Le elezioni
Argentina, ecco perché Milei ha vinto e come miglioreranno i rapporti economici con l’Italia
Le elezioni legislative di metà mandato in Argentina hanno segnato una netta vittoria per il governo del presidente Javier Milei. La sua coalizione, La Libertad Avanza, ha ottenuto circa il 41% dei voti a livello nazionale, superando di quasi dieci punti il principale blocco peronista riunito sotto la sigla Fuerza Patria. Con questo risultato, Milei rafforza la propria posizione politica e potrà contare su un Congresso più favorevole per la seconda metà del suo mandato.
Un voto che consolida il progetto libertario
Il presidente ha interpretato il risultato come una conferma del mandato ricevuto nel 2023 e come un segnale chiaro della volontà degli argentini di “non tornare al passato”, in riferimento ai governi peronisti che hanno dominato gran parte della politica recente.
Nelle elezioni di metà mandato si rinnovava la metà della Camera dei Deputati (127 seggi su 257) e un terzo del Senato (24 su 72). La Libertad Avanza si è imposta in 16 delle 24 province argentine, compresa quella di Buenos Aires, la più popolosa del Paese. Con questi risultati, la coalizione di governo porterà la propria rappresentanza a circa 115 deputati e 26 senatori, avvicinandosi alla soglia necessaria per approvare leggi chiave senza dipendere interamente da alleanze occasionali. Questo cambiamento rafforza la posizione del governo nel Parlamento e apre la possibilità di una fase legislativa più stabile rispetto ai primi due anni di mandato.
Nel suo discorso post-elettorale, Milei ha assunto un tono più conciliatore, invitando governatori e parlamentari di altre forze -escludendo esplicitamente il kirchnerismo – a collaborare per approvare le riforme economiche e istituzionali previste nel cosiddetto Patto di Maggio, il programma di trasformazione liberale con il qualle il governo punta a ricostruire l’economia argentina.
Firmato il 25 maggio 2024 nella città di Córdoba dal presidente Javier Milei insieme a gran parte dei governatori provinciali e ai principali rappresentanti del settore imprenditoriale, il Patto di Maggio è un documento di dieci punti che sintetizza gli obiettivi centrali della visione economica e istituzionale di Milei. Tra i più rilevanti figurano il pareggio di bilancio permanente, la riduzione del peso dello Stato nell’economia, la riforma del sistema tributario per semplificare le imposte, la tutela della proprietà privata e la promozione della concorrenza. Il piano prevede inoltre una modernizzazione del mercato del lavoro, una riforma previdenziale di lungo periodo e una maggiore apertura commerciale. L’intento dichiarato è quello di stabilire regole chiare e durature che garantiscano stabilità, attrazione di investimenti e crescita sostenibile nel tempo.
Il messaggio principale è stato quello di una “seconda fase” della gestione, basata sul dialogo e sulla stabilità politica, elementi indispensabili per attrarre investimenti e dare continuità alle misure di liberalizzazione già avviate.
Il contesto economico dell’Argentina e le idee di Milei
L’Argentina ha attraversato nel primo anno e mezzo di governo Milei un processo di drastico ristrutturazione economica, con tagli alla spesa pubblica, riduzione dei sussidi energetici e tentativi di stabilizzazione monetaria. Pur in un contesto sociale difficile, il governo è riuscito a ridurre drammaticamente l’inflazione mensile e a migliorare la percezione internazionale del Paese come destinazione d’investimenti.
La vittoria elettorale consolida questa linea e offre a Milei maggiore margine per avanzare con le riforme fiscali e sul piano dell’apertura dei mercati, che comprendono anche una progressiva liberalizzazione del commercio estero e incentivi per il settore energetico, minerario e agricolo.
Relazioni economiche tra Argentina e Italia
Durante il governo Milei, le relazioni tra Argentina e Italia si sono mantenute solide, anche se con un profilo pragmatico. L’Italia è uno dei principali partner commerciali europei dell’Argentina e numerose imprese italiane – in particolare nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dell’agroindustria e dell’automazione – hanno rafforzato la propria presenza nel Paese.
Nel corso del 2024 e del 2025 si sono firmati accordi bilaterali per la cooperazione nel campo delle energie rinnovabili, dell’idrogeno verde e della formazione tecnica, mentre aziende come Enel, Pirelli e Techint hanno confermato investimenti significativi sul territorio argentino.
Con un quadro politico più stabile e un Congresso potenzialmente più collaborativo, le prospettive per i rapporti economici italo-argentini appaiono positive. Le imprese italiane potrebbero trovare nuove opportunità nei progetti di modernizzazione delle infrastrutture e nelle iniziative di privatizzazione previste dal governo.
Uno sguardo al futuro
Il risultato di queste elezioni rappresenta per Milei una conferma e al tempo stesso una sfida: dovrà trasformare il consenso elettorale in capacità di governo e garantire che le riforme proseguano senza provocare tensioni sociali insostenibili.
Per l’Italia, un’Argentina più prevedibile e orientata al mercato potrebbe diventare un partner strategico in Sudamerica, sia sul piano economico che energetico. Tuttavia, molto dipenderà dalla capacità del governo argentino di mantenere la stabilità politica e di consolidare la fiducia degli investitori nei prossimi due anni.