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Ciclabili, il “pasticciaccio brutto” di via Guido Reni. Romani in rivolta contro l’ultima follia di Gualtieri

Roma nel caos

Ciclabili, il “pasticciaccio brutto” di via Guido Reni. Romani in rivolta contro l’ultima follia di Gualtieri

Cronaca - di Romana Fabiani - 7 Ottobre 2025 alle 14:48

Cittadini sul piede di guerra a Roma contro l’ennesima follia targata Roberto Gualtieri in nome della transizione green e della crociata contro l’auto, mission inconfessata dell’amministrazione capitolina a guida Pd. Questa volta le vittime sono i residenti del quartiere Flaminio, il quadrante della città che ospita lo Stadio Olimpico, l’Auditorium, il Maxxi (senza parcheggio), il Teatro Flaminio (1400 posti) , il ponte della Musica e un frequentatissimo mercato rionale. Sulla loro testa pende un progetto di pedonalizzazione di via Guido Reni, arteria strategica e centrale per la viabilità del quartiere, per far posto a pista ciclabile (si prevede poco frequentata) e al “tram della Musica”.

Al Flaminio cittadini sul piede di guerra contro le ciclabili di Gualtieri

Un progetto che viene da lontano, presentato al cinema  Tiziano di via Guido Reni, mai discusso e condiviso “dal basso”. Il piano finale comporterebbe la perdita di oltre 400 parcheggi, senza la definizione di un chiaro recupero dei posti persi, per far posto al tram, alla “Città della scienza” e a edifici residenziali. Un “pasticciaccio brutto” che inghiottirà centinaia di posti macchina in un quadrante della Capitale già congestionato e in balìa del traffico.

A fine luglio le recinzioni e la prima raccolta firme

La sorpresa per residenti e commercianti è arrivata a fine luglio con le prime transenne che hanno ingabbiato una sessantina di posti auto all’inizio di via Guido Reni. Immancabile la protesta dei cittadini che sono scesi  in strada e hanno bloccato i lavori. Nel corso delle settimane i residenti si sono organizzati nel gruppo “Insieme per Guido Reni” e hanno dato vita a una prima raccolta di firme (oltre 500) in calce a una petizione che chiede di ridiscutere il piano. Una seconda petizione inviata al Campidoglio via pec (a tutti i referenti del Municipio e del Comune) ha superato le 1400 firme.

È prevista l’intera pedonalizzazione di via Guido Reni: una follia

I render finali del progetto capitolino prevedono la completa pedonalizzazione della via. “Una autentica follia, anche perché in zona ci sono già due piste ciclabili su lati opposti del Tevere, peraltro in stato di abbandono, e una ciclabile a viale Tiziano”, protestano i residenti che si  sono riuniti in un gruppo apolitico e apartitico dal nome “Tutti insieme per via Guido Reni”. Un progetto sconsiderato visti anche i costi, circa 370mila euro a chilometro. Nel corso di una commissione Pnrr  l’assessore alla viabilità Eugenio Patané è stato molto evasivo sulla compensazione dei parcheggi persi. Si ipotizzano eventuali e non meglio identificati posti auto  che metterebbe a disposizione Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria dei terreni dove si costruiranno gli edifici residenziali. Ma il bando di gara è ancora da venire e si prevedono tempi biblici.

Cresce la rabbia, il gruppo “Insieme per via Guido Reni” protesta

La rabbia che si respira è tanta. Per ora – raccontano dal gruppo “Insieme per via Guido Reni” ci sono 100 posti auto ingabbiati con le reti ai quali non si può accedere. La progettazione sulla via – spiegano –  è assurda. In totale si perdono circa 400 posti macchina. I commercianti non sono meno preoccupati e inziano già a risentire delle recinzioni. A guidare le scellerate scelte del primo cittadino, che ha a disposizione fondi mai avuti dai suoi predecessori (Giubileo e Pnrr), l’ossessione ideolofica per le ciclabili (modello Cina maoista?) e la penalizzazione dell’automobile. L’alibi delle direttive Ue non regge perché la viabilità di Roma è ben diversa da quella di altre metropoli europee che godono di chilometri e chilometri di metropolitani e parcheggi multipiano. Con le condizioni in cui versano i mezzi pubblici chiedere ai cittadini di lasciare la macchina in garage è una autentica provocazione.

La crociata ideologica contro le auto e i radical chic in bici

Per esaudire il vezzo di qualche radical chic, l’elettore tipo del Pd della Ztl, si penalizzano interi quartieri. “Non abbiamo nulla contro le ciclabili in sé, ma bisogna fare i conti con la realtà. La più frequentata di Roma, additata dalla Giunta come un grande successo, vanta mille passaggi al giorno”, dice un residente, “che significa meno di 500 persone, che per la maggior parte sono raider”. Sono stati conteggiati 1800 passaggi in tutta la Capitale, le costose piste ciclabili (quasi sempre vuote) sono cattedrali nel deserto tanto più in una città vecchia la cui età media è di 47 anni. Forse il sindaco Gualtieri e i suoi assessori non sanno che il 30% del traffico romano è dato dalle auto in cerca di parcheggio.

 

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di Romana Fabiani - 7 Ottobre 2025