
In Commissione Covid
Rezza smaschera Speranza: “Decise la politica. Sulle vaccinazioni abbiamo perso credibilità, la gente non si fida più”
«lo non direi mai che è necessario un obbligo vaccinale; direi che è necessario mantenere alte le coperture vaccinali. Dopodiché, obbligo o non obbligo lo decide la politica”. A dirlo, nel corso di un’audizione della Commissione Covid dello scorso 29 aprile, desecretata in questi giorni, è stato Giovanni Rezza, già dirigente di ricerca dell’Istituto superiore di sanità e membro della task farce coronavirus.
Rezza: “In Gb la gente si vaccina senza obbligo vaccinale”
Rezza, che oggi è professore straordinario in igiene e sanità pubblica all’università Vita-Salute San Raffaele, chiarisce: “Quando mai in Inghilterra hanno reso obbligatori i vaccini? Però ottengono comunque delle coperture vaccinali molto elevate”. E aggiunge: “Ciò dipende molto anche dalla credibilità delle istituzioni, da quanto la gente ci crede. C’è poco da fare: negli ultimi anni da noi c’è stata una perdita di credibilità delle istituzioni e dobbiamo fare un po’ tutti autocritica”. È chiaro il riferimento ai cosiddetto “viro-star” che spopolavano in tivù: “Abbiamo visto come spesso fossero anche in contraddizione fra di loro, fino ad arrivare addirittura a una competizione l’uno con l’altro”.
Rezza ammette: “Sulle mascherine eravamo impreparati”
Netta anche la sua posizione sul piano pandemico: “Un piano pandemico non deve essere solo scritto sulla carta, ma dev’essere applicato in ogni fase, anche durante quella interpandemica. Le scorte di farmaci e tutto il resto devono essere preparate nel momento in cui non abbiamo ancora l’evento pandemico in atto”. Sulle mascherine, infine, sentenzia: “Il nostro Paese era impreparato…”.
Lockdown, Rezza: “Si è peccato più per eccesso che per difetto”
Parlando delle restrizioni, invece, ammette: “A volte, si è peccato più per eccesso che per difetto, diciamo la verità; pensiamo al divieto che una persona potesse andare sulla spiaggia da sola”. Ma non solo. “La task force era sostanzialmente un gruppo di lavoro con figure istituzionali”, dice Rezza che alla domanda di Alfonso Colucci (M5s) su «qual è stata l’esigenza tecnica di sostituirla», risponde: “Quando è stato nominato il Cts, quella fu una nomina più politica”.
Zedda (FdI): “Basta trincerarsi dietro la scienza. Furono scelte politiche”
Un tema quello del lockdown e dell’obbligo vaccinale su cui è intervenuta con una nota anche Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia e componente della commissione Covid: “Le audizioni in commissione Covid continuano a demolire, colpo su colpo, l’affermazione pronunciata da Roberto Speranza secondo cui fosse la scienza a dettare le decisioni durante la pandemia. Il professore Giovanni Rezza, già dirigente di ricerca dell’Istituto superiore di sanità e componente della task force Coronavirus, la cui audizione di aprile scorso è stata desecretata oggi, ha confermato che il decisore politico sovente prescindeva dalle indicazioni scientifiche. Su due temi che hanno fortemente impattato sulla libertà di movimento e di scelta sanitaria dei cittadini italiani, ossia il lockdown e l’obbligo vaccinale, Rezza ha spiegato che la decisione è da attribuire alla politica. I governanti di allora la smettano, dunque, di trincerarsi dietro la scienza e ammettano che i provvedimenti restrittivi adottati in quel periodo storico furono una scelta squisitamente politica di cui devono prendersi le responsabilità davanti agli italiani, soprattutto davanti a quanti ne hanno subito gli effetti più duri come ad esempio la perdita del lavoro e gli effetti avversi dei vaccini”.