
La nota dei leader europei
Dopo Gaza, Kiev? La Ue lavora a un piano di pace in 12 punti. Niente incontro Trump-Putin
Dopo la tregua in Medioriente la svolta per Kiev? L’Europa lavora a un piano per la pace da sottoporre al presidente Usa Donald Trump che non incontrerà Putin nell’immediato futuro. Lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca, pochi giorni dopo che Trump aveva proposto un altro vertice con la sua controparte russa. Neppure il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov hanno in programma un incontro.
Ucraina, la Ue lavora a un piano in 12 punti congelando il caso Donbass
In mattinata la dichiarazione congiunta dei leader Ue e del presidente Volodimyr Zelensky per “una pace giusta e duratura, meritata dal popolo ucraino”. Qualche ora dopo la notizia, riportata da Bloomberg e ripresa da diversi media, di una proposta europea in 12 punti per porre fine alla guerra congelando la situazione al fronte. Una strategia che respinge al mittente la richiesta di Putin per la cessione dell’intero Donbass. In queste ore sarebbero in corso le discussioni per definire gli ultimi dettagli del piano che dovrebbe essere approvato dagli Stati Uniti. In questo quadro si inserisce la missione europea negli Usa.
A monitorare una commissione per la pace presieduta da Trump
Una commissione per la pace presieduta da Donald Trump avrebbe il compito di monitorare l’attuazione della pace. La proposta prevede anche il ritorno di tutti i bambini ucraini deportati in Russia e nei territori occupati e lo scambio di prigionieri. Stando al piano di pace l’Ucraina riceverebbe garanzie di sicurezza, fondi per riparare i danni di guerra e una corsia veloce per l’adesione all’Unione europea. Le sanzioni contro la Russia sarebbero sollevate gradualmente anche se 300 miliardi di dollari in riserve bancarie congelati sarebbero restituiti alla Russia solo se contribuirà alla ricostruzione post bellica dell’Ucraina. Mosca e Kiev aprirebbero negoziati sul governo dei territori occupati che né l’Europa, né l’Ucraina riconosceranno giuridicamente come russi.
La nota congiunta dei leader europei e il sostegno a Kiev
Nella nota congiunta firmata dai leader europei ( Starmer, Merz, Macron, Meloni, Tusk, von der Leyen, Costa, Støre, Stubb e Frederiksen) si sottolinea l’unità degli intenti a favore di Kiev. “Sosteniamo fermamente – si legge – la posizione del presidente Trump secondo cui i combattimenti dovrebbero cessare immediatamente. E che l’attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. Le tattiche dilatorie della Russia hanno dimostrato più volte che l’Ucraina è l’unica parte che vuole seriamente la pace“.
La Russia continua a scegliere la violenza e la distruzione
Secondo i leader Ue e Zelensky Kiev è l’unica intenzionata a raggiungere la fine del conflitto mentre Vladimir Putin “continua a scegliere la violenza e la distruzione”. Per questo ritengono necessario aumentare la pressione sull’economia russa e sulla sua industria della difesa per spingere Putin alla pace. “Stiamo elaborando misure per utilizzare appieno il valore dei beni sovrani russi immobilizzati, in modo che l’Ucraina disponga delle risorse di cui ha bisogno”. Il commissario Ue all’Economia, Valdis Dombrovskis, dal suo canto ha annunciato che la commissione è pronta “a presentare una proposta nelle prossime settimane” sull’attuazione del possibile prestito di riparazione all’Ucraina basato sugli asset russi congelati.
La mozione della maggioranza per l’impegno diplomatico e la pace
In Italia, intanto, in vista delle comunicazioni al Senato della premier Meloni per il Consiglio Ue, la maggioranza con una mozione esorta il governo a “proseguire nell’impegno diplomatico europeo per la realizzazione di una pace giusta e duratura in Ucraina, impegno che non può prescindere dal dialogo con gli Stati Uniti”.