
Impegno umanitario
L’Italia pronta ad accogliere anche gli studenti palestinesi. Tajani: «Lasciamo agli altri il dibattito sterile»
Siamo è già il primo Paese occidentale per numero di bambini e rifugiati accolti. Il ministro degli Esteri: «Non si potrebbe fare se tagliassimo i ponti con Israele». A Roma la visita del capo della diplomazia dell'Anp
Una macchina complessa, che richiede un’interlocuzione serrata non solo con i palestinesi, ma anche con le autorità israeliane dal governo a quelle di sicurezza. Nel giorno in cui incontra il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Varsen Aghabekian, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, accenna a quanto complicato sia assicurare il supporto umanitario che l’Italia sta fornendo alla popolazione di Gaza. Lo fa annunciando il nuovo passo che il governo è pronto a compiere: ospitare anche gli studenti, oltre ai bambini che hanno bisogno di cure.
Tajani: «Pronti a ospitare anche gli studenti palestinesi»
«L’Italia è tra i Paesi al mondo dove arriva il maggior numero di rifugiati provenienti da Gaza con gli Emirati, la Turchia, il Qatar e l’Egitto. Siamo pronti a fare di più. Siamo pronti anche a ospitare studenti», ha detto il vicepremier nel corso di una visita all’Università La Sapienza insieme ad Aghabekian, alla quale ha partecipato anche il ministro dell’Università Anna Maria Bernini. Avviare questo genere di programmi, ha chiarito Tajani, «non è facile, perché come sapete c’è bisogno di un accordo con le Idf, lo Shin Bet, con il governo israeliano, il Mossad e i palestinesi», ma «siamo pronti e c’è un impegno forte e importante da parte del ministro Bernini».
La visita al Bambino Gesù con il ministro degli Esteri dell’Anp
Prima che alla Sapienza, Tajani e Aghabekian avevano fatto visita al Bambino Gesù, dove sono stati curati 20 bambini palestinesi. Attualmente al Bambino Gesù solo uno rimane in cura, mentre gli altri 19 sono stati dimessi. In totale i bambini portati in Italia insieme alle loro famiglie sono stati 181, «più di tutti gli altri Paesi europei messi insieme». Su questo fronte l’Italia è la quarta al mondo, ma anche in questo caso prima ci sono solo Paesi dell’area: Qatar, Arabia Saudita ed Egitto.
L’Italia prima nel mondo occidentale per bambini e rifugiati palestinesi accolti
«Abbiamo voluto far conoscere al ministro degli Esteri dell’Anp qual è la situazione dei bambini accolti nel nostro Paese», ha spiegato Tajani, chiarendo che «continueremo a chiedere al Bambino Gesù, al Gemelli e all’Umberto I di continuare a curare i bambini e le loro famiglie che vengono da Gaza». Anche far arrivare i bambini «non è facile», ma «è importante – ha sottolineato il titolare della Farnesina – che gli italiani abbiano dimostrato vicinanza ai popoli che soffrono e che sono vittime innocenti della guerra».
«Dal governo fatti concreti, il dibattito sterile lo lasciamo agli altri»
A questo si aggiunge il progetto Food for Gaza, promosso dall’Italia e grazie al quale sono entrate nella Striscia di Gaza oltre 200 tonnellate di beni alimentari. «Il dibattito sterile lo lasciamo agli altri. Noi, per aiutare il popolo palestinese, ci muoviamo con fatti concreti e continueremo a farlo», ha detto Tajani in un’intervista al Messaggero di oggi.
Il motivo per cui rompere con Israele non aiuta i palestinesi
Il dibattito sterile di oggi è quello sollevato dall’opposizione sulla difesa della Flottilla, che in queste ore sta prendendo il largo per portare aiuti umanitari a Gaza. L’avvertimento del governo di Israele sul fatto che gli attivisti guidati da Greta Thunberg non sono i benvenuti è diventato l’ennesimo pretesto per la sinistra italiana per andare all’attacco del governo. La narrazione di Elly Schlein, M5S & co è sempre la stessa: l’esecutivo sarebbe sordo al richiamo umanitario che arriva dalla Striscia e prono al governo Netanyahu per il semplice fatto di continuare a cercare un canale di comunicazione efficace, evitando mosse di bandiera il cui unico effetto sarebbe un irrigidimento delle relazioni diplomatiche. «Tutto questo (le azioni umanitarie che l’Italia sta portando avanti, a partire dal soccorso ai bambini e ai rifugiati, ndr) non si potrebbe fare se tagliassimo i ponti con Israele», ha ricordato Tajani. Lasciando, come da premessa, le polemiche sterili agli altri.