CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto

Il punto di vista

Da calabrese dico: abbiamo dimostrato di non voler tornare al passato. Con Occhiuto continuiamo a guardare avanti

La vittoria del governatore uscente ha dato un segnale chiaro sul cambio di prospettiva che con il centrodestra si è radicato nella Regione. Ora è il momento di fare quadrato per imprimere l'accelerazione definitiva alla svolta, a partire dal settore della cultura

Politica - di Ulderico Nisticò - 12 Ottobre 2025 alle 07:00

Il pericolo era che vincesse il candidato dei 5 stelle, Tridico, e con lui il Campo più o meno Largo, con la promessa di assistenzialistico “reddito di dignità”, ovvero corruttive elemosine. La sola possibile giustizia sociale è il lavoro che produce; poi la produzione si distribuisce da sola, in parti magari eque, e non certo uguali. Detto questo, e tirato un lieve sospiro di sollievo, forse qualche lettore si accorgerà che scampare un pericolo fa bene, però non è che concluda il discorso: se mai, lo riapre.

La Giunta Occhiuto 2022-5 non ha demeritato, e l’elettorato ne prende atto. Su alcuni settori, bisogna continuare così; su altri, si può e si deve fare meglio. Sarà deformazione professionale, e inizio dalla cultura. La Giunta uscente ha fatto, con la cultura, quello che hanno fatto tutte le giunte dal 1970 a oggi, cioè poco. Ora qualche ex assessore mi potrebbe ribattere citando qualche sporadico intervento… ma sarebbe quello che in Calabria si chiama “pezza a colore”, cioè un rammendo peggiore del buco. L’azione regionale cui io penso non è concedere un mezzo contributo (di solito, in soldi saldato dopo anni!) per una mezza operazione, magari il Premio Poesia Ciondolo d’oro segue cena. Io penso, io sogno una riconsiderazione generale della cultura in Calabria, a cominciare dalla storia, che è quasi sempre ignota ai più, tanto da far ripetere, anche a scuola, che una storia calabrese non esiste dai tempi di Milone. E se qualche mostro sacro della cultura ufficiale ne parla, sono solo piagnistei politicamente corretti.

Posso portare un bell’esempio, uno solo? Sono mesi che la città di Pavia celebra la famosa battaglia del 1525… famosa in tutti i libri di storia del mondo, e che però vide Pavia solo spettatrice; tre anni dopo, nel corso delle stesse guerre, la città di Catanzaro decise di affrontare un attacco francese, subì un assedio, lo respinse con le sue forze, vinse in campo aperto, e da allora si fregia dell’Aquila imperiale di Carlo V. Ebbene, che stanno facendo il Comune di Catanzaro, la Provincia, la Regione, le Università, gli intellettualoni lacrimosi, per preparare qualcosa? Diciamo “niente” per essere educati. Ecco cosa intenderei io per azione culturale della Regione. Eccetera. È un esempio solo, grosso; ma ne posso addurre altre decine.

Occorrono una letteratura calabrese, un cinema calabrese, che non siano piatti e funerei e prevedibili; e se qualche volta ci scappa la mafia, che alla fine venga sconfitta dallo Stato, e con le cattive. Gli antimafia di mestiere, se ne cerchino un altro! Io di cultura un poco me ne intendo; di agricoltura, sono un orecchiante: però, ancora cultura alla mano, posso raccontarvi di quando, dai tempi più antichi, l’agricoltura calabrese puntava alla qualità, con il sistema del “giardino” integrato di colture e alberi, e tra questi il prezioso gelso della seta; il famigerato latifondo fu una degenerazione dal XVIII secolo. Sorpresa, vero? Nel dopoguerra inventarono la demagogia delle “quote”, fazzoletti di terra incoltivabili; donde la desertificazione di buona parte del territorio. Vanno dunque ricostituite le unità agrarie produttive minime: mezzo ettaro per le rose, mille per il grano…

Per l’industria, basta ricordare i plateali fallimenti degli anni 1970-80, che riempirono la Calabria di scheletri di fabbriche che mai fabbricarono; e nessun politicante andò mai in galera, e gettare la chiave in un tombino! Si stanno ripensando le strade; non sono diretta competenza della Regione, ma competenza politica sì. E siccome una volta ogni mille anni voglio parlare pro domo mea, serve il carico da Undici per la Trasversale delle Serre, un determinante intervento politico. Quanto al Ponte, acceleriamo: e le elezioni regionali spero abbiamo tappato la bocca a tutti i passatisti e alle prefiche.

Non mi rende felicissimo identificare la mia Calabria con il turismo come fosse la Polinesia; però l’industria del forestiero, se ben gestita, può divenire una risorsa di altissimo livello. Dico divenire, perché ancora risorsa non è: il grosso, è balneazione tra mezzo luglio e fine agosto; si aggiunge qualche momento di sport invernali; insufficienti sono le varianti di turismo della terza età, dei borghi, esperienziale, religioso, enogastronomico, termale… Per il turismo culturale, e ometto di infierire, si rilegga il paragrafetto sulla cultura.

C’è un altro compitino che assegnerei alla Regione, ed è che la Calabria si trova l’enorme numero di 417.000 elettori, regolarmente iscritti nelle liste, i quali però vivono in Nuova Zelanda o in Uruguay, e di calabrese hanno solo un lontano avo; e nessuno di loro salirà a spese sue su un aereo per raggiungere il paesello del trisnonno e votare non si sa perché e per chi. Ebbene, si rivedano le liste, e chi negli ultimi anni non ha mai votato né dato altro segno di vita (politica), venga cancellato d’ufficio. Si scoprirà che in Calabria si vota come in Lombardia. Al contrario, i tantissimi calabresi che si trovano altrove per lavoro o studio o salute, perché non possono votare con carta d’identità e Spid presso un ufficio postale? E lo dico in un tempo in cui per telefono si compiono operazioni finanziarie con cifre da capogiro.

Ah, infine spererei in una bella sferzata alla burocrazia regionale, che da sempre è il freno a qualsiasi cosa; e per pigrizia e ignoranza, nemmeno per malafede. Mi fermo: ma quante cose può fare la nuova Giunta Occhiuto, forte della vittoria! I movimenti e partiti che sostengono Occhiuto con i numeri, devono cominciare a lavorare sul territorio; cosa che finora non è moltissimo avvenuta.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Ulderico Nisticò - 12 Ottobre 2025