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Meloni dall’Onu spiega le condizioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina

All'Assemblea dell'Onu

Meloni: «Sì allo Stato di Palestina, ma a due condizioni: ostaggi liberi e nessun ruolo per Hamas». L’opposizione ci sta? (Video)

La premier annuncia una mozione di maggioranza che rimette al centro le «giuste priorità». Fazzolari: «L'Aula la voti compatta. L’auspicio è che non ci sia alcuna ambiguità su Hamas. E' il momento della serietà»

Politica - di Eleonora Guerra - 23 Settembre 2025 alle 19:22

«La maggioranza presenterà in aula una mozione per dire che il riconoscimento della Palestina deve essere subordinato a due condizioni: il rilascio degli ostaggi e ovviamente l’esclusione di Hamas da qualsiasi dinamica di governo all’interno della Palestina». Ad annunciarlo è stata Giorgia Meloni, in un punto stampa a New York, dove si trova per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il punto, ha spiegato la premier, è «capire quali sono le priorità». «Io – ha ricordato Meloni – non sono contraria al riconoscimento della Palestina, però dobbiamo darci le priorità giuste. Penso che un’iniziativa del genere possa trovare anche il consenso dell’opposizione, non trova sicuramente il consenso di Hamas, non trova magari il consenso da parte degli estremisti islamisti, ma dovrebbe trovare consenso nelle persone di buon senso».

Meloni: «Sì al riconoscimento della Palestina, ma a due condizioni»

«Io personalmente – ha proseguito Meloni – continuo a considerare che il riconoscimento della Palestina in assenza di uno Stato che abbia i requisiti della sovranità non risolva il problema, non produca risultati tangibili, concreti per i palestinesi. Dopodiché si dice che però il riconoscimento della Palestina può essere un’efficace strumento di pressione politica e va bene, capisco, però dobbiamo anche capire su chi. Io penso – ha chiarito – che la principale pressione politica vada fatta nei confronti di Hamas perché è Hamas che ha iniziato questa guerra ed è Hamas che impedisce che la guerra finisca rifiutandosi di consegnare gli ostaggi».

Per l’Ucraina «c’è bisogno di Europa e c’è bisogno degli Usa»

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Meloni ha anche chiarito di non vedere un’Europa «ambigua» nei confronti dell’Ucraina. «Credo che dobbiamo però lavorare insieme come Occidente se vogliamo portare a casa una pace giusta e duratura ed è quello che stiamo cercando di fare. C’è bisogno dell’Europa e c’è anche bisogno – ha ribadito – degli Stati Uniti». Quanto all’intervento di Donald Trump, la premier ha spiegato di aver «condiviso molte cose». «Ho condiviso quello che dice sulla migrazione, ho condiviso buona parte di quello che dice sui Green Deal, ho condiviso anche alcuni passaggi sul fatto che, e ne farò qualcuno anche nel mio intervento, gli organismi multilaterali per lavorare bene, per recuperare e migliorare il loro ruolo in un contesto come quello nel quale ci troviamo, chiaramente devono sapere anche rivedere quello che non funziona».

Il discorso di Trump? «Molte cose condivisibili»

«Poi – ha ricordato la premier – noi sappiamo che qui ad esempio c’è tutto il tema della riforma delle Nazioni Unite, ma non solamente, c’è un dato oggettivamente di assenza delle volte di capacità di incidere e in questo scenario diventa un problema maggiore, quindi secondo me ci sono stati degli spunti molto interessanti». Incalzata sull’attacco di Trump al climate change, Meloni ha ribadito di essere «d’accordo sul fatto che un certo approccio ideologico al Green Deal abbia finito per non rendersi conto che stava minando la competitività dei nostri sistemi e quindi ci sono dei passaggi che ho assolutamente condiviso».

Fazzolari: “Ora nessuna ambiguità su Hamas”

“Le parole del presidente Meloni sul Medio Oriente chiariscono che per il Governo italiano non è il momento della propaganda ma quello della serietà”. A sottolinearlo è Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’Attuazione del programma di governo. La linea del governo è chiara: “Non può esserci alcun riconoscimento dello Stato palestinese senza la liberazione degli ostaggi e la rinuncia da parte di Hamas a qualsiasi ruolo nel futuro della Palestina. Ora l’auspicio è che non ci sia alcuna ambiguità su Hamas e che il Parlamento voti compatto la mozione della maggioranza”.

L’agenda di Meloni all’Onu: l’intervento al dibattito di Alto livello e i bilaterali

Meloni interverrà al dibattito di Alto livello domani, mercoledì alle 20 ora americana, quando in Italia sarà notte. Oggi ha partecipato alla cerimonia d’apertura della sessione generale e all’avvio dei lavori del dibattito di Alto Livello che ha visto tra gli altri gli interventi del segretario generale delle Nazioni Unite, del presidente dell’Assemblea generale, del presidente del Brasile Lula e del presidente degli Stati Uniti d’America Trump. Diversi anche i bilaterali, tra i quali quelli con il presidente della Siria Ahmad Husayn al Shara e il presidente della Repubblica del Libano, Joseph Aoun, con l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani e con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.

Fazzolari:

 

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di Eleonora Guerra - 23 Settembre 2025