
Sì ai nomi non ai colori
L’ex grillina Castelli molla il campo largo. “Sosterrò Acquaroli e Occhiuto”. Il centrosinistra? “Non esiste”
La presidente di Sud chiama Nord boccia Elly e compagni: "Con proposte, come quella del salario minimo che la Schlein sostiene non costi nulla, falso, è onerosa"
A volte ritornano. A volte si pentono. E a volte, semplicemente, si spostano un po’ più in là. Laura Castelli, già viceministra dell’Economia in quota grillina, oggi presidente di Sud chiama Nord, sembra aver imboccato la corsia preferenziale del centrodestra. Non con sirene ideologiche, assicura lei, ma con la bussola dei «temi». Eppure, tra un Donzelli di qua e un Acquaroli di là, il sentiero è tracciato.
L’ex grillina sulle Marche: “Noi con Acquaroli”
L’ex Movimento 5 stelle, oggi reincarnatasi in forza civica «territoriale», annuncia infatti senza troppi giri di parole il suo sostegno al presidente uscente delle Marche, Francesco Acquaroli: «Abbiamo avuto un rapporto molto costruttivo, legato ai temi, con Giovanni Donzelli e con Guido Castelli, e dunque saremo nella lista civica a sostegno del presidente Acquaroli con convinzione». Non vacilla, ne è convinta.
Campania: “Fico? È il De Luca ter”
E se qualcuno avesse ancora dubbi sulla rotta, ecco il colpo di scure sulla Campania: «Ci risulta molto complicato sostenere Roberto Fico perché è il presidente De Luca ter, è la terza presidenza di De Luca a tutti gli effetti, in virtù di una cristallizzazione del potere che non si riesce a scalfire».
Tradotto: il grillino Fico, da presidente, diventerebbe la prosecuzione del deluchismo con altri mezzi. E Sud chiama Nord, che ora ascolta con attenzione il Meridione, dice no. Più per realismo che per ideologia. Del resto, spiega Castelli: «Lì, dobbiamo dirlo, non è ancora definita la partita del centrodestra».
Calabria: Occhiuto, Reggio e riscossione
In Calabria, il quadro è più nitido. Il presidente Occhiuto, racconta Castelli, è stato compagno di battaglie: «Come quella dell’aeroporto di Reggio Calabria, che ho portato a termine con lui quando ero al governo, oppure la stabilizzazione dei dipendenti del ministero della Giustizia».
A quanto pare, anche da viceministra gialla si poteva collaborare con i blu. E così: «Nei prossimi giorni ufficializzeremo il nostro sostegno alla ricandidatura di Occhiuto». Il centrodestra incassa, senza bisogno di corteggiamenti pubblici.
“Candidiamo i nostri: niente truppe cammellate”
Quanto ai candidati, Castelli ci tiene a precisare che non si tratta di salire su carri in corsa, ma di mettere in pista: «Persone nostre, che vengono dal territorio e che rappresentano le associazioni di categoria, i nostri tesserati e con cui facciamo attivismo sul campo».
Quindi sì ad Acquaroli e Occhiuto, sì a un’alleanza pragmatica.
2027: più amministrazione, meno ideologia
Alla fine, inevitabile, la domanda sul futuro: nel 2027, sarà centrodestra o centrosinistra? Castelli, ancora una volta, glissa, ma lancia una stoccata alla segretaria Dem: «Oggi la coalizione di centrosinistra non mi sembra che esista, con proposte, come quella del salario minimo che la Schlein sostiene non costi nulla, falso, è onerosa».
E allora avanti, con il modello amministrativo del fondatore Cateno De Luca: «Noi scegliamo dove stare a seconda di quello che scelgono i nostri rappresentanti». Poi aggiunge: «Abbiamo un sacco di cose da dire, da come si rimettono in piedi le partecipate pubbliche a come si fa la riscossione in comuni dove nessuno riesce a farla».