
Core ingrato degli antagonisti
Sala scappa a Parigi per evitare il corteo del Leoncavallo, ma intanto gli cerca casa: ah, com’è strano essere sindaco a Milano
La manifestazione si svolgerà sabato. In piazza vip, centri sociali e una delegazione del Pd, incurante delle contestazioni attese per il primo cittadino. Lui minimizza, ma formula un auspicio poco rassicurante
Assemblee pubbliche, appelli, una pagina aperta per tenere aggiornato l’elenco delle adesioni, la copertura mediatica di vip e quella politica di esponenti della sinistra. La macchina del Leoncavallo non lascia nulla al caso in vista del corteo che sabato attraverserà le vie di Milano al grido di “Giù le mani dalla città”. La manifestazione presenta una lunga serie di rivendicazioni, ma contesto e tempistica rendono chiaro che il vero scopo è esercitare pressione sulla giunta per ottenere in tempi stretti la tanto agognata nuova sede, dopo lo sgombero di due settimane fa.
Giuseppe Sala in fuga a Parigi nel giorno del corteo del Leoncavallo
Giuseppe Sala ha fatto sapere che in quei giorni non sarà in sede, ma a Parigi al seguito della Scala che inaugura la sua tournée europea. «Abbiamo il primo concerto, abbiamo il ricevimento di un’ambasciata e quindi è una cosa programmata da tanto tempo, ma seguirò da remoto le cose», ha risposto ai cronisti a margine della commemorazione del generale Dalla Chiesa. «Mi auguro – ha aggiunto – che la manifestazione o le manifestazioni di sabato si svolgano in maniera pacifica. Poi se ci saranno delle contestazioni, anche rispetto alla mia persona, ci sono abituato».
De Corato: «Una scusa per non esporsi alle contestazioni»
«Diciamolo: è una scusa per non esporsi alle contestazioni che riguarderanno anche lui e la sua amministrazione», ha commentato il deputato di FdI, Riccardo De Corato, ricordando che il sindaco «nel frattempo continua a lavorare per trovare una nuova sede al Leoncavallo, consentendogli di restare a Milano in una delle aree più delicate sul fronte sicurezza». «Su un punto sono chiarissimo: escludo totalmente qualsiasi ipotesi di assegnare spazi, immobili o risorse pubbliche al Leoncavallo», ha aggiunto il parlamentare di FdI, che in passato è stato tra l’altro vicesindaco delle giunti milanesi di centrodestra. «Le regole – ha avvertito De Corato – valgono per tutti: prima si ripristina la legalità e poi, eventualmente, si partecipa a bandi ordinari come ogni altro soggetto, senza scorciatoie e senza sanatorie».
Quell’auspicio poco rassicurante sul fronte dell’ordine pubblico
Per il consigliere comunale della Lega, Samuele Piscina, poi, «le parole di Sala sono la chiara ammissione di come anche il sindaco sia conscio della natura violenta dei delinquenti del Leoncavallo».
Pd, centri sociali e la solita parata di vip
Stando alle pagine web del Leoncavallo, alla manifestazione hanno aderito diversi nomi dello spettacolo: Gabriele Salvatores, Gigio Alberti, Claudio Bisio, Antonio Catania, Paolo Rossi, Renato Sarti, Bebo Storti. Lungo poi l’elenco di associazioni, movimenti e centri sociali di diverse parti d’Italia, per lo più sconosciuti a chi non sia addentro alla galassia antagonista e dell’ultrasinistra. Annunciata anche la presenza del capogruppo Pd al Consiglio regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, che porterà la solidarietà del partito agli amici del Leonka.
L’ironia di Santanchè sulle priorità del Pd
«La priorità del piano casa del Pd: sabato tutti in piazza a Milano contro lo sgombero del Leoncavallo», ha ironizzato su X il ministro del Turismo Daniela Santanchè, milanese doc. I dem comunque saranno in buona compagnia di Avs e sigle come Cgil e Anpi.
L’idea di cultura della sinistra
«Il grande corteo a difesa dei delinquenti del Leoncavallo sarà pieno di vip e di radical chic. Parteciperanno poi i centri sociali del nord Italia, l’immancabile Anpi, la Cgil, i partiti della sinistra radicale e parte del Pd. Insomma tutta la sinistra, compresa quella al caviale, a difesa degli occupanti abusivi che non hanno rispettato le leggi per 30 anni», ha commentato l’europarlamentare e consigliere comunale della Lega a Milano, Silvia Sardone. «Per loro – ha proseguito – è “cultura” fare concerti ed eventi senza scontrini o fare propaganda per la cannabis e gli stupefacenti liberi per tutti. Magari è “cultura” anche attaccare le forze dell’ordine come hanno fatto gli antagonisti del Leoncavallo per anni. Forse è anche “cultura” non pagare le tasse, l’affitto, le imposte comunali ecc. E sicuramente per loro è “cultura” anche non voler pagare i 3 milioni di euro di danni al proprietario per l’edificio occupato per decenni. Questa è la sinistra – ha concluso Sardone – sempre dalla parte dell’illegalità».