta l’impegno del Governo Meloni, che attraverso una leadership non urlata, ma concreta e tangibile, pone la nostra Nazione come tra le più influenti nel Mediterraneo, pronta a recitare un ruolo in prima linea nella ricostruzione di Gaza.
Quest’ultima, per mezzo di un incremento degli aiuti, l’utilizzo perfino – se necessario – di un contingente militare internazionale volto a scongiurare ogni escalation e ingerenza esterna, deve essere la più rapida possibile.

Come ragazzi e ragazze di Destra crediamo che l’autodeterminazione dei popoli sia alle radici della nostra visione del mondo. Proprio per questo motivo, ci auguriamo che si giunga nel minor tempo possibile alla soluzione dei “Due Popoli, Due Stati”, da sempre caldeggiata dalla nostra parte politica. Garantire ad Israele la sicurezza da attentati terroristici e fare in modo che si arrivi senza remore alla creazione di un vero e proprio Stato Palestinese indipendente, libero da ingerenze esterne, laico e che ricomprenda al suo interno la consistente minoranza cristiana, a Gaza e in Cisgiordania. Lo dobbiamo ad entrambe quelle popolazioni che non possono più aspettare: questo è il momento e l’Italia, con il suo prestigio e le sue capacità diplomatiche, deve essere protagonista in questa nuova pace.

*Gioventù Nazionale

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di Riccardo Ponzio* - 19 Ottobre 2025