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Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al via il processo agli attivisti della Mare Jonio

Tra gli indagati Luca Casarini

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al via il processo agli attivisti della Mare Jonio

Cronaca - di Redazione - 21 Ottobre 2025 alle 17:58

Al via oggi davanti al Tribunale di Ragusa il processo a sei componenti della nave della ong Mare Jonio accusati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.  Su richiesta della Procura sono stati rinviati a giudizio sei attivisti della ong Mediterranea Saving Humans. Tra questi anche Luca Casarini, dipendente della società (ma che gli inquirenti ritengono esserne amministratore di fatto). Il giudice deciderà sulle questioni preliminari avanzate dalla difesa nella prossima udienza che si terrà il 13 gennaio 2026. La difesa chiede, tra le altre cose, l’estromissione del Viminale come parte civile.

Al via il processo agli attivisti della Mare Jonio

Tutto ha avuto inizio il 5 agosto 2020, quando il cargo danese Maersk Etienne mette in salvo una trentina di migranti alla deriva a bordo di una piccola imbarcazione. Poi la rotta verso Malta che nega lo sbarco. La Maersk Etienne attende in rada l’autorizzazione allo sbarco. Il 10 settembre 2020 viene annunciato il ritorno in mare della nave Mare Jonio che viene contattata dal comandante della Maersk Etienne che chiede supporto per emergenze mediche a bordo.

Il salvataggio del cargo fanese e l’approdo a Pozzallo

La nave Mare Jonio si dirige verso Malta per raggiungere il mercantile che a quel punto è fermo da 38 giorni. Il personale della Mare Jonio effettua un controllo medico sui migranti salvati dalla nave commerciale e decide per il trasbordo delle 27 persone (due verranno evacuate con una procedura di urgenza medica) a Pozzallo con una operazione che si compie e si conclude tra l’11 e il 12 settembre del 2020. L’1 marzo del 2021 esplode l’inchiesta.

L’accordo economico tra le società armatrici delle navi

“Le indagini fin qui svolte – fa sapere la Procura di Ragusa -, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali, hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mare Jonio è stato effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi. Accordo in virtù del quale la società armatrice della motonave Mare Jonio ha percepito un’ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso”. Si tratta di una fattura per “servizi resi in acque internazionali”, pagata dalla Maersk alla Idra Shipping, per un corrispettivo di 125mila euro.

Tra i 6 attivisti indagati anche Luca Casarini

Gli indagati sono Pietro Marrone, comandante della Mare Jonio, Alessandro Metz, legale rappresentante della Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia vice presidente del Cda della Idra e capo spedizione; Luca Casarini dipendente della società (ma che gli inquirenti ritengono esserne amministratore di fatto), e i tre componenti di equipaggio Agnese Colpani, medico; Fabrizio Gatti, soccorritore e Geogios Apostolopoulos tecnico a bordo (la cui posizione per difficoltà a notificare gli atti, viene stralciata). A Marrone, Caccia, Casarini e Metz vengono contestate anche irregolarità in merito alle norme del Codice della navigazione.

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di Redazione - 21 Ottobre 2025