
Cosa emerge dalle audizioni
Commissione Covid, grave accusa a Conte: “Decise il lockdown col favore delle tenebre”
L'ascolto del professor Richeldi, ex membro del Cts, fa emergere dettagli sconcertanti su come fu presa la decisione di chiudere tutto. FdI: “Grazie ai lavori della commissione Covid, mattone dopo mattone, sta cadendo il castello di 'verità assodate' che era stato costruito durante gli anni della pandemia"
Resta avvolta nell’oscurità la dinamica che ha portato l’allora governo Conte-bis al lockdown nazionale. È ancora viva nella memoria di molti cittadini la diretta televisiva dell’allora presidente del Consiglio – la prima di una serie che costelleranno la stagione pandemica – in cui annunciava l’estensione del confinamento dalla Lombardia al resto della Nazione.
L’oscura scelta del lockdown
Ieri, a seguito dell’audizione dell’ex componente del Cts, il professor Luca Richeldi, direttore dell’Unità operativa complessa di pneumologia e del Cemar – Centro malattie dell’apparato respiratorio del Policlinico universitario Agostino Gemelli, si è venuti a conoscenza del fatto che la decisione del lockdown non fu presa in una riunione ufficiale. “Non ricordo chi fu il primo a parlarne”, ha detto Richeldi, aggiungendo: “Sicuramente non io”. Erano giornate convulse e la decisione non fu presa secondo evidenze scientifiche perché non vi erano precedenti recenti di una simile situazione. La speranza degli esperti era che una serrata totale potesse servire a limitare la rapida diffusione del virus, ma la decisione non arrivò da una riunione del Cts. Richeldi lo ha spiegato chiaramente: la decisione di estendere la zona rossa in tutta Italia, fu presa, alla presenza dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di altri esponenti del Governo nella sede della Protezione Civile, al di fuori dell’ambito ufficiale. E di tale riunione non esisterebbe neppure un documento ufficiale.
Zedda (FdI): “Decisione draconiana presa col favore delle tenebre”
“Una decisione draconiana come il lockdown totale, che segregò in casa l’intera popolazione italiana, fu presa con il favore delle tenebre”, denuncia Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia e membro della commissione Covid. “Stando alle parole di Richeldi, era il 7 o l’8 marzo 2020, dunque questo incontro ‘segreto’, fino ad oggi sconosciuto, che impattò fortemente sulla vita degli italiani, avvenne a poche ore dall’annuncio del dpcm con cui Conte chiuse l’Italia e subito dopo la riunione ufficiale del Cts che, invece, chiedeva la chiusura solo di tutta la Lombardia e delle Province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia, Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti”, aggiunge Zedda. Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, la rivelazione di oggi conferma la necessità di “chiedere che Giuseppe Conte sia convocato in commissione”. Zedda non ha dubbi: “È una circostanza grave quella di aver depotenziato il Parlamento durante l’emergenza Covid, ma è oltremodo grave che le decisioni aggirassero persino le riunioni ufficiali del Cts”.
Buonguerrieri (FdI): “Vaccino e green pass non erano soluzioni miracolose”
Richeldi, durante l’audizione, ha inoltre smentito la tesi secondo cui i vaccini anti-Covid riparerebbero in maniera totale dal contagio del coronavirus. “Il vaccino non impedisce che la persona entri a contatto col virus”, ha spiegato l’esperto. L’ormai famosa dichiarazione con cui Mario Draghi spiegava la necessità di introdurre il Green Pass risulterebbe, dunque, almeno improvvida. “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire”, disse l’allora presidente del Consiglio. “Il vaccino, nonostante la propaganda mediatica martellante fatta dal governo e dai virologi che imperversavano in tivù, non era quella pozione miracolosa che avrebbe salvato tutti e, pertanto, anche il Green Pass ‘non era la garanzia di ritrovarsi con persone non contagiose’ come voleva far credere Draghi”, tuona la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Covid. Che, poi, chiosa: “Grazie ai lavori della commissione Covid, mattone dopo mattone, sta cadendo il castello di ‘verità assodate’ che era stato costruito durante gli anni della pandemia”.