
Da Hollywood con furore
Richard Gere non se ne perde una. Dopo Open Arms “si imbarca” sulla Flotilla
Ci mancava solo lui: Richard Gere. Ufficiale gentiluomo certo, ma anche baldanzoso attivista pro Pal pronto a imbarcarsi – per ora solo metaforicamente – sulla “gloriosa” Flotilla in mare verso Gaza. Tutti con la kefiah contro il blocco del sanguinario Netanyahu. “Tutti devono fare qualcosa e non puoi delegare a nessun’altro, ciascuno di noi deve prendere posizione a un certo punto”. Così dal red carpet della sfilata di Giorgio Armani Gere rispondendo a chi gli chiede cosa ne pensa della Global Sumud Flotilla. “Dobbiamo informaci, dobbiamo dire no quando è importante dire no. Dobbiamo supportare le persone che fanno cose altruiste, cose generose, cose intelligenti. Altrimenti vuol dire che ci meritiamo il mondo in cui viviamo”.
Richard Gere fa il tifo per la Flotilla, generosi e altruisti
Nulla di nuovo. Richard Gere, modello attivista con il papillon, è lo stesso che nell’agosto 2019 salì sorridente a bordo dell’Open Arms a favore di riflettori come testimonial d’eccezione contro il pericoloso ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sovranista e antidemocratico, neanche a dirlo, ‘colpevole’ di aver chiuso i porti all’imbarcazione della Ong e di difendere i confini italiani.
Nel 2019 a bordo dell’Open Arms con gli attivisti
Oggi, dopo sei anni da quella ‘paparazzata’, la star hollywoodiana torna in campo, sempre sotto i flash dei riflettori anche se non fisicamente. Il suo cuore, non avevamo dubbi, batte per l’equipaggio internazionale alla volta di Gaza pronto a cercare l’incidente diplomatico e poco interessato a portare gli aiuti raccolti ai gazawi. Altrimenti avrebbe accettato la mediazione di ripiegare su Cipro. Nessuna delega intesi? Il noto attore americano nel bel mezzo della sfilata di alta moda milanese augura buon vento alla ciurma per la Palestina libera.