
La decisione del Viminale
Omicidio di Kirk (e odio politico): allarme rosso sulla sicurezza ma per la Meloni la scorta resta invariata
Innalzamento delle misure di sicurezza per i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, scorta inalterata per la premier Meloni. E’ quanto è stato deciso questa mattina al termine di una riunione tecnica in prefettura a Roma. Dopo l’omicidio di Charlie Kirk il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla luce del clima di tensione in Italia e nel contesto internazionale e per le ricorrenti minacce rivolte nei confronti di alcuni esponenti istituzionali, aveva infatti dato l’indicazione ai tecnici del Viminale di verificare ed eventualmente aggiornare, rafforzandoli, i livelli di protezione delle personalità politiche e istituzionali del Paese.
Omicidio Kirk, rafforzata la protezione per Meloni, Salvini e Tajani
Il ministro Piantedosi, già nei giorni scorsi, aveva chiesto di innalzare il livello di sicurezza e rinforzare le scorte, a partire dalle massime cariche dello Stato”, posizione arrivaat dopo l’onda lunga (e le polemiche) generata dall’omicidio dell’attivista conservatore e fondatore di Turning Point Usa Charlie Kirk, ucciso durante un comizio nel campus dello Utah mercoledì 10 settembre.
La tutela per i tre vertici del governo sarà alzata, a quanto scrive il Messaggero al livello ‘eccezionale’, che prevede di mettere in campo due o tre auto blindate con tre agenti in ogni vettura. Sempre a quanto scrive il quotidiano per una scelta dei diretti interessati, dall’inizio della legislatura Meloni, Tajani e Salvini avevano optato per una scorta di secondo livello. Una soluzione ritenuta ora insufficiente da parte degli apparati di sicurezza dopo l’assassinio di Kirk. E ieri la premier ed i due vice sono apparsi in pubblico, su un palco, ‘circondati da un dispositivo di sicurezza visibilmente più robusto del solito. Ma per la premier, come precisa Palazzo Chigi, le misure di sicurezza restano inalterate.