L'ex senatore gliele suona
Elly, hai sbagliato tutto, Zanda spiana la Schlein: “Infelice la frase sulla democrazia a rischio. Movimentismo dozzinale”
“La democrazia italiana non è a rischio, non penso che la presidente Meloni l’abbia finora messa in pericolo”. Luigi Zanda, ex senatore Pd, confuta senza mezzi termini la performance antiitaliana della segretaria del Pd ad Amsterdam dai socialisti europei. Elly hai toppato, il senso non tanto nascosto dell’ex senatore sempre sincero. “È stata infelice» la frase della segretaria sulla democrazia a rischio «quando l’estrema destra è al governo”.
Democrazia? “Non penso che la presidente Meloni l’abbia finora messa in pericolo”. Il resto dell’ intervista rilasciata al Domani – al netto delle critiche di un uomo di sinistra fa alla politica del governo italiano – è una reprimenda alla strategia del Pd, anzi alla non strategia. “Il Pd deve fare il mestiere per il quale è nato: assumere il profilo di partito di governo. E tenere unite le sue molte radici”. Ancora: “Il Pd ha ancora ragione di esistere se riesce a tenere unite tutte le sue radici. Se alla condivisione politica di grandi culture noi sostituiamo un movimentismo dozzinale, il Pd non ha più senso”. E la direzione che sta prendendo è proprio questa, come si evince dalle sue risposte.
Zanda sferza Schlein: “Involuzione gregaria verso Conte”
Inizia a “picchiare” contro la subalternità a Giuseppe Conte. “La sinistra viene pronunciata sempre meno. Ed è stata sostituita dal termine “progressista”, che è quello preferito da Giuseppe Conte. Un segno inequivocabile di una involuzione gregaria. Anche perché progressisti possono essere anche di destra o di centro”. Il partito ha perso il suo ruolo di fulcro del mondo sindacale: “Il Pd mi sembra un partito spaesato: ha dimenticato di essere il partito dell’unità sindacale, e segue solo la Cgil, e trascura gli altri. A iniziare dalla Cisl. La Cisl ha piazzato il suo ex segretario al governo, Sbarra. Ed è diventato il sindacato di riferimento di Fratelli d’Italia”.
Si è fatta scippare la Cisl dalla Meloni…
Grande è stato l’errore del partito della Schlein, Zanda non si capacita della svolta della Cisl. “Era nostra senatrice la precedente segretaria, Annamaria Furlan. Se n’è andata in Italia viva senza che la cosa portasse a una minima riflessione. Il Pd è stato sempre presente a Rimini, ai Meeting di Comunione e liberazione. Quest’anno no”. E tutto passa senza una discussione. Zanda critica sia la politica estera che la legge finanziaria del centrodestra. Ma almeno sono chiare. Lei mi sa dire quale sia la politica estera del campo largo? – dice con ironia a Daniela Preziosi -. Mercoledì hanno presentato cinque risoluzioni diverse. Meloni dice cose che io disapprovo, ma dà una linea”. Così per le finanziaria: Qual è la politica economica del campo largo? Non saprei rispondere”.