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Parcheggio Europa: per Tridico, Decaro e Ricci Bruxelles “scade” come lo yogurt se c’è una poltrona più ghiotta

Europeismo a targhe alterne

Parcheggio Europa: per Tridico, Decaro e Ricci Bruxelles “scade” come lo yogurt se c’è una poltrona più ghiotta

La candidatura dei tre eurodeputati in Puglia, Calabria e Marche per la sinistra val bene un "tradimento" del mandato conquistato appena un anno fa. La retorica della sinistra va a farsi benedire...

Politica - di Adriana De Conto - 8 Settembre 2025 alle 15:00

Il trittico europeista che si fa beffa dell’europeismo. In ultimo venne Antonio Decaro in Puglia, eletto alle europee con un plebiscito di mezzo milioni di voti solo un anno fa. In precedenza, alla battaglia delle prossime europee si erano schierati altri due eurodeputati eletti nel giugno 2024: Matteo Ricci nelle Marche e poche settimane fa, Pasquale Tridico, mister reddito di cittadinanza, eletto anche lui a rappresentare il M5S a Bruxelles. Un anno dopo, la spinta europeista è stata messa in cantina. Credevo fosse Europa invece era un calesse, direbbe il compianto Massimo Troisi. Un parcheggio, diciamo meno poeticamente noi. Dov’è finita la retorica della sinistra sul ruolo dell’Europa come stella polare se alla prima occasione tre illustri esponenti “tradiscono” il mandato degli elettori che li hanno scelti per Bruxelles? Dove finisce la retorica sulla “sacralità” dell’Europa con cui a sinistra si sono sempre riempiti la bocca?

Tridico, Ricci, Decaro: europeisti a targhe alterne

Un europeismo a targhe alterne. Meglio un palcoscenico regionale. Bruxelles “scade” come lo yogurt quando si profila una poltrona più ghiotta. Non venissero però a farci la morale. Vi ricordate la vigilia delle europee, quando la premier si candidò capolista? Fulmini e saette da Elly e compagni: “Che vergogna, che presa in giro degli elettori, in Europa non andrà mai…”. Quasi quasi nella sua follia la sinistra voleva reclamarne le dimissioni da premier…  E ora Elly come la mette? La presa in giro degli elettori non vale anche per i tre eurodeputati da lei avallati per le prossime regionali? Matteo Ricci, avrebbe potuto coccolarsi lo scranno europeo, vista anche la spina Affidopoli che certo non è un granché come biglietto da visita in campagna elettorale. Eppure non ci ha pensato un attimo a scegliere le Marche. L’impegno per l’Europa può attendere.

Sinistra paladina d’Europa “un tanto al chilo”

Pasquale Tridico dopo un mesi di sì, no, ni forse, di nuovo sì, molla Bruxelles col miraggio di guidare la Calabria alla testa del centrosinistra. Era il capolista per il M5S alle Europee, si proponeva “grandi” progetti come contrastare l’avanzata delle destre in Europa. Invece ha scelto la tribuna calabrese per riproporre il suo reddito di cittadinanza. Che oltre a scassare le casse della regione ha già provocato due defezioni di esponenti grilline storiche: Laura Castelli e Delia Nesci, addirittura relatrice del rdc di Tridico. “Riproporlo è folle”, ha detto.

Quando una poltrona chiama, l’Europa può attendere

Meglio essere il primo in regione che uno dei tanti in Europa deve essersi detto Antonio Decaro. Ubi maior, minor cessat. E’ la  sinistra paladina dell’Europa “un tanto al chilo”. L’ex primo cittadino di Bari aveva 495.918 motivi per onorare il mandato europeo: era risultato essere il candidato più votato. In varie interviste aveva detto ai suoi elettori: “Vi porto tutti nel cuore. Continuerò ad essere “il sindaco” che avete conosciuto e che avete scelto, solo di una comunità più allargata. Abbiamo tanto lavoro da fare in Europa per il Sud. Vi porterò con me, primi cittadini d’Europa”. Ma un anno dopo, questo discorso alato viene messo con disinvoltura sotto le scarpe. Pure per lui la Puglia vale più dell’Europa. Tanto, è bene ricordarlo, se dovessero essere sconfitti, ritornerebbero al Parlamento europeo, un parcheggio sicuro, appunto.

Tridico, Decaro, Ricci, Europa in stand by…

Elly Schlein è stata felicissima di risolvere la grana pugliese, nel frattempo tramutatasi in farsa. Qualcuno dovrebbe chiederle dove sia finito il tasso di europeismo nel Pd e non solo, con il quale pretende di fare la morale al centrodestra. A Pasquale Tridico, a Matteo Ricci, ad Antonio Decaro a a quanto pare l’anfiteatro europeo sta stretto. E non esitano a snobbare il mandato che è stato loro affidato dagli elettori appena un anno fa. Parcheggiati in Europa, ma pronti a reclamare un posto al sole a casa. Sono seri? Andrebbe chiesto ai Soloni del centrosinistra cosa conti essere eletti in Europa, cosa conti veramente.

Anche andando a ritroso negli anni osserviamo che a sinistra alligna questo uso quasi strumentale del parking Europa. Senza Europa non si va da nessuna parte, gridano a sinistra tuonando contro le destre. Eppure non pare che l’investimento in termini di impegno  sia così rigoroso. Un’altra parlamentare del Pd che ha lasciato Bruxelles per candidarsi alle elezioni regionali è stata Debora Serracchiani. E’ lei l’antesignana del metodo “vai a Bruxelles e scappa”. Correva l’anno 2009 quando Dario Franceschini, allora segretario del Pd, annunciò la candidatura della Serracchiani alle elezioni europee nella circoscrizione Italia nord-orientale Regionali del Friuli Venezia Giulia. Alle cui elezioni regionali del 2013 viene candidata alla presidenza. Le dimissioni dal parlamento Europeo furono presentate nel maggio 2013. Bene, ora almeno ci sia risparmiata la retorica europeista.

 

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di Adriana De Conto - 8 Settembre 2025