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Francia, il governicchio balneare è servito: Lecornu salvo per 18 voti. Le Pen: “Non sfuggirete al voto dei francesi”

Macron sotto ricatto

Francia, il governicchio balneare è servito: Lecornu salvo per 18 voti. Le Pen: “Non sfuggirete al voto dei francesi”

Esteri - di Romana Fabiani - 16 Ottobre 2025 alle 15:44

La paura di nuove elezioni in Francia fa novanta. Pur di non sciogliere l’Assemblea nazionale e far galleggiare l’Eliseo fino al 2027  il premier Sébastien Lecornu cede ai ricatti socialisti sulla riforma delle pensioni e incassa una fiducia striminzita. Il nuovo governo è salvo per soli 18 voti. Due le mozioni di sfiducia sul tappeto. Quella presentata da La France Insoumise, che è stata votata solo da 271 deputati su 577 (pari al 47%), la maggioranza necessaria per far cadere il governo era di 289. La sfiducia è stata sostenuta oltre che dal partito di Jean-Luc Mélenchon, dagli ecologisti, dai comunisti, dal Rn e dall’Udr in grande maggioranza. Sette deputati socialisti e una deputata dei Repubblicani hanno votato a favore della sfiducia in contrasto con la linea del loro gruppo.

Lecornu è salvo per soli 18 voti, strada tutta in salita

La seconda mozione, presentata dal Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella (primo partito di Francia) e dall’Udr è stata votata da 144 deputati su 577 (il 25%). È stata appoggiata all’unanimità dai gruppo Rn e Udr e da tre dei 50 deputati repubblicani.  Delle due mozioni di sfiducia presentate, quella di Mélenchon era l’unica ad avere chance visto che è stata votata dal Rassemblement national e dal partito di Eric Ciotti. La France Insoumise, dopo la bocciatura, ha annunciato che presenterà una nuova mozione, questa volta per la destituzione del presidente  Emmanuel Macron.

Le Pen: non sfuggirete al voto dei francesi, tornerete alle urne a testa bassa

Marine Le Pen, intervenendo in Parlamento, ha accusato tutti i suoi oppositori, dalla sinistra alla destra repubblicana, di avere paura di dare la parola agli elettori. “Non sfuggirete al voto dei francesi. Avrete fatto di tutto, intrapreso ogni cosa, sacrificato tutto per evitare di tornare alle urne. Ma ci tornerete e dovrete, a testa bassa e con aria sconfitta, presentarvi ai vostri elettori con il disonore di coloro che, per mesi, hanno cercato di guadagnare tempo”. Toccato nell’orgoglio Lecornu ha detto: “La storia giudicherà molto duramente queste manovre politiche in cui si è confusa la tribuna dell’Assemblea nazionale con una tribuna pubblicitaria. Le elezioni presidenziali arriveranno. Avrete l’occasione di fare campagna elettorale, per ora non prendete in ostaggio il bilancio”.

L’inquilino dell’Eliseo ha i giorni contati, governo ricattato dai socialisti

Magra consolazione per Macron che è riuscito nell’impresa rocambolesca di evitare con ogni mezzo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale che avrebbe portato alle elezioni anticipate.  Con  la nomina bis di Lecornu (dimessosi 5 giorni prima) ha toccato il fondo.  Monsieur le président in casa è messo molto male, l’opinione pubblica è esasperata, la piazza è in rivolta, i sondaggi a picco. Neppure l’avventura internazionale con i volenterosi gli ha portato l’onore sperato. Pur di galleggiare il suo primo ministro Lecornu è stato costretto ad accettare il diktat dei socialisti. Congelare la riforma delle pensioni voluta da Macron in cambio del voto contrario alle mozioni di sfiducia. Lecornu si è impegnato a non attuarla fino alle prossime elezioni presidenziali nel 2027. Mezzucci che ricordano gli inciuci e i governi balneari della Prima Repubblica. Giochi di palazzo per evitare la spallata dei francesi che hanno le tasche piene dell’inquilino dell’Eliseo

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di Romana Fabiani - 16 Ottobre 2025