
Il no ideologico
Todde fa melina sui lavori della fabbrica Rwm nel Sulcis: a rischio il futuro di 750 famiglie sarde
Si aggiornerà martedì 30 settembre al Mimit il tavolo dedicato a Rwm Italia (gruppo Rheinmetall), incontro che si inserisce nel percorso di attenzione che il Mimit sta dedicando al rilancio industriale dell’area del Sulcis.
Al primo tavolo, che si è svolto il 24 settembre, destinato ad approfondire il futuro dello stabilimento tra Domusnovas e Iglesias che, a regime, garantirà oltre 750 posti di lavoro in una delle aree più fragili del Paese, hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, i vertici aziendali, le autorità locali e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali, nazionali e locali. Assente, invece, la Regione Sardegna.
«La presidente Alessandra Todde deve dimettersi perché non è in grado di affrontare con serietà il ruolo che i sardi le hanno riconosciuto alle elezioni del 2024. Non partecipando oggi al tavolo ministeriale Rwm, la Regione è risultata totalmente assente, dimostrando estrema arroganza istituzionale», ha commentato Antonella Zedda, senatrice sarda di FdI.
«In sostanza in Sardegna non si può produrre perché serve il benestare politico del campo largo – attacca Zedda – Con la delibera approvata ieri su Rwm, la presidente e la giunta danneggiano i sardi». Rinviando la deliberazione di Via per l’ampliamento della fabbrica, «Todde offende anche gli uffici regionali, in quanto sottintende che in due anni e mezzo di lavoro non siano stati in grado di arrivare ad una proposta di delibera che avesse tutte le garanzie». Per la senatrice, Todde dovrebbe poi «avere il coraggio di prendere una posizione per il bene delle 546 persone attualmente stipendiate dalla Rwm: deve dire se vuole che la multinazionale vada a produrre nella Spagna di Sanchez o se altre 200 persone possono essere assunte».
Todde prende tempo, ma il pilatesco rinvio mette a rischio la fabbrica
Secondo la governatrice sarda, «con la delibera approvata abbiamo fatto chiarezza sulle procedure: l’ampliamento di una fabbrica per la produzione di ordigni bellici coinvolge competenze trasversali e richiede il vaglio accurato di più assessorati e direzioni generali, prima di dare l’assenso». Così sui social Todde tentando di giustificare la deliberazione ieri sera in giunta per un supplemento di istruttoria sulla Valutazione di impatto ambientale relativa alla richiesta di Rwm per la realizzazione dei nuovi impianti tra Domusnovas e Iglesias.
«Rispettiamo profondamente i lavoratori e le loro famiglie e intendiamo tutelarli – sostiene la governatrice – Sono le stesse famiglie che, qualche anno fa, ho tutelato al Mise quando Rwm aveva deciso, in mancanza di una commessa con l’Arabia Saudita, di ridurre l’organico. Non possiamo negare però che sia un’attività che comporta rischi per il territorio e per la salute delle persone che lo vivono. A iniziare dai lavoratori stessi».
Rwm potrebbe trasferirsi in Spagna
La Sardegna, chiude Todde, «è già stata abbastanza martoriata da industrie inquinanti, non possiamo permettere che questo accada di nuovo, senza tutte le rassicurazioni, le garanzie e gli studi necessari a scongiurare questa possibilità».
Ma come ricostruisce Il Giornale, «c’è il fondato rischio che un ulteriore ritardo nell’ampliamento dell’azienda», che produce materiale bellico, «renda impossibile alla stessa di ottemperare alle commesse. E diventa sempre più credibile l’ipotesi della creazione di nuovi stabilimenti in Spagna».
Mentre il pilatesco rinvio voluto dalla giunta viene considerata una «insensata mossa ideologica» dal coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Mura. «Non c’è alcuna giustificazione per questa mossa ideologica, che danneggia il lavoro e le famiglie – commenta Mura -. È un atto volto a ostacolare chi sta cercando di costruire un futuro per questa terra».