
Mezzucci
Un sondaggio “tarocco” contro Meloni: Dagospia ci prova, ma prende una tranvata
FdI si rivolge all'Agcom e il sito cancella l'articolo. Gardini: «È la conferma di ciò che era evidente: si trattava di un falso costruito ad arte per danneggiare la premier e il centrodestra»
Scivolone o polpetta avvelenata? Dagospia ha pubblicato un sondaggio presentato come «riservato», che indicava Francesco Acquaroli in svantaggio di due punti rispetto a Matteo Ricci e un vero e proprio crollo di FdI, in «calo di 6 punti rispetto alle europee». Un dato così in contrasto con gli altri sondaggi e con l’andamento del partito in questi anni da risultare incredibile, tanto più perché non accompagnato da tutte le indicazioni che dovrebbero accompagnare i sondaggi. Così nel partito si sono alzate le antenne ed è stato presentato un esposto al Garante delle comunicazioni, dopo il quale – guarda caso – il sondaggio è sparito dal sito di Roberto D’Agostino.
Il sondaggio tarocco di Dagospia sparisce dopo l’esposto di FdI all’Agcom
Il caso risale a fine agosto, ma è emerso solo oggi, riferito dal Giornale. Nell’articolo viene spiegato che, a seguito dell’esposto presentato dal deputato Antonio Baldelli e inviato per conoscenza anche a D’Agostino, Dagospia aveva la possibilità, entro 48 ore, di «pubblicare fonti, dati e informazioni richieste». Invece, il “sondaggio” è sparito dal sito.
FdI: «La conferma che si trattava di un sondaggio falso»
«Per FdI è la prova che dati falsi erano stati messi insieme per colpire la premier Meloni e turbare la campagna elettorale marchigiana», si legge sul Giornale, che riporta anche le parole di un esponente del partito di via della Scrofa secondo cui di fatto «Dagospia ammette che il sondaggio era falso, lo definiva “riservato”, ma era inventato. Quasi due settimane è rimasto visibile, quindi il danno l’ha fatto, eccome».
Oggi la deputata di FdI, Elisabetta Gardini, in una nota, ha parlato di «tentativo maldestro di inquinare la campagna elettorale marchigiana con numeri privi di fonte, metodo e credibilità». «Il ritiro dell’articolo – ha aggiunto – non fa che confermare ciò che era evidente: si trattava di un falso costruito ad arte per danneggiare la premier Giorgia Meloni e la coalizione di centrodestra. La politica merita confronto serio e trasparente, non fake news spacciate per sondaggi».
Dagospia parla di incubi e si misura con un brusco risveglio…
La mossa di togliere il sondaggio, insomma, è servita a Dagospia a ottenere l’archiviazione da parte dell’Agcom, dopo gli accertamenti avviati a seguito della segnalazione di Baldelli, ma resta il tema del perché il sito abbia pubblicato quei dati, presentandoli per altro con toni trionfalistici: «Buone notizie! Il primo sondaggio sullo stato di salute dei partiti, registra un calo di sei punti per Fratelli d’Italia rispetto alle europee», si leggeva su Dagospia. E, ancora: «Il test delle regionali d’autunno, che chiama alle urne 17 milioni di cittadini, potrebbe diventare un segnale d’allarme, se non la prima sconfitta dell’armata BrancaMeloni, a partire dalle perdita delle Marche», proseguiva il consueto titolo-fiume, che si chiudeva con un «magari tra due anni “Giorgia dei due mondi” sarà ricordata solo come un incubo…».
Cosa dicono i veri sondaggi
Intanto, però, a quanto pare Dago è stato costretto a risvegliarsi dai sui sogni e chissà se farà i conti col fatto che resteranno agitati: Acquaroli è dato in ampio vantaggio su Ricci e il consenso di FdI resta solidissimo e in crescita, senza possibilità che il suo posizionamento come primo partito italiano venga messo in discussione. E a dirlo stavolta sono sondaggi certificati, gli ultimi dei quali pubblicati giusto ieri da quello di Dire-Tecné a quello Ipsos per il Corriere della Sera.