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Gaza, scatta l’ora della ricostruzione, prima riunione operativa a Palazzo Chigi: anche un’università nella Striscia

Prima riunione operativa

Gaza, scatta l’ora della ricostruzione, prima riunione operativa a Palazzo Chigi: anche un’università nella Striscia

Politica - di Adriana De Conto - 15 Ottobre 2025 alle 17:54

L’Italia  è in prima linea nel processo di ricostruzione a Gaza. In seguito alla firma dell’accordo di pace per il Medio Oriente, l’Italia ha prontamente avviato un’azione coordinata per elaborare una strategia efficace destinata alla gestione delle emergenze e la ricostruzione della Striscia di Gaza. L’obiettivo è identificare gli interventi più urgenti e realizzabili nel breve termine con particolare attenzione al sostegno umanitario e sanitario, sviluppando al contempo un piano organico e sinergico tra tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti. Oggi si è svolta la prima riunione operativa a Palazzo Chigi.

Gaza, l’Italia in prima linea

Presenti i Ministeri competenti e gli attori istituzionali interessati al processo, “al fine di promuovere un’azione congiunta e ottimizzare gli sforzi per conseguire concreti risultati in tutti i settori: sanità, istruzione, agricoltura, sicurezza e intelligence, spiega la nota di Palazzo Chigi che dà conto della convocazione della riunione. L’incontro, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, ha confermato l’impegno dell’Italia nel contribuire alla ricostruzione di Gaza e al rilancio un processo politico orientato verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente.

Ricostruzione di Gaza: la task force di Palazzo Chigi

Diversi i progressi già compiuti, in particolare nel settore umanitario. Sono stati confermati gli impegni relativi all’iniziativa ‘Food for Gaza’, ai piani sanitari, all’istruzione e alla formazione. È stato inoltre sottolineato l’intento di proseguire con la cooperazione allo sviluppo, coinvolgendo anche il settore privato. Non è che il primo di una lunga serie di iniziative. La task force tornerà a riunirsi nelle prossime settimane con l’intenzione di allargarla anche agli altri Ministeri e alle altre istituzioni coinvolte nel processo di ricostruzione.

Ricostruzione del sistema universitario

Il ministero dell’Università e della Ricerca ha proposto al tavolo ‘Italy for Gaza” una serie di iniziative – da implementare in una necessaria cornice di sicurezza – a sostegno della ricostruzione del sistema universitario e della ricerca nei territori della Striscia di Gaza. Alcune di queste, a quanto si apprenda da fonti governative, sono realizzabili nel breve periodo, altre nel lungo periodo.  si inseriscono nel percorso già avviato dal Mur e dal ministro Anna Maria Bernini per sostenere la ripresa delle attività accademiche palestinesi. Tra le iniziative presentate oggi di “immediata realizzazione” è l’attivazione di corsi a distanza, con atenei tradizionali e telematici.

A supporto (anche con un contributo di solidarietà da parte dei privati) si punta alla creazione di spazi comuni attrezzati con connessione e strumenti digitali. Il Mur si farà promotore della ripresa della collaborazione tra università ed enti di ricerca italiani e palestinesi, sostenendo programmi di scambio e progetti congiunti per favorire la ripresa dell’attività scientifica. Tra gli altri strumenti, è previsto il sostegno al ricorso a nuove forme di pubblicazione e diffusione dei contenuti scientifici, tramite canali aperti e digitali, dei risultati della ricerca.

L’impegno sanitario

Inoltre, il ministero dell’Università e della ricerca scientifica, insieme alla Protezione civile, è immediatamente disponibile a sostenere la costruzione di un’università nella Striscia di Gaza: con spazi idonei allo studio e alla ricerca. Riconoscendo nell’istruzione e nella conoscenza le fondamenta della ripresa civile e culturale del territorio. L’impegno del Mur si estenderà anche al campo sanitario e scientifico, in stretta collaborazione con la Farnesina. Dopo l’accoglienza di diversi malati provenienti dalla Striscia, in particolare bambini, si continuerà a mettere a disposizione le eccellenze ospedaliere e universitarie italiane:  tra cui Bambin Gesù, Gemelli, Rizzoli di Bologna e Meyer di Firenze – per assicurare assistenza e riabilitazione ai bambini e ai civili feriti. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo di progetti di telemedicina e alla creazione di presidi locali per la realizzazione e la personalizzazione di protesi, grazie al contributo delle strutture italiane di eccellenza nel settore ortopedico e protesico.

 

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di Adriana De Conto - 15 Ottobre 2025