
Lo specchio d'Oltralpe
Ricetta per un disastro: ecco perché la lezione francese smonta il sufflè di Schlein e Conte
Il caos in Francia è il risultato di accozzaglie politiche e gestione irresponsabile dei conti pubblici, che sono esattamente ciò che Pd, M5S e gli altri continuano a proporre
Non solo il paragone in positivo, che fa emergere l’importanza di avere alla guida del Paese una solida coalizione politica e il gran lavoro fatto dal governo Meloni sul fronte dei conti pubblici. La crisi in Francia, come in un film distopico, offre anche uno spaccato di cosa sarebbe l’Italia se al governo ci fosse la sinistra. Si tratta di un aspetto meno attenzionato dagli osservatori, eppure molto evidente tanto più in questi tempi di campagna elettorale. I giochi di potere intorno alle candidature e le promesse elettorali, infatti, puntano esattamente in quella direzione: instabilità e spese pazze.
Instabilità e spese pazze: la ricetta per il disastro della sinistra italiana
Con buona pace di Elly Schlein che va parlando dell’unità del campo largo alle regionali, lo spaccato che arriva dai diversi territori dice esattamente il contrario: la faida in Campania, le defezioni in Toscana, i dispetti in Puglia e in Calabria, tutto racconta di un cartello elettorale che magari riesce a tirare fuori un nome di vertice dal cilindro, ma che poi continua a vivere un costante braccio di ferro che non è certo la miglior garanzia di stabilità. Mettiamoci sopra promesse come il ripristino del reddito di cittadinanza e le irrealistiche poste sulla sanità e la ricetta per il disastro è servita. Tanto più se si considera che quello che avviene a livello regionale avviene anche a livello nazionale: le battaglie di bandiera e i rapporti tra gli alleati non cambiano.
Il vecchio vizio delle ammucchiate per sbarrare la strada a chi può governare
Del resto, non è una novità di adesso: i partiti di sinistra hanno dato ampiamente prova di quali siano le loro capacità di governo sia sul fronte della stabilità sia su quello della tenuta dei conti pubblici. E, non a caso, quando le cose si sono messe male si sono sempre affidati mani e piedi ai tecnici, ammettendo sostanzialmente non solo di non essere capaci di governare le crisi, ma di essere pronti a tutto – dalle ammucchiate al papa straniero – pur di non cedere il passo a chi avrebbe potuto farlo: la destra. Benché il governo di Francois Bayrou non sia un governo tecnico, non c’è dubbio che sia, nella più radicata tradizione francese, la riproposizione di questo schema.
Ciriani: «Le grandi coalizioni non funzionano»
«Le grandi coalizioni che non hanno niente in comune se non un nemico, che è sempre la destra politica, non funzionano e non possono funzionare. Non funzionano in Francia, come non hanno funzionato in altri Paesi», ha risposto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ai cronisti che, margine di un evento a Trieste, gli chiedevano un commento alla crisi francese. «Bisogna tener conto – ha poi aggiunto Ciriani – del fatto che la crescita del consenso dei partiti di destra deriva dagli errori che hanno fatto chi ha governato la Francia finora».
Gasparri: «L’Italia è un esempio da seguire»
Di «prevedibile la debacle del governo» francese ha parlato anche il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ricordando che «la Francia con i suoi conti sballati diventa un problema per l’Europa. L’Italia con i conti in ordine è un esempio da seguire». «Orgogliosi del nostro governo, preoccupati per i nostri vicini», ha chiarito ancora il senatore azzurro.
Tajani: «L’instabilità della Francia è un problema per l’Europa»
Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in queste ore ha sottolineato che la crisi francese non fa bene a nessuno. «L’instabilità della Francia non fa piacere a nessuno, non fa bene all’Europa, viviamo noi in un grande continente che è anche un’unità politica, quindi se c’è un grande Paese che traballa, anche tutti gli altri certamente sono in difficoltà», ha avvertito Tajani, augurandosi che «la situazione francese si risolva quanto prima». «Noi possiamo soltanto mettere a disposizione dell’Europa la nostra stabilità, la nostra determinazione, la voglia di guardare avanti al futuro con ottimismo e impegno», ha concluso il vicepremier.
Lupi: «Fondamentale la stabilità che il nostro governo sta offrendo»
«La crisi di governo in Francia, con le sue ricadute sull’economia transalpina e le possibili ripercussioni sull’Europa, testimonia quanto sia fondamentale la stabilità politica che il governo di centrodestra sta garantendo all’Italia, nell’interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Solo in questo modo si può dare una prospettiva certa di futuro», ha sottolineato il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi.