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Cei, votato il documento sinodale sui temi caldi: Lgbt e diaconato femminile, con richiesta di apertura a riguardo

Il testo su anni di dibattito

Cei, il Sinodo vota sui temi caldi: i vescovi aprono alla comunità Lgbt e al diaconato femminile. L’ultima parola a novembre

L'Assemblea Sinodale della Cei approva con largo consenso un documento che chiede ai Vescovi il riconoscimento di persone omoaffettive/transgender e l'approfondimento sul diaconato femminile, nonostante su quest'ultimo punto si sia registrato un numero significativo di voti contrari che hanno suscitato più attenzione dei placet di approvazione

Cronaca - di Prisca Righetti - 25 Ottobre 2025 alle 17:11

«Una volta che oggi questa Assemblea sinodale ha congedato il testo con il suo voto, è ora compito dei pastori assumere tutto, individuare priorità, coinvolgere forze vecchie e nuove per dare corpo alle parole. Collegialità e sinodalità. La prossima Assemblea Generale della Cei avrà proprio la discussione su questo documento come tema portante». Si chiude sulla scia di queste parole, pronunciate al termine della votazione del documento finale dal presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, la Terza Assemblea sinodale della Chiesa italiana, che oggi a Roma ha approvato il documento di sintesi del Cammino Sinodale del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, intitolato Lievito di pace e di speranza, con un consenso quasi plebiscitario: 781 “placet” su 809 votanti.

Cei, il Sinodo approva il “Documento di sintesi”: Lgbt e diaconato femminile i temi sul tavolo

Dunque, l’Assemblea Sinodale della Chiesa italiana, riunitasi a Roma, ha approvato il documento di sintesi del Cammino Sinodale, intitolato “Lievito di pace e di speranza,” con un consenso schiacciante (781 voti su 809). Il testo, destinato a sollevare un ampio dibattito, contiene passaggi significativi che invitano i Vescovi a promuovere il riconoscimento e l’accompagnamento delle persone omoaffettive e transgender che fanno già parte della comunità cristiana. La Cei è inoltre esortata a sostenere le “Giornate” civili per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione (di genere, omofobia, transfobia, bullismo, ecc.).

La parola passa ai Vescovi: la ratifica del documento a novembre

Ora la parola passa ai vescovi. Il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Cei, ha confermato che il documento sarà il tema portante della prossima Assemblea generale dei Vescovi nel novembre 2025, dove verrà studiato per individuare le priorità da attuare. Tra le indicazioni per il futuro, sebbene con un consenso meno ampio, è stato chiesto anche un supporto per i progetti di ricerca teologica sul tema del diaconato femminile. Ma procediamo con ordine.

Cei, l’Assemblea sinodale approva il documento delle Chiese in Italia con 781 ok su 809

I partecipanti all’Assemblea, delegati delle Diocesi e invitati, hanno votato il testo preparato sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale, attraverso un intenso lavoro della Presidenza Cei, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio Permanente, degli Organismi della Cei (Commissioni Episcopali, Uffici e Servizi della Segreteria Generale) e delle Regioni ecclesiastiche.

L’Assemblea sinodale sul “diaconato femminile” incassa 625 ok e 188 voti contrari

Il dato più discusso e controverso ha riguardato il diaconato femminile. La proposta ha incassato un chiaro sostegno, con 625 pareri favorevoli, ma i 188 voti contrari su 813 votanti hanno segnato il passo. Monsignor Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato nazionale del Cammino sinodale, si è detto sorpreso di tale risposta: «Sulla questione femminile non l’ho capito. Sono molti di più i favorevoli ma i numeri contrari attirano certamente l’attenzione», ha sottolineato non a caso in un commento l’Alto prelato. Meno consistenti, ma comunque rilevanti, i voti a sostegno di altre due proposte chiave: quella per la creazione di un ministero della cura e dell’accompagnamento (674 sì e 144 no su 818 votanti). E quella per una equa remunerazione per le persone regolarmente impegnate in un ministero ecclesiale in ragione della propria competenza.

Apertura al mondo Lgbt, respinto quello che è stato preso come un “assalto”

Tra le proposte che hanno ricevuto più voti di dissenso spicca anche quella relativa all’istituzione di giornate per contrastare ogni forma di violenza. Monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, ha chiarito in conferenza stampa che il quesito è stato frainteso: «Circolavano sui social opinioni aliene come se la Cei si disponesse ad avallare manifestazioni del gay pride, ma qui si intendeva l’adesione a giornate di preghiera e di riflessione, come ad esempio la giornata contro la pedofilia o contro il femminicidio e contro l’omotransfobia».

“Il quesito è stato frainteso”: ecco cosa intendeva proporre

Non solo. A stretto giro ha anche ribadito che «accompagnare tutti, anche le persone omoaffettive», è e resta la linea della Chiesa italiana. Aggiungendo in calce: «Riguardo, ad esempio, alla condizione dei divorziati risposati, Papa Francesco – ha ricordato il vescovo – ci ha chiesto di accompagnare tutti, distinguendo tra l’accompagnamento, il cammino con le persone – che non sono categorie – e il fatto che poi diventi una condizione per accedere al sacramento dell’Eucaristia o della Riconciliazione».

Preghiera, ascolto, partecipazione in cammino

Anche padre Sabino Chialà, Priore di Bose, nella meditazione che ha aperto i lavori, ha sottolineato che «i passi, quando sono veri, trasformano . Non si può camminare restando gli stessi. Perché, camminando, si incontrano volti nuovi, e con essi domande di senso e sfide inattese, e dunque s’impongono scelte. Scelte che non tradiscono ma approfondiscono il “deposito della fede”, che aiutano a comprendere meglio e a rimanere fedeli al Vangelo di Gesù Cristo».

Il documento approvato sarà ora sottoposto ai Vescovi, che si riuniranno ad Assisi a novembre per analizzarlo. Monsignor Castellucci ha spiegato che ci si aspetta che i Vescovi «comincino a prendere le decisioni che possono essere prese. Mettendo in fila l’attuazione con un ordine logico e poi con un ordine che tenga conto dell’effettivo consenso delle proposte». Ha anche aggiunto che, se la Cei accoglierà le indicazioni sui Consigli pastorali nelle diocesi, questi «potranno diventare obbligatori», e un «bel segnale di maggiore corresponsabilità».

 

 

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di Prisca Righetti - 25 Ottobre 2025