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Centrodestra soddisfatto: “Processare il governo una richiesta lunare”. E la sinistra ultrà strepita: Meloni ha scritto una pagina buia

Almasri

Centrodestra soddisfatto: “Processare il governo una richiesta lunare”. E la sinistra ultrà strepita: Meloni ha scritto una pagina buia

Politica - di Stefania Campitelli - 9 Ottobre 2025 alle 14:58

È andata oltre le aspettative del centrodestra. Con una maggioranza larghissima la Camera ha negato l’autorizzazione a procedere sul caso Almasri per i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano. A dire no al processo per i tre membri del governo, finiti nel mirino delle sinistre per il rimpatrio immediato del generale libico, anche una ventina di parlamentari delle opposizioni. Un segnale politico non solo numerico.

Almasri, la soddisfazione della maggioranza: occhio ai franchi tiratori

Grandissima la soddisfazione dell’esecutivo e del centrodestra che ha salutato l’esito delle votazioni in Aula con lunghi applausi mentre la sinistra dura e pura, come sempre, continua a gridatr allo scandalo. “Siamo soddisfatti per la compattezza della maggioranza, esponenti dell’opposizione hanno votato contro l’autorizzazione a procedere. Se fossi qualche esponente dell’opposizione meno dialogante qualche dubbio me lo farei venire. Nella prima Repubblica venivano chiamati franchi tiratori, adesso non so…”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami.

Rampelli: pensino ai delinquenti da processare, non ai servitori dello Stato

Non è meno tranchant del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. “Ci sono tanti delinquenti da processare e, possibilmente, da tradurre nelle patrie galere. Basterebbe farsi un giro per le periferie delle grandi città, trasformate dalla sinistra nel regno dell’illegalità. I ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, tre servitori dello Stato, sono innanzitutto brave persone che stanno dando l’anima al servizio del popolo italiano. La Camera per questo ha votato per impedirgli un processo ingiusto e surreale”. “Ci piacerebbe tuttavia – prosegue il parlamentare di FdI -come la sinistra possa spiegare agli italiani il voto favorevole di oggi per incriminarli. E quello contrario di Strasburgo che impedisce un giusto processo all’euro-teppista Ilaria Salis”.

Gasparri: anche a sinistra condividono le buone ragioni della destra

Maurizio Gasparri si concentra sulle defezioni nel centrosinistra. “Hanno cavalcato una insensata offensiva giudiziaria contro il governo per la vicenda Almasri. E nel voto parlamentare, ai voti del centrodestra se ne sono aggiunti altri delle minoranze, grazie allo scrutinio segreto. Sono i campioni delle scelte sbagliate, delle persecuzioni infondate, delle offensive fallite. Anche nella sinistra c’è chi ha condiviso le buone ragioni del centrodestra”.

Costa: l’opposizione sceglie le scorciatoie perché non ha idee

Soddisfatta anche Matilde Siracusano di Forza Italia. “La pretesa di aprire un processo contro membri del governo per decisioni prese con l’esclusivo interesse di garantire la sicurezza dei cittadini e del Paese era lunare. Il Parlamento ha rispedito al mittente l’ipotesi di ricorrere al giudice penale per vicende esclusivamente politiche con un voto chiaro, limpido e di buon senso”.

Pittalis: scelta dettata dalla sicurezza nazionale

L’opposizione, ancora una volta, ha cercato la scorciatoia giudiziaria – sottolinea Enrico Costa di Forza Italia – “tipico strumento di chi non ha idee”. La decisione di rimpatriare Almasri – spiega in Aula  Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia e relatore di maggioranza – è stata una scelta di responsabilità e di prudenza istituzionale. Dettata dalla necessità di proteggere vite umane e garantire la sicurezza nazionale. I Servizi di intelligence avevano segnalato rischi concreti di ritorsioni e minacce per il personale e i cittadini italiani”.

Avs: hanno mentito davanti al Parlamento, si dimettano

Ma per la sinistra ultrà, Avs in testa, si tratta di un salvataggio indegno. “I ministri Nordio e Piantedosi, il sottosegretario di palazzo Chigi Mantovano sono stati salvati dal voto della loro maggioranza, ma hanno ammesso di aver mentito di fronte al Parlamento. In un Paese normale si sarebbero dovuti dimettere un secondo dopo”. Così Nicola Fratoianni. Non è da meno il pasdaran Angelo Bonelli. “Il governo Meloni ha scritto una pagina buia della nostra Repubblica, delegittimando il diritto internazionale e la Corte penale internazionale che indagava su un criminale libico responsabile di torture e stupri. In Parlamento avete costruito una strategia della bugia e della menzogna. Il ministro Nordio, che ha mentito davanti al Parlamento, deve chiedere scusa”. E giù con il racconto del governo bugiardo che protegge i torturatori, argomento preferito dal leader dei Verdi.

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di Stefania Campitelli - 9 Ottobre 2025