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Dal Cdm via libera agli aumenti contrattuali nella pubblica amministrazione. Approvato il Dpfp

Le misure attese

Dal Cdm via libera agli aumenti contrattuali nella pubblica amministrazione. Approvato il Dpfp

Italpress - di Italpress - 2 Ottobre 2025 alle 21:47

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’ipotesi di contratto dell’area funzioni centrali e del comparto della sanità relativi al triennio 2022/2024 e per il comparto della Presidenza del Consiglio dei ministri per il triennio 2019/2021. A questi si aggiunge l’ipotesi del contratto collettivo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2025-2027. “Si tratta di un passaggio fondamentale che riconosce il valore delle nostre persone. Con i 20 miliardi stanziati in due leggi di bilancio garantiamo una continuità contrattuale come non è mai accaduto nella storia repubblicana”, ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a margine del Consiglio dei ministri.

Il contratto delle funzioni centrali riconosce un incremento medio mensile di 558 euro al mese per 13 mensilità a circa 6mila unità di personale. Quello della sanità è rivolto a 581.148 dipendenti con un incremento medio mensile di 172 euro per 13 mensilità. Per il comparto della Presidenza del Consiglio dei ministri, riguardante quasi 1800 unità di personale, viene riconosciuto un incremento medio mensile di 168 euro per 13 mensilità. “Con l’accordo quadro per la definizione dei comparti e delle aree per il triennio 2025-2027 rispettiamo l’impegno preso di recuperare il ritardo accumulato dai precedenti Governi. Una attenzione verso le nostre persone sempre più necessaria per potenziare le amministrazioni e sostenere la crescita del Paese”, ha concluso Zangrillo.

Cdm, approvato il Dpfp

Il Consiglio dei Ministri, durato poco più di un’ora, ha approvato anche il Documento programmatico di finanza pubblica, che sarà ora trasmesso alle Camere. Lo scenario programmatico del presente DPFP conferma l’andamento dell’indebitamento netto previsto dal PSB (Piano strutturale di Bilancio)  e ribadito nel DFP dello scorso mese di aprile (2,8% per l’anno 2026, 2,6% per l’anno 2027 e a 2,3% per l’anno 2028) e consente di rispettare il percorso della spesa netta concordato a livello europeo in quanto è coerente con la traiettoria. Il rapporto deficit Pil si attesta per il 2025, al momento, al 3% mentre il Pil 2025 allo 0,5%. Nel documento si dà anche conto dell’incremento dello 0,15% nel 2026, di 0,3 % nel 2027 e di 0,5 nel 2028 da destinare alle spese della difesa. Tale incremento è subordinato all’uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo, alla luce del profilo dell’indebitamento previsto da tale documento. Il tasso di crescita del valore del PIL programmatico si attesta per il 2026 allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%. Il tasso di crescita tendenziale risulta pari allo 07% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028. Tali dati si basano su stime assai prudenziali che allo stato risentono anche del contesto geopolitico internazionale. Il debito del DPFP si attesta su valori inferiori al PSB (dove era pari al 137,8 nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera.

Tale indicatore inizia a ridursi già nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4 quando verrà meno l’effetto del superbonus. Inoltre, con la manovra si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale. Al fine di dare continuità agli interventi approvati dal Governo, saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività. Si procederà nel percorso di incremento delle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro. Concorre al finanziamento della manovra una combinazione di misure dal lato delle entrate e di interventi sulla spesa; questi ultimi tengono conto del monitoraggio compiuto e dell’adeguamento dei relativi cronoprogrammi di spesa.

Giorgetti: “Confermiamo la linea prudente e responsabile”

Si ricorda che la manovra dello scorso anno ha reso strutturali fondamentali misure quali quelle relative alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro, le missioni internazionali, il rinnovo dei contratti pubblici e ha finanziato, in misura rilevante, il livello del finanziamento del fondo sanitario nazionale e ha previsto la costituzione di fondi per gli investimenti e per la ricostruzione. Nel Documento sono anche indicati, in coerenza con quanto previsto dalle risoluzioni parlamentari approvate lo scorso 17 e 18 settembre, l’elenco dei collegati alla manovra. “Confermiamo la linea di ferma e prudente responsabilità che tiene conto della necessità della tenuta della finanza pubblica nel rispetto delle nuove regole europee e delle imprescindibili tutele a favore della crescita economica e sociale dei lavoratori e delle famiglie” dice il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti a margine dell’approvazione.

Italpress

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