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Notte magica al Parco dei Principi: 25 settembre 2022. Occhi lucidi e abbracci. “Ci hanno visto arrivare ma non sono riusciti a fermarci” (video)

Tre anni dopo lo spoglio

Notte magica al Parco dei Principi: 25 settembre 2022. Occhi lucidi e abbracci. “Ci hanno visto arrivare ma non sono riusciti a fermarci” (video)

Politica - di Gloria Sabatini - 25 Settembre 2025 alle 18:50

Si decise di non festeggiare, niente caroselli, aboliti clacson e serpentoni con bandiere al vento. Parola d’ordine: sobrietà, nessuna sbornia da vittoria. Profilo basso, intesi? Una richiesta esplicita di Giorgia Meloni emozionata, a tratti commossa, dal palco allestito all’Hotel Parco dei Principi di Roma accanto alla sala stampa affollata di giornalisti per lo spoglio notturno del voto. Era la notte del 25 settembre di 3 anni fa: tutti lì al quartier generale di FdI per assistere alla “conta”. Gli italiani tornano al voto dopo le dimissioni di SuperMario Draghi e la virata a destra che era nell’aria diventa aritmetica. Fratelli d’Italia è il primo partito italiano, sfiora il 27%, è un tuffo al cuore, un pugno nello stomaco, un sogno accarezzato per decenni dalla comunità missina reietta per anni.

Lo spoglio al Parco dei Principi tra adrenalina e scongiuri

Un viaggio tortuoso e caparbio che dall’esclusione dall’arco costituzionale della stagione almirantiana attraversa il deserto, scommette a Fiuggi con Alleanza nazionale, sopravvive alla palude del Pdl e inventa da zero un nuovo partito. Fratelli d’Italia, una scommessa insolente, per “mettere in sicurezza” – si diceva così – il patrimonio della destra italiana. Una messa in sicurezza vincente che va ben oltre i risultati sperati. In 10 anni FdI dall’1,9% del primo confronto elettorale balza al timone della nazione. E Giorgia ha le carte in regole per sedere a Palazzo Chigi senza ‘intermediari’. Non più impresentabili o al governo in coabitazione, con il Cavaliere a dare le carte. Non più destra ‘sdoganata’ ma consacrata dal voto popolare. La sfida è appena iniziata ma quella notta segna l’inizio di un’epoca. È uno tsunami. A tutti sembra, con accenti diversi, che “nulla sarà più come prima”.

Niente feste e caroselli ma tanti occhi lucidi

Niente feste. Ma tanti occhi lucidi, abbracci e cori quando la serata di attesa, scongiuri, exit poll e proiezioni si trasforma in una notte magica. È un podio meritato, anche se inaspettato per un partito senza padrini né finanziatori occulti. Fino quasi a mezzanotte regna la consegna del silenzio. Scaramanzia e dita incrociate. I sondaggi danno Meloni con il vento in poppa ma la paura dell’abbaglio si percepisce sui volti dei più navigati. Tanti i cronisti, taccuini in mano e microfoni pronti che provano a strappare la dichiarazione a effetto o il fuori onda. Decine e decine i militanti corsi a ‘vedere’, molti anche i big che nel backstage si rifocillano con il buffet che sforna croissant salati, tramezzini e rustici. I più giovani si aggirano tra le sale o passeggiano a fumare nei corridoi esterni, i dirigenti sono incollati davanti agli schermi.

Previsioni confermate, missione compiuta. Il boato liberatorio

Le previsioni vengono confermate via via, con una forbice che va dal 26% al 30%, dirigenti e big rilasciano le prime timide dichiarazioni in un via vai impazzito di cronisti inviati esteri. Poi il boato liberatorio. “È fatta”, missione compiuta, missione impossibile. I più anziani si cercano con lo sguardo e il pensiero va al coraggio delle origini, ai “topi di fogna”, al ghetto, al sangue degli anni di piombo, ai ragazzi che non ci sono più, ai padri nobili. È la stessa Meloni a dedicare la vittoria a loro.

Meloni: ci hanno visto arrivare ma non sono stati capaci di fermarci

Verrà? Non verrà? È ancora a casa, forse parlerà domani. Ma nessuno se la sente di tornare a casa, sono quasi le due di notte e l’adrenalina è alle stelle. Giorgia, futuro premier in pectore, arriva. Passo di carica, camicia lunga a righe, pantaloni bianchi. In sala a tutto volume le note di Rino Gaetano, il cielo è sempre più blu ma anche A mano a mano. “È da domani che dobbiamo dimostrare il nostro valore. Questo è il tempo della responsabilità”. Vietato montarsi la testa. Ma sembra un miracolo, “un capriccio della storia”, come dice un dirigente storico commosso. Da allora una lunga linea ininterrotta di istantanee impensabili. “Ci hanno visto arrivare, ma non sono stati capaci di fermarci”.

https://www.youtube.com/watch?v=QK2oid0r-D4

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di Gloria Sabatini - 25 Settembre 2025