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Regionali in Campania, Rampelli tra ironia e status quo

Centrosinistra a nudo

Campania, affondo di Rampelli: Cirielli politico di razza, Fico non ha mai fatto neanche il consigliere di circoscrizione

La regione al voto e il campo largo al "redde rationem": il vicepresidente della Camera, ospite in tv su La7, argomenta tra ironia e esperienza politica, su credibilità amministrativa del candidato dell'opposizione e solidità di un asse (Pd-M5S) scricchiolante, con un'osservazione pungente: De Luca non traina voti

Politica - di Bianca Conte - 28 Ottobre 2025 alle 18:14

Mentre il dibattito sulle prossime elezioni regionali in Campania entra nel vivo, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati di FdI, sferra un attacco ironico – pungente quanto centrato nel merito – alle mosse della sinistra. Così, ai microfoni de L’Aria che tira, non usa mezzi termini per smantellare sarcasticamente il fronte avversario, definendo il nascente “campo largo” come un innocuo «campo di Paddle 2.0».

Anzi, per la precisione, quanto asserisce ripreso dalla agenzie di stampa, fuori di metafora è questo: l’apparente vantaggio della coalizione di sinistra, che schiera un governatore uscente come Vincenzo De Luca, è un miraggio. Tanto che, sottolinea e rilancia Rampelli (evidenziando le profonde spaccature interne alla sinistra): «In apparenza avere un governatore uscente dovrebbe avvantaggiare la coalizione di sinistra. Ma sappiamo che il cosiddetto campo largo è diventato un campo di Paddel 2.0. Se fosse davvero così largo – taglia corto il vicepresidente della Camera – il centrosinistra avrebbe la maggioranza: e non ce l’ha»…

Credibilità amministrativa e solidità di un asse (Pd-M5S) scricchiolante

Non solo. Il vero nodo, a detta di Rampelli, è la posizione di De Luca stesso. Tanto che afferma e argomenta: «L’uscente De Luca non vede riconfermato il Pd come partito trainante. E quindi non mette a fattor comune i suoi dieci anni di governo». In sostanza, il potere personale del governatore alla fine del suo mandato elettorale, e il suo decennio al vertice regionale, rischiano di non tradursi in un valore aggiunto per il “campo largo” diviso.

Il disastro del “campo largo” e l’eclissi di De Luca

E allora: «Pd e 5 stelle – prosegue Rampelli – se le sono date di santa ragione per anni. E la candidatura di Fico significa che hanno prevalso i pentastellati. Cirielli è un ottimo candidato: non è solo un politico di razza. Ma anche un amministratore capace, come ha dimostrato da presidente della provincia di Salerno. Fico invece non ha mai fatto nemmeno il consigliere di circoscrizione», rileva Rampelli, non senza una punta sagacemente ironica…

Fico contro Cirielli: lo scontro tra inesperienza e esperienza

Di più. In merito a linee politiche e programmai elettorali, Rampelli traccia una netta linea di demarcazione. Con la candidatura di Roberto Fico per il fronte progressista si liquida come la prova che «hanno prevalso i pentastellati» dopo anni di scambi di accuse tra Pd e Cinque stelle. Tanto da asserire, senza timore di venir smentito: «Per quanto riguarda il programma, il reddito di inclusione è una risposta giusta per soccorrere i cittadini meno abbienti inabili al lavoro. Mentre il reddito di cittadinanza era una risposta sbagliata, in quanto distribuiva soldi anche a chi aveva la possibilità di lavorare. Se ne sono avvantaggiati i “divanisti”: persone che con la paghetta di Stato erano appagati e non cercavano lavoro», conclude Rampelli, assestando l’ultima stoccata in punta di fioretto alla discussione tv l’esponente FdI.

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di Bianca Conte - 28 Ottobre 2025