
Alleati degli antifascisti
Nelle devastazioni pro-Pal a Milano i protagonisti erano i maranza: chi sono, cosa fanno e come agiscono
I maranza sono diventati il nuovo apparato delle manifestazioni antifasciste e pro-Pal. Rispetto agli anarchici e agli antagonisti, i nuovi teppisti non indossano kefiah e passamontagna. Si tratta principalmente di giovani stranieri e italiani di seconda o terza generazione che, a differenza degli altri gruppi di estrema sinistra, non sono organizzati. Uno scenario che richiama le rivolte nelle Banlieu francesi negli anni ’90, come documentato nel film “La Haine” di Mathieu Kassovitz. Ma come agiscono i maranza? Come si vede dai video in rete, urlano frasi in arabo, lanciano oggetti e si ritirano. Una ritualità nuova, autogestita e senza alcuna tattica di guerriglia. L’Italia li aveva già visti in azione durante le rivolte a Corvetto dopo la morte di Ramy Elgaml, a novembre 2024. In quell’occasione si scagliarono contro le forze dell’ordine, appiccando roghi nel quartiere milanese e danneggiando i mezzi pubblici. Sono già noti alle forze dell’ordine per le loro attività criminali.
La nuova arma degli antifascisti: i maranza
Le ultime rivolte pro-Palestina alla stazione centrale di Milano sono soltanto un tassello nel mosaico della violenza. Ad aprile del 2025, la Polizia ha arrestato 18 minori e 32 maggiorenni in un maxi blitz nato per contrastare le gang dei maranza nel capoluogo lombardo. Alcuni di loro sono stati accusati di associazione per delinquere, ricettazione, riciclaggio e rapina. Insomma, il curriculum delinquenziale parla da sé. Come se non bastasse, adesso fanno comunella con gli anarchici, i frequentatori dei centri sociali e gli antifascisti per sovvertire l’ordine pubblico. Il 25 aprile del 2024, sempre a Milano, alcuni di loro hanno tentato di aggredire la Brigata ebraica. I facinorosi sono stati bloccati dai City angels, riuscendo comunque a rivolgere insulti e gesti osceni ai manifestanti ebrei. In sostanza, non si vergognano di nulla e non hanno paura delle conseguenze.
Chi sono, cosa fanno e chi li combatte
Lo youtuber e reporter Simone Ruzzi, noto sul web come Cicalone, aveva offerto alcune delucidazioni sulla violenza dei maranza a maggio 2025, in un’intervista rilasciata al Secolo d’Italia. “È un fenomeno legato agli immigrati di seconda e terza generazione”, ha sottolineato, per poi specificare che si tratta di un modello malsano correlato “all’ignoranza che c’è all’interno di certi gruppi perché sono ragazzi giovani che spesso abbandonano la scuola troppo presto”. Ma c’è anche chi li combatte: lo scorso aprile, Gioventù nazionale ha lanciato una campagna di sensibilizzazione intitolata “Sbarazziamoci della cultura maranza”. Nei volantini distribuiti in tutta Italia c’era anche un identikit del maranza, descritto come “amante della violenza, senza nessun rispetto per le donne e odioso verso l’Italia”. Nel pantheon maranza figura anche l’abuso di “droga e alcol”, tipico di chi agisce pensando di non avere niente da perdere.