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Il ministro Paolo Zangrillo parla di “riforma del merito anche per i magistrati”

La nuova Pa

Zangrillo: «Una riforma del merito anche per i magistrati. Non è possibile che risultino tutti eccellenti»

E sui contratti si rivolge a Bombardieri, chiedendo un atto di responsabilità: la firma per sbloccare i rinnovi 2022-2024 e procedere con la nuova trattativa

Politica - di Redazione - 3 Settembre 2025 alle 18:47

Basta automatismi per carriere e promozioni: il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, lancia una «riforma del merito anche per i magistrati», sottolineando comunque che la decisione spetta al collega titolare della Giustizia, Carlo Nordio. Zangrillo ha anche annunciato un nuovo tetto a 360mila euro per i manager pubblici, dopo la sentenza della Consulta, e la creazione di un portale sulle semplificazioni. Poi ha rivolto un invito al segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, per sbloccare la situazione dei contratti.

Zangrillo: «Serve una riforma del merito anche per i magistrati»

Parlando dei magistrati in un’intervista a Repubblica, il ministro per la Pa ha sottolineato che «non è possibile che risultino tutti eccellenti. Ma spetta al ministro Nordio decidere». Mentre sui tetti dei manager, dopo lo stop della Consulta al tetto, ha chiarito che «la sentenza dispiega già il suo effetto e stabilisce il nuovo tetto a 311.000 euro: con l’indicizzazione potrebbero arrivare a circa 360mila euro, a condizione che il meccanismo abbia un effetto retroattivo». «Attenzione però – ha aggiunto – non ci saranno incrementi per tutti i dirigenti pubblici, ma solo per chi aveva visto decurtato il proprio stipendio in base al precedente tetto. Insomma, parliamo al massimo di una decina di figure. Sarà poi la nuova legge di bilancio a individuare lo strumento necessario per ulteriori interventi».

L’appello a Bombardieri: «Firmi i rinnovi dei contratti, così possiamo aprire le nuove trattative»

Infine, sui contratti di enti locali e scuola il cui rinnovo 2022-2024 è in stallo, Zangrillo ha ricordato che «per raggiungere la maggioranza serva la firma di almeno uno dei due sindacati che finora si sono opposti, la Cgil e la Uil». Se la Uil si smarcherà dalla Cgil si potrà dunque andare avanti e «entro due mesi apriremo le trattative per il triennio 2025-2027». E sulla richiesta di Bombardieri di anticipare almeno una parte delle risorse del triennio 2025-2037, il ministro ha chiarito che «non possiamo farlo per legge. Ma assicuro a Bombardieri che se firmano il contratto, entro due mesi arriverà all’atto d’indirizzo e si apriranno le trattative per il prossimo rinnovo, e le risorse 2025-2027 verranno erogate per intero, non in parte come chiede lui ora, con un aumento complessivo del 13%».

 

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di Redazione - 3 Settembre 2025