
A chi il patriarcato?
Le amministratrici Pd della Toscana a Schlein: nelle liste gli equilibri di potere contano più del merito delle donne
Oltre trenta rappresentanti dem negli enti locali denunciano l'esclusione di una collega voluta dal territorio e considerata molto valida. La lettera è l'ennesimo faro sull'incapacità di Elly di andare oltre le parole
Nel Pd mantenere gli equilibri di partito conta di più di valorizzare il merito e il merito delle donne in particolare. La denuncia non arriva da qualche malizioso avversario politico, mosso da fini propagandistici, ma da oltre trenta amministratrici comunali della Toscana, che hanno preso carta e penna per scrivere una lettera di protesta rivolta a Elly Schlein e al segretario regionale Emiliano Fossi.
La rivolta delle amministratrici Pd
La lettera riguarda l’esclusione dalle liste per le regionali dell’assessore al Comune di Pontedera Sonia Luca e si inserisce nei venti di tempesta interni al partito che soffiano su queste regionali. Considerato il tema, però, si presenta come un atto d’accusa particolarmente pesante nei confronti dei vertici dem e della segretaria in particolare, sempre pronta a presentarsi come paladina della causa femminile quando si tratta di puntare l’indice contro la presunta “cultura patriarcale” in cui sarebbe immersa Giorgia Meloni, ma poi alla prova dei fatti poco capace di valorizzare la componente femminile del proprio partito.
Gli equilibri interni più importanti del merito di una donna
Le amministratrici locali del Pd si aspettavano l’inserimento del nome di Sonia Luca nella proposta di lista del collegio pisano, perché – scrivono – la sua candidatura era «sostenuta all’unanimità da un intero territorio» e considerata «tra le più autorevoli, forti e rappresentative per storia e militanza». Dunque, la sua esclusione viene vista come «grave e inaccettabile», tanto più perché per le firmatarie è stata caratterizzata da mancanza di trasparenza e da una logica volta a proteggere equilibri di potere interni consolidati, «che si vorrebbero immodificabili».
L’appello a Schlein: di fatto l’ammissione di una sconfitta
A pesare è anche il dato numerico: le quattro candidature maschili rappresentano territori con 285mila abitanti, mentre le tre candidature femminili provengono da Comuni che complessivamente raggiungono appena 9mila abitanti. Uno squilibrio che – sottolineano le amministratrici dem – rischia di vanificare gli sforzi per colmare il divario di genere nella rappresentanza politica. «Non ci rassegniamo a un Pd che resta, nei fatti, un partito di uomini, governato da logiche maschili», si legge nel documento, che fa una concessione a Schlein, ma che di fatto ne ammette l’incapacità di incidere davvero, parlando di «una politica ancora troppo maschile, segnata da esclusioni e imposizioni, nonostante i grandi e oggettivi sforzi della segretaria Schlein».
«Confidiamo che tu, Segretaria donna e femminista, colga la gravità di quanto sta avvenendo», scrivono le firmatarie, chiedendo che venga ripristinata la candidatura di Sonia Luca «per portare la voce delle donne democratiche della Valdera nella competizione elettorale». «Noi, donne democratiche, possiamo raccontare alle ragazze che ci osservano che sì, siamo diverse e ci impegniamo perché anche la politica cambi e in meglio», è la convinzione delle firmatarie dell’appello. Che però, per come si presenta, è già l’ammissione di una sconfitta.