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“Chiudiamo le scuole di scrittura creativa” di Alfio Squillaci: i romanzi non vanno ingabbiati nelle regole inesistenti

Il metodo non serve a nulla

“Chiudiamo le scuole di scrittura creativa” di Alfio Squillaci: i romanzi non vanno ingabbiati nelle regole inesistenti

Cultura - di Gabriele Caramelli - 19 Ottobre 2025 alle 07:00

L’unica cosa che serve a un autore di un romanzo è l’ispirazione per scrivere. Questa può arrivare da una musa o addirittura dall’opera di un altro autore, ma non da un percorso accademico. Il libro intitolato “Chiudiamo le scuole di scrittura creativa” di Alfio Squillaci, pubblicato da Gog edizioni, affronta il tema della scrittura di un testo narrativo criticando le forme di insegnamento. Come spiega l’autore, la concentrazione su una sola opera può portare lo scrittore a comporre un solo “bestseller” che però entrerà negli annali della letteratura. Al contrario, un autore prolifico nei versi o nei racconti potrebbe non riscuotere il successo desiderato. Peraltro, come sottolinea Squillaci, la creazione poetica nella narrazione “fa le regole e non le riceve, poiché non c’è un solo miglior modo di scrivere per ragioni evidenti”. In poche parole, una scuola  di scrittura creativa non ha alcun motivo di esistere.

“Chiudiamo le scuole di scrittura creativa”: per un futuro letterario di buona qualità

Prima delle scuole di scrittura creativa, come ricorda l’autore del libro anticonformista, si osservavano gli scrittori all’opera e poi si traeva ispirazione. Insomma, uno scrittore può prendere spunto dagli altri romanzi, perché come scriveva Immanuel Kant nella Critica del giudizio “si impara imitando”. Altro che lezioncine e dettami, la creatività non va messa in gabbia e soprattutto bisogna tutelarne la purezza intellettuale. Se è vero che ci si può ispirare a qualcuno, bisogna comunque ricorda che, come sosteneva Gustave Flaubert, “il metodo non serve a nulla”. Bastano il cuore, la carta e la penna.

Il richiamo alla libertà

Ciò che Squillaci raccomanda ai lettori, che magari sono anche intenzionati a scrivere un romanzo, è di ambire a una prosa creativa che incorpori l’eccezione e una ricerca. Perché i termini sono importanti per qualunque narrazione. Se l’ambizione è quella di scrivere come Carlo Emilio Gadda e Luigi Pirandello, abbracciare una scuola di scrittura creativa “potrebbe risultare una forma incauta di suicidio intellettuale. 

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di Gabriele Caramelli - 19 Ottobre 2025