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Via libera definitivo alla Camera alla riforma dell’esame di maturità

«Una svolta importante»

Addio Esame di Stato, torna la Maturità: la riforma è legge. E mette anche al bando le scene mute furbette

Oltre alle novità sulla prova finale, il testo introduce misure per gli istituti tecnico-professionali, per il rinnovo del contratto dei docenti, per la sicurezza e per le gite. Valditara: «Riaffermiamo i principi di merito, impegno e responsabilità»

Politica - di Federica Parbuoni - 28 Ottobre 2025 alle 19:02

Addio alla asettica e burocratica definizione di “esame di Stato”: la prova al termine delle superiori torna a chiamarsi “esame di maturità”. La Camera ha dato il via libera definitivo alla conversione del decreto che ripristina il vecchio e simbolico nome con 138 voti favorevoli, 91 contrari e 9 astenuti. Oltre al ritorno a una dizione che dava in senso profondo della prova, la riforma stabilisce che gli studenti debbano sostenere tutte le prove compresa quella orale per superare l’esame; le materie del colloquio saranno quattro e saranno decise dal ministero a gennaio; le commissioni d’esame saranno costituite da due membri esterni e due interni. Il primo punto in particolare eviterà il ripetersi delle scene mute per protesta, ma rigorosamente senza rischi, che si sono viste quest’anno.

Valditara: «Una svolta importante»

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha parlato di «svolta importante», sottolineando che «con questa riforma ridiamo senso alla Maturità restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale». «Per questo – ha proseguito il ministro – dal prossimo anno non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato. L’orale si concentrerà su quattro materie scelte a gennaio di ogni anno, e la valutazione finale terrà conto anche dell’impegno del candidato in attività extrascolastiche particolarmente meritorie», delle competenze digitali, dell’educazione civica e dei percorsi scuola-lavoro.

Non solo l’esame di maturità, cosa prevede la riforma

Oltre alle modifiche dell’esame di maturità, la riforma prevede il passaggio della filiera tecnologico-professionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale, «con programmi fortemente innovativi e un rapporto più stretto con il mondo delle imprese e del lavoro». Inoltre, ha rivendicato Valditara, «con questa legge diamo anche più soldi in busta paga ai docenti, più risorse per Agenda Sud, rafforziamo la sicurezza delle scuole, potenziamo la formazione dei docenti e fissiamo paletti più stringenti per i servizi di trasporto delle gite». «È un ulteriore passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza», ha concluso il ministro.

Frassinetti: «Mettiamo al centro non solo le conoscenze, ma anche la maturità personale»

«Abbiamo voluto restituire serietà e valore a una prova che negli ultimi anni aveva perso autorevolezza, ponendo al centro non solo le conoscenze, ma anche la maturazione personale, l’autonomia e il senso di responsabilità dello studente», ha detto il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti.

L’opposizione grida alla nefandezza, FdI: «Difendono un sistema che ha fallito»

È stata poi la deputata di FdI, Grazia Di Maggio, a rispedire al mittente le polemiche sollevate dall’opposizione, che vanno dall’accusa di «modello basato su repressione, competizione e profitto» (M5S) a «indifferenza ai bisogni dei giovani» (Avs). «Abbiamo sentito che è una riforma severa, ma chi la critica non difende la scuola: difende un sistema che ha fallito. Chi la osteggia non sta dalla parte dei giovani: sta con chi, per anni, li ha usati come bandiere senza mai ascoltarli davvero». «A tutto questo – ha chiarito Di Maggio – preferiamo una scuola che prepari i giovani alla vita, che non tema di affacciarli al mondo del lavoro. Ai nostri ragazzi diciamo: credete in voi, perché noi crediamo in voi e in una scuola che non si arrende al nulla che avanza, perché sa che solo così si costruisce una Nazione forte, libera, orgogliosa».

Soddisfazione per l’approvazione della legge è stata espressa da tutto il centrodestra. «Tornare a una scuola seria non vuol dire fare passi indietro», ha commentato il deputato della Lega Rossano Sasso, sottolineando che se il nuovo sono «schwa», «ideologia gender» proposta a bambini di sei anni e «islamizzazione», allora «dico viva il passato». «Con questa riforma investiamo sul futuro dei nostri ragazzi e sull’Italia che vogliamo: più libera, più moderna e più coesa», ha detto la deputata azzurra Rosaria Tassinari.

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di Federica Parbuoni - 28 Ottobre 2025