
Guerriglia urbana e pace
Pro Pal e Flotilla, Piantedosi: “Spero che la lezione sia servita anche agli organizzatori”
Cosa c’entra la pace con la guerriglia urbana scatenata dai pro Pal a Milano? È la domanda rivolta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dal palco della manifestazione di Forza Italia, Libertà, a Telese Terme. “Stiamo garantendo il diritto a manifestare liberamente. Crescono le manifestazioni e parallelamente i feriti tra le forze di polizia. Molto spesso è stata contestata al governo una postura autoritaria. Viviamo un’epoca molto particolare. Due conflitti alle porte di casa nostra, conflitti molto impegnativi e divisivi. Ma cosa c’entra il tema della pace con manifestazioni che si traducono in violenza deliberata?”.
Piantedosi: cosa c’entra la pace con la violenza deliberata?
L’inquilino del Viminale è tornato a chiedere di abbassare i toni che rischiano un’escalation pericolosa sull’onda dell’ondata di rabbia per i fatti di Gaza. “I toni sono molto accesi e forti, più volte richiamo ad abbassarli. Abbiamo ospitato e curato più di mille persone”, dice il ministro guardando all’impegno del governo. “Nonostante questo persiste un atteggiamento aggressivo e di strumentalizzazione che non fa bene alla causa palestinese. A Roma hanno sfilato 50mila persone ed è andato tutto abbastanza bene. A Milano, invece, circa 500 persone che facevano parte di frange più estreme, si sono staccate dal corteo. Una componente minoritaria tra i manifestanti, ma questo non deresponsabilizza gli organizzatori, che devono gestire anche una sorta di servizio d’ordine interno”. Mi auguro – ha detto ancora – “che la lezione sia servita a tutti per le prossime manifestazioni”.
Condivido l’appello del presidente Mattarella
Quanto alla Flotilla il ministro dell’Interno sottolinea l’importanza dell’appello del presidente Mattarella. “Ma è stato respinto con affermazioni molto nette. C’è stato un segretario di un grande sindacato che ha detto ‘Se qualcuno farà qualcosa alle barche della Flotilla scateneremo lo sciopero generale’. E più grave è quanto ha detto la portavoce della missione. Secondo cui la proposta veniva fatta in maniera strumentale per fare in modo che non ci fosse una compiuta denuncia dell’illegalità del blocco navale disposto da Israele. Questo è l’elemento di preoccupazione. Perché conferma – scandisce Piantedosi davanti alla platea di Forza Italia – che c’è una intenzione da parte di alcuni, ovviamente non di tutti, di trasformare questa vicenda in qualcosa che potrà riflettersi nelle nostre piazze”. E ancora: “I tempi previsti per l’arrivo in zona critica della Flotilla sono stretti. Per questo oggi ho incontrato i miei collaboratori più stretti per vedere come ci dobbiamo organizzare nelle principali città la prossima settimana”.
“Non mi candido per una svolta nella mia regione”
Infine un passaggio sulle prossime regionali. “Non mi tiro indietro rispetto ai temi della mia regione. Non sarò io il candidato di sicuro, ma per questo non sarò dall’altra parte quando si tratterà di sostenere la svolta per la mia Regione”.