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L'ultima fase della guerra

Offensiva su Gaza: quattro grattacieli colpiti, oltre 300mila sfollati. Rubio in Israele: “Eliminare Hamas”

Il segretario di Stato americano avverte: "L'organizzazione possiede missili a lungo raggio che potrebbero minacciare la stabilità della regione e dell'Europa. Incoraggiamo i nostri alleati europei a imporre sanzioni all'Iran"

Esteri - di Alice Carrazza - 15 Settembre 2025 alle 14:19

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso decine di miliziani nelle ultime 24 ore, mentre i combattimenti a Gaza City si intensificano e la popolazione fugge in massa. L’esercito ha colpito quattro edifici, tra cui una struttura universitaria che, secondo Israele, Hamas utilizzava come centro operativo.

Gaza City sotto assedio

La torre Kawthar, nel quartiere Tel al-Hawa, è stata rasa al suolo circa un’ora dopo l’avviso di evacuazione. Nessuna vittima è stata segnalata. Secondo l’esercito, al suo interno Hamas aveva installato sistemi di sorveglianza. Poche ore dopo, la stessa sorte è toccata alla torre Mahna e all’edificio al-Munawwarah City, parte del campus dell’Università islamica, che secondo Israele ospitava postazioni di osservazione. In serata, l’Idf hanno colpito un quarto palazzo, la Torre del soldato ignoto.

Cinque giorni dopo l’ordine di evacuazione totale della città, oltre 300.000 palestinesi hanno già lasciato Gaza City, secondo le stime israeliane. Prima dell’offensiva, circa un milione di persone risiedeva nell’area. Israele ha chiesto ai civili di spostarsi verso la “zona umanitaria” designata nel sud della Striscia, dichiarando di voler prendere il controllo del principale centro urbano, considerato una delle ultime roccaforti del gruppo terrorista.

Una crisi umanitaria crescente

Le Nazioni unite e diverse organizzazioni umanitarie hanno avvertito che lo sfollamento rischia di aggravare una situazione già critica. I rifugi a sud risultano sovraffollati e il costo degli spostamenti rimane proibitivo per molti.

Alcuni gazawi hanno denunciato di essere stati ostacolati nel montare tende nel sud della Striscia. Un video diffuso domenica mostra un uomo a nord di Khan Younis che afferma di essere stato preso di mira da colpi d’arma da fuoco mentre cercava di sistemare una tenda. Testimoni riferiscono che in alcuni casi sarebbero stati membri di Hamas a impedire l’installazione, sostenendo che il terreno fosse “proprietà del governo”.

Raid in tutta la Striscia

Almeno 13 palestinesi sono stati uccisi domenica in vari raid, secondo le stime degli ospedali locali. Tra le vittime, una famiglia di sei persone fuggita pochi giorni prima. Nel frattempo, la Brigata Givati ha dichiarato di aver eliminato più di dieci combattenti a Jabalia, mentre la Brigata Corazzata 401 ha guidato un’operazione a Sheikh Radwan che ha colpito un gruppo di operativi di Hamas.

Altri reparti, come il 990° Reggimento di Riserva d’Artiglieria e la Brigata di Fanteria Etzioni, hanno distrutto postazioni missilistiche e diverse apparecchiature.

Comandanti eliminati

Israele ha diffuso i nomi di alcuni comandanti di Hamas uccisi nell’ultimo mese, tra cui Yousef Jumaa, accusato di aver guidato l’attacco al Kibbutz Alumim il 7 ottobre 2023. Tra gli altri, Samir Laqta, Issa Abbas e membri della famiglia Adwan, tutti operativi di alto livello.

Acqua ripristinata, accuse di malnutrizione

Il Cogat, unità della Difesa israeliana, ha reso noto che la condotta idrica di Bani Suheila, vicino a Khan Younis, è stata riparata, garantendo 14.000 metri cubi d’acqua al giorno per il sud della Striscia. Hamas, dal canto suo, afferma che due palestinesi sono morti per malnutrizione nelle ultime 24 ore, portando a 422 il bilancio complessivo di vittime per fame dall’inizio della guerra.

Israele respinge l’accusa di carestia, sostenendo che le misure adottate a luglio abbiano fatto scendere i prezzi del cibo e che siano le milizie a rivenderle a prezzi esagerati o addirittura a sequestrarle.

Rubio: “Hamas deve essere eliminato”

Sul piano internazionale, la visita del segretario di Stato americano Marco Rubio in Israele ha messo in evidenza divergenze e convergenze. «Hamas deve essere eliminato come gruppo armato prima che Gaza possa vedere la pace», ha dichiarato Rubio, ribadendo l’impegno del presidente Donald Trump per la liberazione degli ostaggi e la sconfitta del movimento islamista.

Netanyahu, al suo fianco, ha sottolineato: «La presenza di Rubio è un chiaro segnale che gli Stati Uniti stanno con Israele contro l’antisemitismo e contro i governi ‘deboli’ che stanno demonizzando lo Stato ebraico». Ma il problema resta l’Iran: «Possiede missili a lungo raggio che potrebbero minacciare la stabilità della regione e dell’Europa», avverte Rubio. Incoraggiamo i nostri alleati europei a imporre sanzioni all’Iran».

Il Washington Post riporta che il segretario Usa si recherà martedì in Qatar, dove sono attesi colloqui delicati con funzionari arabi e musulmani, mentre Doha cerca di coordinare una risposta all’attacco israeliano a un complesso di Hamas.

Fratture interne

Intanto, a Gerusalemme, la politica interna mostra segni di tensione. La deputata Efrat Rayten Marom è stata espulsa dalla Commissione Esteri e Difesa dopo aver criticato la gestione della guerra da parte del governo. Parallelamente, il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha chiesto un incontro urgente con il Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir, temendo che l’operazione in corso a Gaza City «non porterà alla resa di Hamas e condurrà invece a una guerra infinita nella Striscia».

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di Alice Carrazza - 15 Settembre 2025